Tanti, inconsueti, errori gestuali per i britannici, che strappano il punto di bonus proprio sulla sirena del match
Dopo diversi minuti di pressione portata nel territorio tongano, gli inglesi – che complice qualche sbavatura non riescono subito a bucare la difesa avversaria – passano in vantaggio al 9′ con un piazzato di Farrell. Poco più tardi Takulua pareggia, ma in generale Tonga si fa valere anche nella battaglia fisica e nei punti d’incontro, almeno in questo primo quarto di gara.
Gli isolani però non riescono a gestire in maniera efficace il possesso, vista la difesa asfissiante degli inglesi, e si riducono inevitabilmente a restituire il pallone al triangolo allargato avversario. L’Inghilterra ne approfitta per alzare il ritmo in contrattacco e trovare spazi da lontano; uno di questi sembra portare a una meta di Underhill, dopo una grande corsa con relativo offload di Tuilagi. Siale Piutau però riesce a uncinare il pallone da sotto e a evitare con un miracolo che il terza linea schiacci in meta.
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L’Inghilterra rimane in attacco e, al 24′, trova la prima marcatura pesante con Tuilagi, che dopo una mischia riceve il pallone e va in meta insieme a una serie di difensori tongani attaccati al suo corpo. Sul restart, un’ingenua ostruzione provocata da una strana giocata tra Billy Vunipola, Itoje e Sinckler dà a Takulua una chance per accorciare dalla piazzola, ma il mediano di mischia sbaglia e il punteggio rimane sull’8-3.
Alla mezz’ora, l’Inghilterra colpisce ancora e questa volta dalla lunga distanza, partendo dalla metà campo: Farrell e Daly allargano per May all’esterno che fa il break e poi serve Tuilagi; il centro deve solo portare il pallone oltre la linea bianca per la doppietta personale (15-3).
Ora il dominio dell’Inghilterra è più evidente, mentre Tonga arranca nel cercare di tenere compatta la difesa, senza troppo successo. Al 36′, dopo aver sciupato un’occasione sui 5 metri, Youngs batte veloce una punizione per un vantaggio precedente, ma viene fermato poco prima di schiacciare in meta. Un altro fallo tongano permette poi a Farrell di allungare sul 18-3.
Nel finale di tempo c’è un placcaggio dubbio di Kalamafoni con la spalla sul collo di Watson, ma l’arbitro non punisce il tongano vista la sua posizione molto bassa sulle gambe al momento dell’intervento.
In avvio di ripresa, l’Inghilterra dilata immediatamente il margine di vantaggio, con il piazzato centrale, generato da un fuorigioco tongano, mandato a bersaglio da Owen Farrell per il 21-3, al 43′. Tonga è in partita e mantiene il possesso per 5′, prima del 50′, vincendo spesso le collisioni e riuscendo a guadagnare qualche metro, ma Sam Underhill, dopo esserci già andato vicino in un paio di situazioni, forza un turnover superbo, permettendo agli inglesi di riaffacciarsi nella metà di campo isolana.
Al 52′, un calcio dietro la linea difensiva di George Ford permette al team di Eddie Jones di portare pressione sui 5 metri, recuperando palla con una contro ruck furiosa, ma sull’allargamento, i britannici commettono l’ennesimo errore gestuale della serata nipponica, vanificando un’occasione oltremodo invitante.
La terza meta inglese, tuttavia, è nell’aria ed arriva al 57′: touche sui 5 metri, con possesso mantenuto senza patemi, e carrettino debordante, concretizzato da Jamie George. Owen Farrell converte, fissando il punteggio sul 28-3. Poco prima dell’ora di gioco, c’è l’ingresso in campo di Nasi Manu, che, entrando al posto di Vaipulu, inizia il proprio cammino Mondiale, ad poco più di un anno di distanza dalla scoperta della malattia, poi combattuta e sconfitta negli scorsi mesi.
Nell’ultimo quarto di gara, l’Inghilterra spinge a caccia del punto di bonus offensivo, ma indisciplina ed inconsueti errori gestuali sembrano rendere il tutto un’impresa quasi impossibile. Esemplificativa, in tal senso, è la situazione el 74′, con Slade ed Heinz che sciupano incredibilmente un facile due contro uno, dopo un super contrattacco da 70 metri di Anthony Watson. Nonostante le difficoltà del caso, la quarta meta britannica arriva al 77′: Jonathan Joseph trova un gran buco in mezzo al campo, distribuendo sull’accorrente Luke Cowan-Dickie, che tutto solo si invola oltre la linea di meta. farrell trasforma e fissa il definitivo 35-3, con cui passano i titoli di coda sulla partita.
Il tabellino della partita
Inghilterra: 15 Elliot Daly, 14 Anthony Watson, 13 Manu Tuilagi, 12 Owen Farrell (c), 11 Jonny May, 10 George Ford, 9 Ben Youngs, 8 Billy Vunipola, 7 Sam Underhill, 6 Tom Curry, 5 Maro Itoje, 4 Courtney Lawes, 3 Kyle Sinckler, 2 Jamie George, 1 Joe Marler
A disposizione: 16 Luke Cowan-Dickie, 17 Ellis Genge, 18 Dan Cole, 19 George Kruis, 20 Lewis Ludlam, 21 Willi Heinz, 22 Henry Slade, 23 Jonathan Joseph
Marcatori Inghilterra
Mete: Tuilagi (24′, 30′) George (57′), Cowan-Dickie (77′)
Conversioni: Farrell (31′, 58′, 78′)
Punizioni: Farrell (9′, 43′)
Tonga: 15 David Halaifonua, 14 Atieli Pakalani, 13 Siale Piutau (c), 12 Cooper Vuna, 11 Viliami Lolohea, 10 Kurt Morath, 9 Sonatane Takulua, 8 Maama Vaipulu, 7 Zane Kapeli, 6 Sione Kalamafoni, 5 Leva Fifita, 4 Sam Lousi, 3 Ben Tameifuna, 2 Sefo Sakalia, 1 Siegfried Fiisihoi
A disposizione: 16 Siua Maile, 17 Latu Talakai, 18 Ma’afu Fia, 19 Daniel Faleafa, 20 Nasi Manu, 21 Leon Fukofuka, 22 James Faiva, 23 Nafi Tuitavake
Marcatori Tonga
Mete:
Conversioni:
Punizioni: Takulua (15′)
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