Aveva 49 anni, è diventato un’icona in patria dopo la vittoria nella Rugby World Cup in casa
È morto Chester Williams, ala del Sudafrica campione del mondo nel 1995. Williams aveva 49 anni: secondo una prima ricostruzione del South Africa Rugby Magazine, il decesso sarebbe stato causato da un infarto miocardico.
Nato nel 1970 a Paarl, il nome di Williams è legato soprattutto alla Rugby World Cup giocata in casa nel 1995, la prima del post-Apartheid e in cui gli Springboks vinsero nei tempi supplementari battendo gli All Blacks. Williams era uno dei titolari della squadra, oltre che uno dei primi giocatori neri a diventare professionista in Sudafrica.
Ala veloce e sgusciante, La Perla Nera (com’era soprannominato) segnò quattro mete in quella Rugby World Cup, tutte contro Samoa nei quarti di finale, diventando inevitabilmente uno dei volti più noti della squadra poi vincitrice.
Prima e dopo quel Mondiale che lo fece diventare un mito in patria, Williams giocò quasi per tutta la sua carriera con la maglia di Western Province e per una stagione ai Golden Lions. Con la maglia della nazionale disputò in tutto 27 partite, segnando 14 mete in totale. Dopo il suo ritiro ha iniziato ad allenare, svolgendo il ruolo di tecnico per la nazionale a 7 del Sudafrica, per i Lions, l’Uganda, la Tunisia e nella stagione 2012/2013 per il Timisoara, in Romania. Di recente era diventato head coach della squadra di rugby dell’Università di Western Cape.
La morte di Williams arriva a quasi due mesi di distanza da quella dell’altra ala titolare nel Sudafrica campione del mondo 1995, James Small, scomparso lo scorso 10 luglio.
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