Il rovescio di Twickenham, le critiche degli ex giocatori e la mossa del coach sudafricano Erasmus fanno scricchiolare le certezze dei Verdi
DUBLINO – È un’Irlanda tesa e nervosa quella che scenderà in campo oggi al Principality Stadium di Cardiff e che si sta avvicinando al debutto mondiale del 22 settembre contro la Scozia. Il rovescio di sette giorni fa a Twickenham è solo la punta di un iceberg di sfiducia e pressione che si è creato intorno alla squadra.
Lo straordinario 2018 del XV di Joe Schmidt la aveva trasformata in una delle grandi favorite per la vittoria della Rugby World Cup. Questo ha fatto aumentare due cose: la determinazione delle avversarie e le aspettative di tutta la nazione. Tuttavia, se il primo aspetto era inevitabile, e anzi può essere considerato un premio alla crescita della squadra, il secondo sembra ormai palesemente un problema.
L’ambiente mediatico intorno alla nazionale irlandese è simile a quello di altre squadre: una lunga serie di ex giocatori adesso sono editorialisti dei principali quotidiani irlandesi o ospiti fissi delle trasmissioni radiofoniche e televisive più conosciute. Nomi arcinoti, gente che ha fatto la storia recente del XV del Trifoglio: Brian O’Driscoll, Luke Fitzgerald, Neil Francis, Alan Quinlan, Ronan O’Gara, Keith Wood, e l’elenco potrebbe continuare.
Pur con toni diversi, da questi giocatori è arrivata una lunga serie di critiche alla scelta dei giocatori e all’atteggiamento mentale con il quale la squadra di Joe Schmidt si sta preparando al campionato mondiale.
Il principale accusato è il capitano Rory Best, considerato da molti non più adatto a giocare a questo livello. La prima linea di Belfast ha sostituito nel ruolo di accusato Rob Kearney, l’estremo a lungo considerato non più al massimo livello. Strano, visto che Kearney non ha un sostituto totalmente affidabile, mentre Best sì.
Negli ultimi giorni si sono succedute molte voci secondo le quali l’allenatore irlandese starebbe pensando a un cambio di capitano in vista della Coppa del mondo. Johnny Sexton e Peter O’Mahony sarebbero i principali candidati a sostituirlo. Queste voci hanno costretto Schmidt a intervenire durante la settimana. Mercoledì è stata convocata una inedita conferenza stampa infrasettimanale proprio per smentire qualsiasi voce di avvicendamento del capitano: “Non è in programma”.
Lo stesso allenatore ha dato negli ultimi giorni segni di nervosismo, quando il coach sudafricano – ed ex Munster – Rassie Erasmus ha assunto Felix Jones nello staff degli Springboks per la Rugby World Cup. Jones era stato parte del gruppo tecnico irlandese fino alla fine del 2017.
“È imbarazzante – ha detto Schmidt in settimana – non è necessario essere uno scienziato missilistico per capirlo; è venuto in Giappone con noi nel 2017, quindi era proprio in mezzo a noi.”
“Non è difficile da capire, vero? Era con noi, ha visto tutto quello che facciamo e ha una grande conoscenza delle cose che facciamo, quindi sì, è imbarazzante.”
Certo, la deludente prestazione di sette giorni fa contro l’Inghilterra non è colpa delle dichiarazioni imprudenti degli ex giocatori della nazionale, né in campo va Felix Jones. Tuttavia, come ha inevitabilmente sottolineato Warren Gatland, adesso l’Irlanda è sotto una incredibile pressione e deve fornire una prestazione convincente oggi a Cardiff.
Damiano Vezzosi
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