Los Teros si impongono a sorpresa sugli isolani, grazie ad un ottimo primo tempo e alla precisione al piede di Berchesi
L’avvio di partita a Kamaishi è a dir poco elettrizzante. Il tabellino viene inaugurato all’ottavo minuto dalle Fiji che vanno in meta con il tallonatore Dolokoto, sfruttando un loop rapidissimo sugli sviluppi di una rimessa laterale all’altezza dei cinque metri, a cui però risponde subito l’Uruguay con la marcatura pesante del mediano di mischia Arata, il quale mostra tutte le sue qualità nell’eludere la guardia di Radradra. I sudamericani convertono dalla piazzola, gli isolani no; per il provvisorio 5-7.
Il ritmo è alto, le occasioni fioccano. A cavallo del ventesimo altro “scambio di cortesie”. Mawi finisce di forza e in maniera vincente il lavoro fijiano praticamente sotto ai pali, dall’altra parte sul restart i Teros riconquistano immediatamente l’ovale e imbastendo una maul avanzante e un paio di cariche abrasive vanno oltre con Diana. Sia Matavesi sia Berchesi si dimostrano impeccabili dalla piazzola. SI va sul 12-14.
Al ventiseiesimo, poi, un lampo uruguaiano. Straordinaria azione al largo che parte dal passaggio in tuffo di Arata e coinvolge tutti i trequarti. La trasmissione alla mano degli uomini veloci e gli offload che ne scaturiscono sono perfetti. Al secondo centro Cat il compito di eseguire l’ultimo sprint e schiacciare per la terza meta dei sudamericani, che vale il 12-21.
La formazione di Mckee è in confusione. Gli errori di handling e nelle spaziature si moltiplicano. A beneficiarne sono Gaminara e compagni che provano addirittura ad allungare nel punteggio. Waqaniburotu e compagni si scoprono, loro malgrado, anche indisciplinati. Prima del riposo, c’è tempo anche per un piazzato di Berchesi che si infila in mezzo ai pali per 12-24 dell’intervallo.
La ripresa viene inaugurata da un tre contro uno sciupato dalle Fiji, con Freitas rapido nel capire le intenzioni dei rivali e pronto ad allontanare al piede. La compagine del Pacifico appare un po’ più determinata. Matavesi cestina una comoda opportunità dalla piazzola, che fa tirare un sospiro di sollievo all’Uruguay. Ma l’argine sembra rotto e infatti pochi minuti dopo un rapido multifase che vede Ratuniyarawa vestire i panni del finisher. E’ la meta del 17-24, che riapre ufficialmente il discorso.
Il tempo scorre rapidamente, le maglie – anche complice la stanchezza di alcuni e la prima girandola di cambi – si allargano, mentre Berchesi sporca la sua percentuale sbagliando il primo piazzato della gara.
Si arriva allo scoccare dell’ora di gioco con i ragazzi della Celeste che imbastiscono un’azione interminabile nei ventidue avversari conquistando il macinato. Berchesi torna a concretizzare il lavoro dei suoi avanti rimettendo dieci punti di differenza fra le due squadre, sul 17-27.
Il cazzotto non stende i fijiani che, anzi, tornano con veemenza nella metà campo dei rivali. Un colpo al cerchio e uno alla botte, da destra a sinistra, con avanzamenti costanti. A sancire nuovamente l’accorciarsi delle distanze è Matawalu, il quale raccoglie l’ovale fuori da un raggruppamento sui tre metri e con una finta di passaggio al largo elude la difesa per andare a schiacciare. Il subentrato Volavola non converte dalla piazzola. A poco più di dieci minuti dalla fine è 22-27.
Si riparte per un finale di gara palpitante. Silva con un tuffo al suolo recupera una palla vagante che consente al pack di tornare a far girare l’orologio con una serie di avanzate e di conquistare un preziosissimo fallo. Berchesi non sbaglia dalla distanza indirizzando l’ovale in mezzo ai pali ancora una volta. A meno di cinque minuti dalla fine è 22-30 per l’Uruguay. Il pubblico assiepato sulle tribune del Recovery Memorial Stadium di Kamaishi si schiera al fianco dei Teros.
Ultimo minuto. Gli uomini allenati da Esteban Meneses si buttano in tutti i raggruppamenti rallentando l’avanzata fijiana, anche con le cattive. Suona la sirena dell’ottantesimo. C’è un fallo, si va avanti ma ormai si gioca solo per fissare il risultato. A tempo scaduto Matawalu va ancora in meta. Volavola colpisce il palo. Il match termina sul 27-30 per l’Uruguay.
Fiji: 15 Alivereti Veitokani, 14 Filipo Nakosi, 13 Semi Radradra, 12 Jale Vatubua, 11 Vereniki Goneva, 10 Josh Matavesi, 9 Henry Seniloli, 8 Leone Nakarawa, 7 Mosese Voka, 6 Dominiko Waqaniburotu (capt.), 5 Api Ratuniyarawa, 4 Tevita Ratuva, 3 Manasa Saulo, 2 Mesulame Dolokoto, 1 Eroni Mawi.
A disposizione: 16 Tuvere Vugakoto, 17 Campese Ma’afu, 18 Lee-Roy Atalifo, 19 Tevita Cavubati, 20 Samuel Matavesi, 21 Nikola Matawalu, 22 Ben Volavola, 23 Levani Botia
Marcatori Fiji
Mete: Mesulame Dolokoto (8) Eroni Mawi (19), Api Ratuniyarawa (48), Nikola Matawalu (67, 81)
Conversioni: Josh Matavesi (20)
Punizioni:
Uruguay: 15 Gaston Mieres, 14 Nicolas Freitas, 13 Juan Manuel Cat, 12 Andres Vilaseca, 11 Rodrigo Silva, 10 Felipe Berchesi, 9 Santiago Arata, 8 Manuel Diana, 7 Santiago Civetta, 6 Juan Manuel Gaminara (capt.), 5 Manuel Leindekar, 4 Ignacio Dotti, 3 Diego Arbelo, 2 German Kessler, 1 Mateo Sanguinetti
A disposizione: 16 Guillermo Pujadas, 17 Facundo Gattas, 18 Juan Pedro Rombys, 19 Franco Lamanna, 20 Juan Diego Ormaechea, 21 Agustin Ormaechea, 22 Felipe Etcheverry, 23 Tomas Inciarte
Marcatori Uruguay
Mete: Santiago Arata (14), Manuel Diana (22), Juan Manuel Cat (26)
Conversioni: Felipe Berchesi (15, 23, 27)
Punizioni: Felipe Berchesi (38, 61, 76)
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