Per i verdi c’è anche la possibilità di diventare numeri uno del ranking mondiale. Underhill e Curry insieme per la prima volta per Jones
L’ultima sfida tra Inghilterra e Irlanda si concluse con un inaspettato 20-32 per gli inglesi a Dublino, al termine di una partita dominata tatticamente ma soprattutto fisicamente dagli uomini di Eddie Jones, che colsero di sorpresa dei padroni di casa lanciatissimi dopo un mese di novembre stellare. Le due squadre si riaffrontano oggi a Twickenham per testarsi in vista della Rugby World Cup, in un contesto completamente diverso da quello dello scorso febbraio, ma comunque fondamentale per capire a che punto sono le due nazionali a meno di un mese dal Mondiale e che margini di miglioramento possono ancora avere.
Un altro – grande o piccolo, fate voi – motivo di interesse è inoltre la possibilità che l’Irlanda possa diventare numero 1 del ranking mondiale, nel caso i verdi riescano a vincere con qualsiasi risultato a Londra. Sarebbe la prima volta nella storia per gli irlandesi, in un agosto decisamente pazzerello che al momento vede addirittura il Galles al comando davanti agli All Blacks.
Dopo la formazione sperimentale messa in campo contro l’Italia, Joe Schmidt avrà le sue prime indicazioni vere sullo stato di forma del suo XV titolare (o quasi), oltre a capire qualcosa di più su quale sarà la terza apertura da portare al Mondiale. A Londra scenderà in campo Ross Byrne dal primo minuto, giocatore di grande ordine in regia e dotato di un piede eccellente; Jack Carty, in panchina, è forse dotato di maggiore fantasia ed estro, ma di fatto tutti e due partono sullo stesso piano.
Rispetto alla partita contro l’Italia, oltre agli uomini in campo quello che potrebbe cambiare in maniera considerevole nella strategia di Schmidt sarà il gioco al piede. A Dublino i mediani di mischia non hanno mai calciato nel box, come i giornalisti inglesi hanno fatto notare a Ben Youngs. Con Conor Murray in campo, le cose dovrebbero cambiare e difficilmente l’Irlanda giocherà ogni possesso dalla propria metà campo come fatto contro gli azzurri. “Probabilmente ci bombarderanno allora!” – ha detto Youngs al Telegraph.
L’Inghilterra, sia nella vittoria sia nella sconfitta contro il Galles, ha sperimentato molto i lanci da fasi statiche con buoni risultati soprattutto nella prima partita a Twickenham, ma nel terzo Test Match di preparazione potrebbe avere un approccio tattico differente, almeno stando alle parole di Eddie Jones. Quel che è certo, in ogni caso, è che l’Inghilterra punterà a essere innanzitutto una squadra schiacciasassi, vista la contemporanea presenza in campo di Billy Vunipola, Manu Tuilagi e Joe Cokanasiga, ball carrier ma anche deterrenti per aprire spazi ai propri compagni di squadra.
Sarà molto interessante vedere come si comporteranno in terza linea Sam Underhill e Tom Curry, ribattezzati già da Jones come i ‘Kamikaze Kids’ per la loro attitudine al placcaggio e al disturbare i punti d’incontro avversari. Se aggiungiamo all’equazione anche Maro Itoje, ogni breakdown potrebbe diventare una lotta senza quartiere tra loro tre e O’Mahony, van der Flier e il resto della truppa irlandese.
Calcio d’inizio alle ore 16, diretta tv su Sky Sport Arena.
Inghilterra: 15 Elliot Daly, 14 Joe Cokanasiga, 13 Manu Tuilagi, 12 Owen Farrell (c), 11 Jonny May, 10 George Ford, 9 Ben Youngs, 8 Billy Vunipola, 7 Sam Underhill, 6 Tom Curry, 5 George Kruis, 4 Maro Itoje, 3 Kyle Sinckler, 2 Jamie George, 1 Joe Marler
A disposizione: 16 Luke Cowan-Dickie, 17 Mako Vunipola, 18 Dan Cole, 19 Courtney Lawes, 20 Mark Wilson, 21 Willi Heinz, 22 Piers Francis, 23 Jonathan Joseph
Irlanda: 15 Rob Kearney, 14 Jordan Larmour, 13 Garry Ringrose, 12 Bundee Aki, 11 Jacob Stockdale, 10 Ross Byrne, 9 Conor Murray, 8 CJ Stander, 7 Josh van der Flier, 6 Peter O’Mahony, 5 Jean Kleyn, 4 Iain Henderson, 3 Tadhg Furlong, 2 Rory Best, 1 Cian Healy
A disposizione: 16 Sean Cronin, 17 Jack McGrath, 18 Andrew Porter, 19 Devin Toner, 20 Tadhg Beirne, 21 Luke McGrath, 22 Jack Carty, 23 Andrew Conway
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