Battuto in finale Zinzan Brooke. I prossimi sondaggi saranno per l’openside flanker
Kieran Read è stato votato come miglior numero 8 nella storia della Rugby World Cup. Nei sondaggi di OnRugby e Italrugbystats, l’attuale capitano degli All Blacks ha battuto in finale il suo connazionale Zinzan Brooke, forte anche dei due Mondiali consecutivi vinti da protagonista. Read, 33 anni e 120 cap al momento con la Nuova Zelanda, può essere considerato senza dubbio uno dei giocatori più forti e influenti negli All Blacks del XI secolo finora, soprattutto per le sue qualità tecniche e l’intelligenza tattica che ha sempre messo in campo negli anni.
Con Steve Hansen, Read ha spesso interpretato un ruolo decisivo a livello strategico come uomo in più sulla linea dei trequarti, per sfruttare al meglio le sue linee di corsa e le sue abilità con la palla in mano. Quante volte, del resto, lo abbiamo visto negli ultimi 15 metri del campo all’esterno a rifinire e a finalizzare le azioni dei tuttineri? Ma il suo contributo, naturalmente, è stato ed è ancora enorme in tutti gli altri aspetti del gioco, nonché nella leadership all’interno dello spogliatoio.
I risultati dei sondaggi per il miglior numero 8
Semifinali
Zinzan Brooke v Danie Rossouw 391-190
Kieran Read v Lawrence Dallaglio 599-356
Finale
Kieran Read v Zinzan Brooke 497-203
Come funziona il nostro sondaggio
Nel corso delle settimane, per ciascuno dei quindici ruoli proporremo quattro nomi, con due semifinali e una finale per definire ogni volta il vincitore. A deciderlo sarete voi utenti con il vostro voto, che potrete esprimere in due modi sui nostri social: su Facebook, scegliendo la reaction abbinata al giocatore nei post che pubblicheremo, oppure attraverso i sondaggi che inseriremo nelle nostre Stories su Instagram (a proposito: seguiteci anche lì se ancora non lo fate, perché durante la Rugby World Cup condivideremo diversi contenuti “live” dal Giappone che non troverete sul sito).
Al termine di ogni finale, pubblicheremo un articolo sul vincitore e allo stesso tempo lanceremo i nomi scelti per le semifinali dell’altro ruolo da votare.
I nomi verranno selezionati dalla redazione di OnRugby e dai ragazzi di Italrugbystats: terremo conto delle valutazioni tecniche dei giocatori ma anche della loro eredità storica all’interno delle Rugby World Cup di cui sono stati protagonisti.
Il prossimo ruolo: openside flanker
I quattro candidati
Thierry Dusautoir
Francia
Anno di nascita: 1981
Rugby World Cup giocate: 3
Il modo in cui ha trascinato la Francia nel 2011, portandola a suon di placcaggi quasi sul tetto del mondo, giustificherebbe di per sé la nomination. Ma di Dusautoir è bello ricordare anche i 38 placcaggi nel quarto di finale del 2007 contro gli All Blacks, per esempio, oltre a tutte le straordinarie prestazioni che ha regalato ai tifosi francesi. E’ forse l’ultima grande icona del rugby francese, prima della crisi della nazionale bleu degli ultimi anni.
Richie McCaw
Nuova Zelanda
Anno di nascita: 1980
Rugby World Cup giocate: 4
Quasi all’unanimità è riconosciuto come il più grande di tutti i tempi nel suo ruolo, a giocare con il regolamento e a interpretare sempre al meglio la direzione dell’arbitro di turno. Ha giocato 148 partite con gli All Blacks e in molti farebbero fatica a ricordare una sua prestazione deludente o sotto tono. McCaw ha vissuto un’intera carriera sul filo del rasoio, ad anticipare le mosse avversarie e a distruggerle una volta messe le mani sul pallone. E tutto questo per 148 maledettissime volte.
George Smith
Australia
Anno di nascita: 1980
Rugby World Cup giocate: 2
Un vero e proprio maestro del breakdown per le sue straordinarie qualità da grillotalpa, con cui ha vinto un’infinità di turnover per la propria squadra. E’ stato un uomo chiave nell’Australia del 2003, di cui aveva conquistato la titolarità già a 20 anni imponendosi come uno dei migliori flanker in circolazione. Un modello da studiare per come si preparava tecnicamente a scavare in mezzo a una selva di braccia e gambe.
Sam Warburton
Galles
Anno di nascita: 1988
Rugby World Cup giocate: 2
Nonostante i tanti infortuni, Sam Warburton si è sempre presentato puntuale alle due Rugby World Cup giocate. E – indovinate? – ha sempre giocato delle partite straordinarie, a eccezione di quel rosso nella semifinale del 2011 che ha privato il Galles di una grande chance e noi altri di un grande confronto diretto con Dusautoir. Ma Warburton per fortuna ha potuto dimostrare in altre occasioni di essere una macchina da guerra nel breakdown, spesso anche sottovalutata, capace di fare un’enorme differenza soprattutto con le sue azioni di disturbo nei punti d’incontro.
Gli altri candidati per le nomination erano: Schalk Burger, Juan Martin Fernandez Lobbe, Michael Jones, Francois Pienaar e David Pocock.
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