L’ala degli Springboks non ci sarà sicuramente al Mondiale e ora rischia anche uno lungo stop
Anche le controanalisi hanno dato esito “positivo”: Aphiwe Dyantyi ha assunto sostanze proibite. L’Agenzia Sudafricana Antidoping (SAIDS) ha confermato la cosa affermando che il “Campione B”, verificato dalla WADA (Agenzia Mondiale dell’Antidoping), ha fatto emergere un uso di prodotti non consentiti; come il Metandrostenolone, il Metiltestosterone e LGD 4033; quest’ultimo conosciuto in Italia con il nome di Ligandrol.
L’ala degli Springboks è stata quindi formalmente accusata di reato di doping e ora dovrà decidere, assieme ai suoi avvocati, con che iter giudiziario proseguire questa triste vicenda : la prima strada è quella dell’ammissione di colpa con la richiesta di un rito abbreviato e una sanzione ridotta, la seconda è quella del ricorso davanti a un tribunale indipendente. In questo caso, il trequarti avrebbe quattro settimane – tempo tecnico fissato per le udienze – per fornire prove che lo scagionino e lo riabilitino al rugby.
Sia esso colpevole o innocente, non riuscirà comunque a partecipare alla prossima Rugby World Cup.
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