Jeronimo de la Fuente si sente ottimista in vista dell’esordio iridato. Poi spiega il dualismo Sanchez-Urdapilleta
Il “Girone della morte”. E’stato definito così – al momento del sorteggio – il raggruppamento (pool C) che al suo interno contiene Inghilterra, Argentina e Francia, oltre a Tonga e USA (pool C). Una delle formazioni d’elite del rugby planetario dovrà infatti salutare il Mondiale in anticipo vedendo le sue speranze iridate infrangersi contro lo scoglio della prima fase.
Il calendario, fra l’altro, ha voluto subito mettere il suo zampino presentando sabato 21 settembre la sfida tra Pumas e Bleus, in quel di Tokyo. Un match che assumerà quindi i contorni del “dentro o fuori”. Dal ritiro dei sudamericani a parlare di questo incrocio è il trequarti veterano Jeronimo de la Fuente che si esprime cosi: “Crediamo di poter battere i francesi e ci stiamo allenando per quello: sappiamo l’importanza vitale della partita e della rosa di grande valore dei nostri avversari, ma vogliamo vincere”.
Incalzato dal microfono di ESPN, poi prosegue: “Il gruppo ha giocatori esperti, che hanno il compito di guidare anche chi è arrivato al Mondiale con meno presenze e situazioni vissute a questi livelli. Sanchez o Urdapilleta? Sono due giocatori differenti, si stanno allenando al massimo ed entrambi vogliono competere per la titolarità nel ruolo di mediano d’apertura: la concorrenza non potrà che fargli bene”.
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