Gli scozzesi partono con i favori del pronostico, ma devono guardarsi le spalle. Chi vince lancia la sfida al Giappone
La Scozia si trova in una situazione piuttosto complicata al momento. Dopo quasi due giornate di Rugby World Cup 2019, i Dark Blues sono costretti a rincorrere da lontano il Giappone (a 9 punti con l’impresa sull’Irlanda) e a dover battere Samoa possibilmente con 5 punti per rimettersi in carreggiata.
Per il girone A, dunque, è una giornata parecchio importante: se la Scozia dovesse sbloccarsi, la sfida al Giappone sarebbe lanciata in maniera definitiva, ma se dovessero essere le Samoa ad avere la meglio (e oggi non è da escludere a priori, sebbene rimanga molto difficile) allora anche i samoani avanzerebbero la candidatura come sorpresa del Mondiale. A Kobe, insomma, sarà una partita un po’ tutta da scoprire tra due squadre che hanno pregi e difetti piuttosto chiari e riconoscibili.
La Scozia al riscatto
Le critiche alla squadra di Gregor Townsend dopo la brutta prestazione contro l’Irlanda sono state impietose, visto che gli Highlanders non hanno mai saputo contrastare i Verdi, dominanti per tutta la partita e vittoriosi 27-3. “Quello che è importante è quello che succede nelle nostre riunioni, o sul campo di allenamento – ha detto Townsend – La scorsa settimana non siamo riusciti a giocare bene, dopo tutto il duro lavoro fatto. Vogliamo riscattarci”.
Il problema della Scozia al momento sembra essere soprattutto la fase offensiva. Nonostante i Dark Blues riescano a giocare a ritmi e intensità di ottimo livello, le strutture d’attacco e le letture individuali spesso non sono altrettanto adeguate. Alla Scozia sembra mancare in generale consistenza e brillantezza nei momenti chiave palla in mano, come dimostrato anche dai numeri piuttosto scarni fatti contro l’Irlanda (solo 8 difensori battuti e 3 clean break).
“Saremmo stati nella stessa situazione di classifica anche con una vittoria – ha detto Townsend in conferenza – Saremmo stati un po’ più tranquilli sapendo di aver guadagnato dei punti, ma Giappone e Samoa hanno vinto le gare inaugurali, per cui abbiamo bisogno di battere entrambe. Sappiamo che se non vinciamo le prossime tre partite non andremo ai quarti di finale. I giocatori ne consapevoli e giocheranno ogni gara con la determinazione per vincere”.
Per sfidare Samoa, Townsend ha cambiato cinque elementi tra cui tutta la terza linea: oltre a Hamish Watson, il CT ha lasciato fuori anche John Barclay (nemmeno in panchina) e Ryan Wilson, inserendo Blade Thomson, Jamie Ritchie e l’ultimo arrivato Magnus Bradbury. Gli altri cambi riguardano la trequarti: Duncan Taylor e Tommy Seymour restano fuori per fare posto a Chris Harris e Darcy Graham.
Samoa ci può provare
Nella preparazione a questa fondamentale gara per Samoa, Steve Jackson ha perso per strada uno dei suoi uomini migliori, Rey Lee-Lo, e il tallonatore Motu Matu’u, squalificati per tre settimane dopo i placcaggi pericolosi contro la Russia (per i quali erano stati ammoniti). I samoani hanno brillato a tratti contro la Russia, ma possono infastidire gli scozzesi sul piano fisico e nel gioco rotto, quando le loro qualità tecniche e atletiche possono essere messe in risalto.
Per cercare di realizzare davvero un’impresa e lanciarsi nella corsa ai quarti di finale, tuttavia, i samoani dovranno necessariamente migliorare la disciplina ed evitare di restare in inferiorità numerica per periodi troppo lunghi del match, oppure di perdere due uomini quasi in contemporanea come successo contro la Russia. Jackson, in ogni caso, ha dichiarato che la filosofia della squadra in difesa non cambierà.
“Andremo in campo con la stessa impostazione mentale, lo stesso atteggiamento e la stessa ededizione nel seguire il piano di gioco, e vedremo che cosa succederà – ha detto Jackson – Direi una bugia se dicessi che perdere due giocatori non avrebbe nessun impatto per noi. Certamente il resto del gruppo ha delle motivazioni in più ora per fare del suo meglio lunedì”.
Rispetto alla partita vinta contro la Russia, lo staff tecnico ha cambiato in totale quattro uomini: oltre a Lee-Lo e Matu’u, escono dal XV titolare della scorsa settimana anche Afaesetiti Amosa (infortunato e tornato a casa) e Polataivao in mediana. Al loro posto ci saranno Ray Niuia, il capitano Jack Lam, Melani Matavao e Belgium Tuatagaloa. Tra i giocatori da tenere d’occhio ci sarà Ed Fidow, autore di 11 mete in 9 presenze con la nazionale.
Dove vedere la partita
Scozia-Samoa sarà trasmessa in diretta streaming su rugbyworldcup.com e sull’app ufficiale del torneo, con calcio d’inizio alle ore 12:15 italiane.
Le formazioni
Samoa: 15 Tim Nanai-Williams, 14 Belgium Tuatagaloa, 13 Alapati Leiua, 12 Henry Taefu, 11 Ed Fidow, 10 Tusi Pisi, 9 Melani Matavao, Dwayne Polataivao, 8 Jack Lam (c), 7 TJ Ioane, 6 Chris Vui, 5 Kane Le’aupepe, 4 Teofilo Paulo, 3 Michael Alaalatoa, 2 Ray Niuia, 1 Logovii Mulipola
A disposizione: 16 Seilala Lam, 17 Paul Alo-Emile, 18 Jordan Lay, 19 Piula Faasalele, 20 Josh Tyrell, 21 Pele Cowley, 22 Ulupano Seuteni, 23 Kieron Fonotia
Scozia: 15 Stuart Hogg, 14 Darcy Graham, 13 Chris Harris, 12 Sam Johnson, 11 Sean Maitland, 10 Finn Russell, 9 Greig Laidlaw, 8 Blade Thomson, 7 Jamie Ritchie, 6 Magnus Bradbury, 5 Jonny Gray, 4 Grant Gilchrist, 3 Willem Nel, 2 Stuart McInally (c), 1 Allan Dell
A disposizione: 16 Fraser Brown, 17 Gordon Reid, 18 Zander Fagerson, 19 Scott Cummings, 20 Ryan Wilson, 21 George Horne, 22 Adam Hastings, 23 Duncan Taylor
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