Lo ha detto in una conferenza stampa a Cardiff, in cui ha parlato anche del futuro del torneo, dell’ingresso di CVC e degli arbitri
Nel corso di una conferenza stampa tenuta martedì, il CEO del Pro14 Martin Anayi ha detto che probabilmente nei prossimi anni alcune finali del torneo potrebbero giocarsi anche in Italia o in Sudafrica. Il board della lega, tuttavia, ha avuto delle manifestazioni di interesse anche da Paesi al di fuori del torneo, stando alle dichiarazioni di Anayi. “Si sono interessate anche la Spagna, gli Stati Uniti e l’Inghilterra, ma dobbiamo guardare prima ai nostri affiliati. Abbiamo bisogno di guardarli negli occhi e chiedere: «Abbiamo fatto abbastanza per sostenere voi e quello che fate nel vostro territorio?». Se non portiamo una finale lì, allora la risposta è no”.
Ma gli argomenti toccati da Anayi, sia nel corso della conferenza sia in un’intervista a Wales Online, sono stati molti e di notevole interesse. In entrambe le occasioni, per esempio, il CEO ha ribadito la volontà di continuare con un torneo a 14 squadre “nell’immediato futuro”, dopo l’ingresso delle sudafricane Cheetahs e Kings nell’estate del 2017. “Ma voglio che tutte le 14 squadre siano forti – ha detto al Wales Online – Quando non hai promozioni e retrocessioni, la metà bassa della classifica deve spingere per dare fastidio alle squadre migliori. Le prime otto squadre stanno diventando davvero molto forti, ma abbiamo bisogno che le ultime sei possano batterle in qualunque momento”.
Nei progetti di Anayi, dunque, non sembra esserci più l’idea di espandersi negli Stati Uniti. “Mi piace l’idea di un’America forte nel rugby. Ma ora hanno un campionato tutto loro. Meglio sostenere quella. La mia visione è cambiata negli ultimi due anni e non stiamo più lavorando in quel senso”. Per Anayi, in ogni caso, l’idea di allargare i confini è sempre in piede, perché all’amministratore delegato del Pro14 piace “vedere il gioco crescere in territori dove dovrebbe essere più forte”.
L’interesse di CVC
Lo scorso aprile, i media britannici avevano riportato la notizia di un interesse da parte di CVC – la società d’investimento che ha già acquisito il 27% della Premiership – nell’acquisto del 27% delle quote del Pro14, per una cifra vicina ai 120 milioni di sterline.
“Conosciamo bene la società – ha detto Anayi – e abbiamo un’ottima considerazione. Per me è una cosa positiva che degli investitori vogliano entrare a far parte della nostra lega. Non penso che qualcuno avrebbe potuto immaginarlo solo pochi anni fa. Siamo riusciti a renderci attrattivi a delle terze parti, e ne siamo felici”.
“Il discorso non è nemmeno su cose possono offrire, ma su che tipo di sostegno possono darci, perché se dovessero diventare dei soci diventerebbero dei partner strategici molto importanti” – ha continuato Anayi.
Sugli arbitri
Il livello degli arbitraggi del Pro14 è un tema che ritorna spesso durante il campionato, così come quello di garantire delle designazioni ‘neutrali’, cosa che non sempre il board riesce a fare nel corso della stagione (ma nemmeno nelle semifinali, come nel caso di Glasgow-Ulster dello scorso maggio). Al Wales Online, Anayi ha detto che “le designazioni delle prime sei giornate della stagione saranno interamente neutrali, sia per l’arbitro sia per gli assistenti. Ci stiamo lavorando duramente […] La nostra squadra arbitrale sta crescendo, ma serve tempo”.
Più difficile garantire una neutralità costante per quanto riguarda il TMO. “Se ci sarà la possibilità di farlo in futuro, perché no? […] Quello dei costi è un falso problema, perché c’è bisogno di investire in questo aspetto a prescindere da quanto possa costare organizzare il torneo”.
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