Eddie Jones ha espresso grande rispetto per gli avversari, ma la differenza da colmare per gli isolani sembra troppa, almeno sulla carta
Ore 12:15 italiane: al Sapporo Dome scendono in campo Inghilterra e Tonga, entrambe ansiose di dare inizio al proprio mondiale. Un torneo che inevitabilmente sarà diverso per le due squadre, separate da un’importante differenza di cilindrata.
Si aspetta di faticare fino a un certo punto la squadra di Eddie Jones contro gli isolani, che da una parte presentano giocatori dal vissuto rugbystico di spessore come Ben Tameifuna (un discreto spessore, a proposito: il sito di World Rugby lo da oltre i 150 kg), Sam Lousi, Sione Kalamafoni, dall’altra atleti ai confini del professionismo, come i due tallonatori Sefo Sakalia e Siua Maile: il primo gioca a Singapore, l’altro in un club amatoriale di Auckland.
La squadra isolana sta attraversando un periodo altalenante: negli ultimi anni ha racimolato qualche buon risultato, battendo sia Fiji che Samoa nel 2018, ma attualmente viene da sei sconfitte nelle ultime sette partite, compreso il 92-7 di due settimane fa contro gli All Blacks.
Di tutte le squadre alla Rugby World Cup, Tonga è la nazionale che ha giocato meno gare nell’ultimo ciclo mondiale. Dal 2016 ad oggi ha disputato appena 21 partite, e infatti nonostante sia la seconda squadra per maggiore età media, è la squadra con il minor numero medio di caps internazionali. E così, la squadra tongana si ritrova ancora una volta ad affidare le chiavi a Kurt Morath, apertura 35enne che ha giocato in Major League Rugby nel 2018 prima di tornare nel Championship inglese, ed è il miglior marcatore della storia della nazionale.
Le armi migliori della squadra di Toutai Kefu, però, sono proprio quelle con più esperienza, come la coppia di centri formata da Cooper Vuna e dal capitano Siale Piutau.
L’Inghilterra fronteggerà le minacce con l’accoppiata costituita da George Ford e Owen Farrell in mezzo al campo. Il duo, dopo gli inizi scintillanti del 2016 e 2017, era stato archiviato nell’ultimo anno e mezzo, per poi tornare in voga nel premondiale. Nessuna certezza, però, che l’avremmo rivisto davvero in azione in partite così importanti.
D’altra parte la squadra di Eddie Jones deve badare al sodo, servono i 5 punti per acciuffare immediatamente la guida della classifica, dopo che la Francia ha battuto l’Argentina di misura.
“Quando giochi la tua prima partita non puoi mai sapere come sarà – ha detto Jones – perché tutti hanno fatto la miglior preparazione possibile per arrivare qui. Ci sono 20 squadre e tutti pensano di essere preparati al meglio. Alla World Cup devi mettere in campo la tua squadra migliore, ed è quello che abbiamo fatto.”
“Non sottovalutiamo Tonga. Ogni squadra si è preparata bene e loro avranno quel tipico orgoglio feroce. Si giocano di più di una partita di rugby. Giocano per un piccolo paese che combatte contro ogni pronostico. I loro giocatori giocano per il proprio sostentamento e sappiamo che questa partita per loro significa molto. Sarà una partita dalla grande intensità emotiva.”
Tuttavia, non sembra ci sia terreno di scontro dove Tonga possa seriamente impensierire gli inglesi. Il loro mondiale è un altro, a meno di una imprevista debacle tecnica e psicologica inglese, le possibilità di colmare il gap sono davvero poche.
Inghilterra: 15 Elliot Daly, 14 Anthony Watson, 13 Manu Tuilagi, 12 Owen Farrell (c), 11 Jonny May, 10 George Ford, 9 Ben Youngs, 8 Billy Vunipola, 7 Sam Underhill, 6 Tom Curry, 5 Maro Itoje, 4 Courtney Lawes, 3 Kyle Sinckler, 2 Jamie George, 1 Joe Marler
A disposizione: 16 Luke Cowan-Dickie, 17 Ellis Genge, 18 Dan Cole, 19 George Kruis, 20 Lewis Ludlam, 21 Willi Heinz, 22 Henry Slade, 23 Jonathan Joseph
Tonga: 15 David Halaifonua, 14 Atieli Pakalani, 13 Siale Piutau (c), 12 Cooper Vuna, 11 Viliami Lolohea, 10 Kurt Morath, 9 Sonatane Takulua, 8 Maama Vaipulu, 7 Zane Kapeli, 6 Sione Kalamafoni, 5 Leva Fifita, 4 Sam Lousi, 3 Ben Tameifuna, 2 Sefo Sakalia, 1 Siegfried Fiisihoi
A disposizione: 16 Siua Maile, 17 Latu Talakai, 18 Ma’afu Fia, 19 Daniel Faleafa, 20 Nasi Manu, 21 Leon Fukofuka, 22 James Faiva, 23 Nafi Tuitavake
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