Kazuki Himeno, Kotaro Matsushima e Yutaka Nagare sono i giocatori su cui puntare le proprie fiches venerdì
Jamie Joseph ha annunciato mercoledì la formazione del Giappone che farà il suo debutto nell’edizione casalinga della Rugby World Cup venerdì sera, per quanto riguarda il fuso orario locale. Una sfida contro la Russia che dovrebbe rappresentare soprattutto una grande vetrina per il gigante della palla ovale nel continente asiatico, una festa trionfante subito dopo la cerimonia di inaugurazione.
La squadra di casa, infatti, dovrà avere ragione di quella che sulla carta è la formazione più debole del girone A, in attesa di ben altre e più decisive sfide contro Irlanda, Scozia e Samoa. Per questo motivo e per la concomitanza con alcuni acciacchi rimediati dai giapponesi nell’ultimo test di preparazione svolto contro il Sudafrica, il capo allenatore dei nipponici ha preferito tenere a riposo le due principali star della sua nazionale: il numero 8 Amanaki Mafi e l’ala Kenki Fukuoka.
Il Giappone, però, ha una riserva di armi profonda, e schiererà in campo alcuni giocatori molto interessanti, forse meno conosciuti di veterani come il tallonatore Shota Horie e il capitano Michael Leitch, ma nondimeno meritevoli di attenzione.
Kazuki Himeno
La maglia numero 8 sarà vestita dunque non da Amanaki Mafi, ma da uno dei beniamini del pubblico di casa e da uno dei migliori giocatori che siano usciti da una formazione interamente giapponese, Kazuki Himeno.
Himeno è una terza linea che solitamente gioca dal lato chiuso, ma che può anche disimpegnarsi all’occorrenza come seconda o come numero 8 grazie a un fisico tutto sommato imponente, che distribuisce 108 chili di peso su 188 centimetri di altezza.
Il terza linea ha saltato praticamente tutta la preparazione al mondiale a causa di un infortunio, e fa il suo ritorno proprio in occasione dell’apertura della World Cup.
Classe 1995, ha esordito con la nazionale nel 2017, subito dopo essere stato scelto da Jake White per i suoi Toyota Verblitz pescandolo dalla sua squadra universitaria. L’ascesa del giocatore è stata repentina, e in breve tempo è diventato uno dei punti fermi della nazionale di Joseph, ottenendo anche di giocare il Super Rugby con i Sunwolves.
Abbinando esplosività e dinamicità al suo approccio fisico al gioco, Himeno rappresenta un flanker moderno capace di essere un efficace portatore di palla in attacco e un placcatore indefesso in difesa. Per sua stessa ammissione segue le orme di Michael Leitch, suo esempio dentro e fuori dal campo. E’ inoltre un giocatore capace di sporcare il pallone al breakdown, vincendo anche un discreto numero di turnover grazie alla sua forza nel rimanere piantato nella posizione a dispetto della spinta degli avversari. Con il pallone in mano, è specializzato nel rimettersi in piedi dopo un placcaggio, quando non trattenuto, per continuare ad avanzare.
Kotaro Matsushima
Il trequarti classe 1993 è uno degli eroi reduci dalla vittoria contro il Sudafrica di quattro anni fa, quando iniziò da titolare tutte e quattro le partite del Giappone.
Si tratta di un giocatore estremamente pericoloso dal punto di vista offensivo. Le cifre parlano per lui: in nazionale ha segnato 14 mete in 34 partite, mentre con i suoi Suntory Sungoliath mantiene da tre stagioni una media di marcature superiore a una ogni due partite.
Matsushima è nato 26 anni fa a Pretoria, in Sudafrica, da madre giapponese e padre dello Zimbabwe. Ha iniziato a giocare a rugby all’età di sei anni, ed ha continuato anche quando la sua famiglia si è trasferita in Giappone, qualche anno più tardi, quando frequentava l’equivalente della nostra scuola media.
Nel 2012, dopo la fine degli studi superiori, Matsushima è tornato in Sudafrica per entrare a far parte della academy degli Sharks. In quegli anni, i selezionatori dei Baby Boks, la nazionale under 20 sudafricana, lo avevano messo nel mirino, ma Matsushima declinò la loro convocazione per puntare ad una maglia del Giappone.
Debutto internazionale che sarebbe arrivato poi nel 2014, contro le Filippine, in una larghissima vittoria dei nipponici per 99-10. Oltre a militare nella Top League con la maglia dei Suntory Sungoliath, il trequarti ha fatto parte di tre diverse franchigie di Super Rugby: nel 2015 era con la rosa preliminare dei Waratahs, ma venne tagliato; nel 2016 ha giocato per i Melbourne Rebels, disputando 5 partite; dal 2017 milita nei Sunwolves.
Abile a disimpegnarsi sia come ala che come estremo, Matsushima è un giocatore molto veloce ed elusivo, che abbina alle capacità atletiche anche un discreto skillset, figlio delle sue mille esperienze da una sponda all’altra dell’Oceano Indiano (e un po’ più su): un contrattaccante nato, capace di dare spettacolo, come dimostrato anche durante la Pacific Nations Cup.
Yutaka Nagare
Il 27enne Nagare ha 15 caps all’attivo con la nazionale giapponese, vissuti spesso e volentieri all’ombra di Fumiaki Tanaka, l’esperto numero 9 veterano di tre Rugby World Cup che partirà dalla panchina.
“Crediamo che Nagare sia uno dei nostri leader e un ottimo comunicatore. Pensiamo possieda le abilità di cui abbiamo bisogno per affrontare la partita che andiamo a giocare, su cui ci saranno tantissime aspettative e molta pressione” ha detto Jamie Joseph in conferenza stampa giustificando la sua scelta.
Nagare è un mediano di mischia archetipico: piccolo, estremamente compatto, ma con il carattere giusto per guidare i suoi otto uomini senza timore. Il giocatore giusto per partite difficili più dal punto di vista mentale che da quello tecnico, proprio come quella che attende i Brave Blossoms venerdì.
Il giocatore, infatti, è stato capitano dei Sunwolves nel Super Rugby 2018 e ha capitanato anche la nazionale giapponese in un test non ufficiale contro la Corea del Sud, che segnava al contempo il suo esordio con la maglia bianca e rossa. Nagare è piccolo (non raggiunge il metro e settanta) e scattante, non è un anello debole della catena difensiva e sa imporre un ritmo alto all’attacco. In più, è capace anche di assumersi la responsabilità di rischiare e ha un’ottima visione di gioco anche negli spazi aperti, amando usare passaggi lunghi per servire il compagno con le più alte probabilità di avanzare.
Il numero 9 milita nella stessa squadra di Matsushima, i Suntory Sungoliath, e proviene dalla stessa università di Himeno, la Teikyo, che fu campione nazionale nel momento in cui militavano ben sette dei titolari del Giappone per venerdì.
Lorenzo Calamai
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