A Cardiff decidono la contesa i calci di Biggar, Halfpenny e la meta di North
La partita inizia subito con l’annotazione delle defezioni di Liam Williams, in casa Galles, e di Ruaridh McConnochie, dalla parte inglese. Il match invece si apre con il Galles che cerca di fare la partita alternando fasi di gioco alla mano, con spostamenti dettati dai calci di Davies e Biggar.
I primi dieci minuti scorrono via senza particolari emozioni, pur essendo un Test Match la posta in palio è alta. Al dodicesimo minuto però, l’indisciplina inglese consente ai Dragoni di affacciarsi nei ventidue avversari per la prima volta. Multifase infinito dopo la touche, che ha il torto di non essere avanzante. La difesa ospite prende confidenza e conquista l’ovale. Ricomincia quindi la battaglia di posizione e di conquista, senza punti sul tabellino.
Si arriva al ventesimo, con il punteggio ancora sullo 0-0. La formazione di Gatland prova ancora a forzare i tempi mettendo a dura prova la rete difensiva inglese con una serie di drive avanzanti, che scaturiscono da un paio di touche sui cinque metri, ma gli avanti in maglia bianca non retrocedono di un passo disinnescando ancora una volta il tentativo rivale.
La contesa si sblocca – finalmente – al ventiseiesimo, quando Biggar (Eletto Man of the Match) trasforma un comodo calcio di punizione per il 3-0. L’Inghilterra prova a reagire, ma va in cortocircuito. Watson infatti nel tentativo di recuperare un pallone sulla trasmissione gallese commette un in avanti volontario che viene pescato dal direttore di gara: non c’è dubbio, punizione e cartellino giallo. Gli uomini di Eddie Jones provano a riorganizzarsi in quattordici, ma per loro non c’è nemmeno il tempo di mettersi a posto che il Galles punisce: azione che libera Biggar, il quale con un lungo calcio-passaggio trova al largo North. L’ala può ricevere senza impedimenti per andare a schiacciare. C’è la meta, c’è la conversione del 10-0. Si va al riposo con questo risultato.
Il restart del secondo tempo è caratterizzato dal ritorno in parità numerica, mentre i due allenatori iniziano ad operare i primi cambi. Gli ospiti provano a prendere confidenza affacciandosi in maniera decisa nei ventidue d’attacco. Si vivono momenti di confusione sotto ai pali gallesi: Vunipola riesce a conquistare un fallo. Ford trasforma per il 10-3, mentre Farrell fa il suo ingresso in campo – nelle vesti di primo centro – rilevando Francis.
L’ordine degli equilibri sul prato del Principality Stadium sembra essersi ribaltato. I Dragoni si scoprono indisciplinati e con le maglie larghe in difesa. Ford intanto ne approfitta per mettere a referto altri tre punti facendo accorciare le distanze ai suoi sul 10-6.
Si scollina l’ora di gioco con una fucilata di Halfpenny che – da metà campo – lambisce i pali, senza riuscire a indirizzarsi in mezzo alla “H”. Il pubblico di casa abbassa il volume dei suoi decibel prima quando Biggar lamenta un dolore al braccio, che fa trattenere il respiro a tutti (dopo l’infortunio della scorsa settimana occorso a Anscombe), poi quando Itoje si butta su una palla vagante nei cinque metri inglesi risolvendo una situazione complicata.
Fiammata sull’asse George-Youngs-Watson, con l’ala che prova a bucare al largo ma Ken Owens, con la collaborazione dei compagni, si scopre grillotalpa eccezionale nel far commettere agli avversari un tenuto: il Galles si salva.
E’ lotta senza quartiere. Itoje intercetta una palla sui propri ventidue cercando di involarsi verso la metà campo avversaria sguarnita, salvo poi venire placcato da Biggar in maniera piuttosto energica ma regolare. Non c’è tempo di respirare, il ritmo si alza, gli animi si scaldano.
Halfpenny, mentre l’orologio dice che mancano poco più di cinque minuti alla fine, sfodera un pezzo di bravura nel fondamentale del gioco aereo che causa uno smottamento nella difesa inglese costretta ad andare in offside. C’è quindi una nuova possibilità per l’estremo della compagine in maglia rossa. Ci sono potenza e precisione, per il 13-6.
L’Inghilterra ha pochi minuti per cercare di sistemare le cose. Agli ospiti però riesce immediatamente la riconquista della palla dopo il kick off. Itoje e soci arrivano sui cinque metri potendo sfruttare una piattaforma dalla rimessa laterale, ma gli avanti gallesi imbragano il drive causando un turnover che torna a far ruggire Cardiff. C’è un’ultima mischia con introduzione affidata ad Aled Davies. L’uscita dell’ovale è complicata, ma in qualche modo la “patata bollente” arriva nelle mani e nei piedi di Jarrod Evans che può calciare fuori sancendo la fine della partita, la vittoria del Galles e il conseguente primo posto nel ranking mondiale per i dragoni, che tolgono lo scettro agli All Blacks.
Galles: 15 Leigh Halfpenny, 14 George North, 13 Jonathan Davies, 12 Hadleigh Parkes, 11 Josh Adams, 10 Dan Biggar, 9 Gareth Davies, 8 Ross Moriarty, 7 James Davies, 6 Aaron Wainwright, 5 Alun Wyn Jones (c), 4 Jake Ball, 3 Tomas Francis, 2 Ken Owens, 1 Nicky Smith
A disposizione: 16 Elliot Dee, 17 Wyn Jones, 18 Dillon Lewis, 19 Aaron Shingler, 20 Josh Navidi, 21 Aled Davies, 22 Jarrod Evans, 23 Owen Watkin
Marcatori Galles
Mete: George North (32)
Conversioni: Dan Biggar (33)
Punizioni: Dan Biggar (26), Leigh Halfpenny (75)
Inghilterra: 15 Elliot Daly, 14 Anthony Watson, 13 Jonathan Joseph, 12 Piers Francis, 11 Joe Cokanasiga, 10 George Ford (c), 9 Willi Heinz, 8 Billy Vunipola, 7 Lewis Ludlam, 6 Courtney Lawes, 5 Maro Itoje, 4 Joe Launchbury, 3 Dan Cole, 2 Luke Cowan-Dickie, 1 Ellis Genge
A disposizione: 16 Jamie George, 17 Joe Marler, 18 Kyle Sinckler, 19 George Kruis, 20 Jack Singleton, 21 Ben Youngs, 22 Owen Farrell, 23 Manu Tuilagi
Marcatori Inghilterra
Mete:
Conversioni:
Punizioni: George Ford (51, 57)
Di Michele Cassano
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