L’ultima partita con l’Australia di Tatafu Polota-Nau

Il tallonatore, non convocato per la Rugby World Cup, sarà titolare contro Samoa

australia rugby

ph. Reuters

Sabato sarà il giorno del ritiro internazionale di Sione ‘Utukiveisini Tatafu Polota-Nau. La sua massa di riccioli neri sovrasterà per l’ultima volta la maglia numero 2 dell’Australia, concessagli in dote da Michael Cheika nonostante la mancata convocazione del giocatore per la prossima Rugby World Cup.

Lo staff tecnico dei Wallabies gli ha infatti preferito Tolu Latu, Folau Fainga’a e Jordan Uelese in vista del mondiale, ma gli ha comunque chiesto di rimanere insieme al gruppo negli ultimi giorni di preparazione.

Come hanno fatto molte altre squadre, gli australiani hanno poi deciso di mettere in campo Polota-Nau per l’ultimo test di warm-up, per non rischiare infortuni dell’ultimo minuto in una situazione oramai definita.

Sarà così che il tallonatore nato a Sydney 34 anni fa otterrà il suo 90esimo cap in nazionale. Una cifra ragguardevole per un giocatore che non è praticamente mai stato la prima scelta dei Wallabies, ma una presenza costante nello spogliatoio: delle sue 90 presenze ben 50 sono arrivate partendo dalla panchina, e solo nel 2012 e nel 2017 ha ottenuto prolungati periodi di titolarità con la maglia green and gold.

Nipote di un ex nazionale giapponese di rugby e cugino di un wrestler tongano, dopo il suo passaggio ai Leicester Tigers di due anni fa, ha visto le sue presenze in nazionale diradarsi, anche a causa dell’età avanzante e della necessità di un ricambio generazionale, anche se Cheika ha continuato a tenerlo nel giro consapevole che la sua esperienza potesse essere utile alla squadra. Ha potuto farlo grazie alla Giteau Law, la regola che la federazione australiana si è imposta di concedere la convocazione ai giocatori che militano all’estero con più di 60 presenze in nazionale.

Sabato saluterà il palcoscenico internazionale, quindi. Succederà a Parramatta, la città dove ha mosso i primi passi ovali: “E’ una cosa speciale perché l’ovest del paese mi ha dato la possibilità di prendere il rugby a due mani e farne una carriera – ha detto il giocatore – Se non fosse stato per i Parramatta Two Blues, che scelsero le abilità che possedevo quand’ero a scuola, non avrei avuto l’opportunità di vestire il verde e l’oro.”

“Vestire la maglia dei Wallabies è davvero un privilegio. E questa è un’altra opportunità di farlo, probabilmente per l’ultima volta. E’ stata un’avventura fantastica e sono stato incredibilmente fortunato ogni volta che ho indossato la divisa.”

Nelle ultime settimane, Polota-Nau era stato descritto come il pungolo utilizzato dallo staff tecnico per alzare il livello di competizione degli altri tre tallonatori della rosa allargata. Oggi, il veterano escluso ha solo parole al miele: “[I tre tallonatori scelti] sono grandi. E’ probabilmente la miglior combinazione possibile con cui andare a una World Cup. Ognuno di loro porta un diverso skillset e ad essere sincero sono stato fortunato ad essere testimone di questo passaggio di consegne.”

“Purtroppo le mie abilità non sono buone come le loro, ma davvero: non potrei essere più felice e sono molto fiducioso che loro riusciranno nel loro compito in Giappone.”

 

 

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