A Fukuoka gli azzurri scendono in campo quattro giorni dopo l’esordio poco brillante contro la Namibia. Calcio d’inizio alle ore 9:45 di giovedì
Quattro giorni dopo l’esordio oltre 600 chilometri più a Sud, l’Italia torna in campo per la seconda partita della Rugby World Cup 2019. A Fukuoka, al Level-5 Stadium, gli uomini di Conor O’Shea affronteranno il Canada (ore 9:45 italiane) nella partita che chiuderà la prima parte del Mondiale azzurro, quella in cui l’Italia dovrebbe consolidare il terzo posto e ribadire la propria distanza dalle nazionali delle categorie inferiori.
Contro la Namibia il primo passo è stato compiuto senza particolari problemi, ma solo dal punto di vista del risultato. Lo stesso non si può dire dell’attitudine mostrata dagli azzurri o dalla qualità espressa in campo: dall’Italia ci si doveva auspicare un gioco corale più organizzato e una migliore precisione nel rifinire le occasioni create, mentre invece a Higashiosaka si è vista una squadra spesso molle e sciatta, che oltre ai 47 punti segnati non ha lasciato troppe impressioni positive.
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La tensione del debutto per tanti giocatori, la volontà – a un certo punto del match – di risparmiare le energie per le prossime partite e il meteo sono fattori che potrebbero aver influito nella prestazione complessiva, ma che decisamente non possono assolvere gli azzurri. Contro il Canada, oltre alla vittoria e ai 5 punti in classifica, è lecito attendersi una prestazione di maggiore intensità, più disciplinata nelle esecuzioni individuali (troppo spesso gli azzurri sono stati frettolosi contro il Namibia) e se vogliamo anche più ‘brutale’ fisicamente, considerando anche l’avversario.
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Il Canada, quattro anni dopo
Il 26 settembre 2015, a Leeds, gli azzurri batterono i nordamericani in un match tanto brutto quanto difficile nel Mondiale inglese, che ha lasciato parecchi rimpianti in Canada per l’impresa che poteva significare. In casa Italia ci fu poco da sorridere, ma rispetto a un quadriennio fa le distanze tra le due nazionali sembrano essersi dilatate: gli azzurri hanno più potenziale della squadra a disposizione di Brunel, mentre i Canucks del dopo-Crowley hanno collezionato tante sconfitte, alcune delle quali piuttosto pesanti.
In questo anno solare, l’unica vittoria del Canada è arrivata contro il modesto Cile nell’Americas Rugby Championship, mentre per il resto sono arrivate solo sconfitte contro Brasile, Uruguay, Stati Uniti (tre volte), Fiji e Tonga. Il biglietto da visita presentato al Mondiale non è così esaltante: gli azzurri hanno tutto lo spazio e le qualità per costruire una prestazione di ottimo livello e vincere in maniera convincente, riscattando la brutta partita di sabato scorso.
Gestire due partite a distanza ravvicinata, in questo caso nel giro di quattro giorni, può nascondere sempre qualche incognita, ma gli azzurri hanno potuto cambiare dieci uomini nel XV iniziale mantenendo un buon tasso di competitività, specie in alcuni ruoli. Il vantaggio di arrivare a questa partita con maggiore freschezza per i canadesi, insomma, potrebbe essere piuttosto relativo. Anche perché, come hanno dimostrato le Fiji contro l’Uruguay, alla base c’è soprattutto l’attitudine e il modo in cui si approcciano certe sfide.
L’Italia dovrà scendere in campo in maniera molto diversa da come ha fatto contro la Namibia a Higashiosaka, dove tra errori banali e turnover evitabili gli azzurri hanno impiegato fin troppo tempo per prendere in mano il pallino del gioco. Quando gli azzurri hanno messo da parte alcuni individualismi, tornando a fare cose semplici senza pensare alla gloria personale, la partita si è messa in discesa e le mete sono arrivate con relativa facilità.
Insidie e novità
È tutto in mano agli azzurri, dunque. Rispetto alla Namibia, il Canada offrirà comunque qualche insidia in più vista la qualità di alcuni singoli: DTH van der Merwe avrà anche 33 anni, ma resta ancora oggi il pericolo numero uno per la difesa italiana e uno dei migliori giocatori dei Canucks.
Tyler Ardron, capitano e numero 8, è il vero pilastro del Canada per dedizione, lavoro oscuro e qualità nel portare avanti il pallone, mentre in mediana gli occhi saranno puntati su quanto potrà essere utile alla causa Peter Nelson, che tanti azzurri conoscono bene per averlo già affrontato nel Pro14 con la maglia dell’Ulster. Mancherà invece Evan Olmstead, in teoria titolare in seconda linea ma fuori per infortunio.
Il fiore all’occhiello dell’Italia, anche senza Parisse (a riposo), invece è senza dubbio la terza linea, che sarà di primissimo livello con Negri, Polledri e Steyn tutti insieme dal primo minuto. All’Italia insomma non mancheranno i ball carrier per mettere la squadra sul piede avanzante, magari per accendere una trequarti invece inedita nella composizione tattica.
Dopo due stagioni passate a vestire la maglia numero 15 in azzurro, per la prima volta Jayden Hayward giocherà da centro con il numero 12 sulla schiena. Una novità tenuta nascosta fino al Mondiale? Un improvviso esperimento per sparigliare le carte? O una necessità per riportare Minozzi all’estremo?
A prescindere da questo, schierato da primo centro Hayward potrebbe essere più coinvolto in regia e utilizzare con più continuità le sue qualità tecniche e la buona visione di gioco, magari per liberare spazio per un ottimo corridore come Campagnaro. Né Bisegni e né Benvenuti invece sono delle ali vere e potrebbero peccare di cinismo in fase di rifinitura e finalizzazione, un problema che l’Italia si trascina dietro da tempo.
Dove vedere la partita
Italia-Canada sarà trasmessa in diretta tv su Rai 2 dalle ore 9:30. Il calcio d’inizio sarà alle ore 9:45.
Le formazioni
Italia: 15 Matteo Minozzi, 14 Tommaso Benvenuti, 13 Michele Campagnaro, 12 Jayden Hayward, 11 Giulio Bisegni, 10 Tommaso Allan, 9 Callum Braley, 8 Braam Steyn, 7 Jake Polledri, 6 Sebastian Negri, 5 Dean Budd (c), 4 David Sisi, 3 Simone Ferrari, 2 Luca Bigi, 1 Andrea Lovotti
A disposizione: 16 Federico Zani, 17 Nicola Quaglio, 18 Marco Riccioni, 19 Federico Ruzza, 20 Maxime Mbandà, 21 Guglielmo Palazzani, 22 Carlo Canna, 23 Mattia Bellini
Canada: 15 Patrick Parfrey, 14 Jeff Hassler, 13 Ben Lesage, 12 Nick Blevins, 11 DTH van der Merwe, 10 Peter Nelson, 9 Gordon McRorie, 8 Tyler Ardron (c), 7 Lucas Rumball, 6 Michael Sheppard, 5 Josh Larsen, 4 Conor Keys, 3 Matt Tierney, 2 Eric Howard, 1 Hubert Buydens
A disposizione: 16 Benoit Piffero, 17 Djustice Duru-Sears, 18 Jake Ilnicki, 19 Luke Campbell, 20 Matt Heaton, 21 Jamie Mackenzie, 22 Ciaran Hearn, 23 Andrew Coe
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