Soluzione interna o scelta di rottura? In Nuova Zelanda sono iniziate le discussioni sul ruolo
C’è chi pensa al campo e chi al futuro. Gli All Blacks sono arrivati in Giappone per difendere il loro titolo da bi-campioni mondiali consecutivi (2011, 2015) andando alla caccia di un tris che avrebbe dell’incredibile, ma in tanto in Federazione c’è chi sta pensando al domani cercando di risolvere il rebus legato al prossimo tecnico da far sedere sulla panchina più ambita del pianeta.
Steve Hansen ha fatto sapere da mesi che dopo la Rugby World Cup non sarà più l’head coach dei “Tuttineri” e dal quel momento si è cominciato un “Toto Allenatore” che ha portato alla fine a stringere il focus su due nomi: Ian Foster o Scott Robertson.
La soluzione interna
Ian Foster seguirebbe il solco tracciato da Steve Hansen, essendone dal 2012 il suo assistente più fidato, proseguendo su quella linea che vide lo stesso Hansen succedere a Graham Henry dopo la Rugby World Cup 2011. Così facendo la NZRU si garantirebbe metodi di lavoro ormai consolidati e una continuità di scelte che potrebbe aiutare a gestire il ricambio generazionale attesto nel 2020.
Scelta di rottura
Dopo tre titoli consecutivi vinti nel Super Rugby alla guida dei Crusaders, in molti invocano Scott Robertson. Una soluzione sicuramente diversa, forse anche per stile e concezione, che porterebbe alla guida degli All Blacks un allenatore che ha esperienze internazionali solo a livello Under 20. Nel quadriennio che porterà a Francia 2023, la squadra più importante del mondo sarà pronta a compiere un passo così grande?
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