Il CEO della Federazione gallese, Phillips, ha ricostruito la vicenda che ha portato all’allontanamento del tecnico. L’head coach: “Siamo scioccati”
Il CEO della Federazione gallese Martyn Phillips e l’allenatore del Galles Warren Gatland hanno tenuto una conferenza stampa nella sede del ritiro della nazionale, a Kitakyushu, per parlare dell’allontanamento dalla Rugby World Cup 2019 dell’assistant coach Rob Howley, accusato di aver infranto le regole di World Rugby sulle scommesse.
Phillips, arrivato in Giappone nelle score ore, ha spiegato di essere stato informato mercoledì scorso da un’agenzia per il controllo delle scommesse sulle puntate di Howley, per poi essere contattato formalmente venerdì. “Dovevamo valutare la cosa attraverso diversi punti di vista. Per la squadra, i giocatori e lo staff tecnico. Si tratta di un’accusa piuttosto seria – ha detto l’amministratore delegato della Welsh Rugby Union – Avremmo dovuto essere sicuri delle nostre azioni se avessimo avuto davvero intenzione di fare qualsiasi cosa”.
“Siamo vicini alla Coppa del Mondo, il torneo più importante di tutti, e questo è stato un altro fattore. Ma eravamo consapevoli di dover agire velocemente e in maniera incisiva. Ed è esattamente quello che abbiamo fatto”.
Phillips poi ha continuato dicendo che sabato, insieme agli altri dirigenti della WRU, ha preso la decisione di andare in Giappone per confrontarsi con Howley. “A quel punto abbiamo informato World Rugby della possibile violazione delle regole e che ci saremmo confrontati con Rob per conoscere la sua posizione in merito”.
La riunione con Howley è arrivata domenica, dopo una sessione di allenamenti e dopo che Phillips aveva già parlato con Warren Gatland, informandolo della situazione. “È stato molto collaborativo. Abbiamo avuto poi una seconda riunione in quella giornata e abbiamo convenuto che la decisione più giusta sarebbe stata il suo ritorno in Galles”.
Alla domanda sulla possibilità che Howley possa avere un problema legato al gioco d’azzardo, Phillips ha detto di non volere “speculazioni” di alcun genere. “Stiamo valutando i fatti che abbiamo al momento. Non c’è niente di più o di meno”.
La reazione di Warren Gatland
Fin da quando si è seduto sulla panchina del Galles nel 2008, Warren Gatland ha sempre avuto come assistente Howley nel ruolo di tecnico dell’attacco. La Rugby World Cup 2019 avrebbe dovuto essere l’ultimo torneo da disputare insieme alla guida dei Dragoni, dopo i tanti successi raggiunti insieme sia in nazionale sia con i British & Irish Lions.
“Siamo scioccati – ha detto il neozelandese – La Federazione se ne sta occupando, io mi devo concentrare sul preparare la squadra per preparare la prima partita contro la Georgia […] Ci è voluto un po’ di tempo per realizzare. Purtroppo non possiamo dirlo nient’altro per non compromettere le indagini. C’è preoccupazione nello staff tecnico e nei giocatori per Rob e per la sua situazione”.
A Gatland è stato chiesto poi se si senta deluso dal comportamento di Howley. “È difficile commentare una cosa del genere. Al momento sono solo accuse. Ovviamente Rob era distrutto da tutto ciò, ma è tutto quello che posso dire”.
Prima di tornare in Galles, Howley ha parlato “con uno o due giocatori individualmente”, ha detto Gatland. Che tra l’altro proprio nella giornata di martedì compiva gli anni: “Sicuramente ho passato compleanni migliori. Ma fa parte della vita”.
La durata delle indagini e cosa rischia Howley
Sulla durata delle indagini, è stato poi Phillips a riprendere la parola: “Sono più interessato alla qualità delle indagini che alla velocità con cui vedremo i risultati. Ci sono persone da ascoltare e dati da analizzare. Non metterò pressione su nessuno per far velocizzare la cosa”.
Un’indagine che tra l’altro non è nemmeno formalmente iniziata, stando alle parole del CEO. “A partire da ora, avremo un quadro migliore di quanto tempo ci vorrà”.
Howley avrebbe infranto la regola 6 di World Rugby, che riguarda l’anti corruzione e le scommesse per l’appunto: al comma 3.1, viene proibito a ciascuna persona coinvolta direttamente in un evento di fare o tentare di fare delle puntate, oltre a ricevere eventuali vincite legate alle scommesse. Le sanzioni previste per chi infrange questa regola vanno da un richiamo formale (“reprimand or warning”) fino alla squalifica a vita dal rugby.
Classe 1970, Howley dovrebbe essere il nuovo head coach dell’Italia a partire dal 2020 al posto di Conor O’Shea.
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