Il capitano ha il sogno di vincere la rassegna iridata, ma non dimentica quello che successe otto anni fa
Quell’episodio deve averlo segnato e non poco. E’ un Alun Wyn Jones ambizioso, ma al tempo stesso riflessivo quello che alla vigilia dei Mondiali fa il punto della situazione in casa gallese. Il capitano dei Dragoni è pronto alla battaglia più grande della sua vita quella dove sente di poter arrivare, insieme ai suoi compagni, nell’olimpo rugbystico; ma non vuole dimenticare la Rugby World Cup 2011, quando arrivato a giocarsi la semifinale contro la Francia dovette assistere all’espulsione – dopo venti minuti – di Sam Warburton, che aiutò e non poco i transalpini a vincere in maniera tirata (9-8, ndr), quella partita.
“Mi auguro che le partite iridate non siano giudicate con un eccesso “di sicurezza” da parte degli arbitri. La disciplina è punto sul quale dovremo fare attenzione, anche perchè sarà inevitabilmente uno degli argomenti di discussione dopo che la rassegna sarà iniziata. Spero che tutto possa andare per il verso giusto e che il rugby giocato non venga offuscato dalle decisioni dei direttori di gara”.
Detto questo, il seconda linea – che è a un solo caps dal record all time della nazionale gallese (le 129 presenze di Gethin Jenkins, ndr) – non si nasconde: “Nella mia carriera ho vinto il Sei Nazioni con il Grande Slam, ora cosa mi manca? Una Champions Cup o un Mondiale. Otto anni fa arrivammo in semifinale, quattro anni fa sbagliammo la partita nel girone contro l’Australia venendo poi eliminati ai quarti dal Sudafrica: sono momenti che ricordo bene.
Infine un pensiero su Warren Gatland: “La sua eredità è paragonabile ad un fuoco che continuerà ad ardere per molto tempo. I suoi numeri e il palmares sono impressionanti. In Giappone però, non vogliamo mostrare un lato romantico o da “canto del cigno”: andiamo per vincere. Abbiamo un lavoro da portare a termine, per tornare a casa con la Coppa del Mondo fra le mani”. Parole di Alun Wyn Jones che, fra l’altro, è l’unico giocatore dei 31 convocati del Galles ad aver giocato per la propria nazionale non essendo stato allenato soltanto da Warren Gatland, visto che il suo esordio risale al giugno 2006 nel Test Match estivo contro l’Argentina.
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