Partita estremamente equilibrata che vede il primo tempo favorevole ai gallesi. Una spettacolare rimonta degli australiani nel secondo tempo non basta per fare il risultato.
Prima di questa partita i precedenti tra le due squadre sono stati 42, con trenta vittorie australiane, 11 gallesi ed un pareggio. Per quanto riguarda i precedenti alla Coppa del Mondo sono stati invece 6, con una sola vittoria per i dragoni nel 1987, anno del loro miglior piazzamento, terzo posto.
Con questa partita il leggendario seconda linea gallese Alun Wyn Jones ha strappato il suo 130 cap (più altri 9 con i British and Irish Lions), superando il record che già deteneva assieme al pilone Gethin Jenkins. Per quanto riguarda i caps mondiali, però, Jones rimane ancora secondo (17 cap) dietro proprio a Jenkins (18 cap), anche se è un altro record destinato ad essere superato dal capitano gallese.
TOKYO- Il match si apre subito con un Galles arrembante che forza un turnover all’interno dei 22 metri avversari già alla prima ruck della partita, e subito Biggar Mette un drop in mezzo ai pali, 3 a 0 per il Galles al primo minuto.
Il Galles continua a macinare e su un pallone perso dai Wallabies in attacco innesca un pericoloso contrattacco che costringe gli australiani al fallo; i gallesi vanno per i pali ma nulla di fatto, si rimane sul 3 a 0.
I primi 10′ sono giocati ad un ritmo molto alto da entrambe le squadre, con qualche turnover e alcuni errori di handling a tenere la situazione in parità, ma è il Galles che sembra essere maggiormente in controllo della situazione.
Ecco infatti al 12′ arrivare la prima marcatura pesante del match con il gallese Parkes che raccoglie un ottimo cross kick di Biggar e si lascia cadere in meta. Biggar stavolta centra i pali, 10 a 0.
Il Galles vuole concretizzare al massimo da questo momento propizio ed al 16′ Biggar tenta un altro drop da più di 40 metri, ma stavolta la palla finisce a lato.
2 minuti prima, duro colpo in ritardo da parte di Hooper su Biggar, Poite ricorre al TMO ma il capitano verde-oro se la cava con un semplice richiamo.
Arriva al 20′ la risposta australiana con una superba meta firmata dal veterano Adam Ashley-Cooper. La meta prende vita da un bellissimo spunto di O’Connor che buca la difesa rossa e serve un ottimo offload per Kerevi che pesta sulle gambe, dopo il punto di incontro Foley ritorna il favore del cross kick a Biggar e Cooper si fa trovare pronto, taglia verso l’interno ma cade a terra, si rialza e si lancia oltre la linea. Errore dalla piazzola per Foley, 10 a 5 Galles.
La partita è molto divertente, si susseguono numerose fasi di gioco rotto nelle quali l’estro di entrambe le linee arretrate crea giocate spettacolari e pericolose, con entrambe le squadre vicine alla marcatura in più di un’occasione.
Kerevi va molto vicino alla meta ma un disperato placcaggio di Biggar sui 5 metri gli fa scoppiare la palla dalle mani, Biggar toccato duro nell’impatto con il potente centro Wallaby deve lasciare il campo (27′).
Si torna su un vantaggio australiano e sta volta Foley la manda in mezzo ai pali, 10 a 8 per i dragoni al 28′.
Il Galles si riporta immediatamente all’attacco guidato dalle cariche di North e Navidi, al 32′ nuova occasione di allungare al piede e Patchell, subentrato a Biggar, non manca l’appuntamento riportando i suoi a più 5.
L’ennesima carica devastante da parte di Samu Kerevi, viene giudicata pericolosa da Poite che ricorre ancora al TMO, l’entrata è considerata alta, ma l’Australia se la cava con un altro richiamo e una punizione contro. Punizione centrale sulla linea di metà campo che il Galles decide di piazzare per il 16 a 8, Galles sopra il break.
Australia fulminata sul calcio di rinvio al 38′. Gli australiani recuperano il calcio di rinvio di Foley, ma un intercetto da parte di Gareth Davies, che si invola per 60 metri gela l’Australia. Patchell trasforma e il punteggio si fa pesante, 23 a 8 per gli uomini di Gatland, punteggio con il quale si va negli spogliatoi.
Il riavvio di partita non si discosta dal ritmo del primo tempo. Australia che prova ad essere pericolosa ma è troppo imprecisa, Galles cinico al 43′ mette un altro drop con Patchell per il 26 a 8.
L’Australia prova a cambiare ritmo sostituendo Foley con Matt Toomua e va subito a segno con una meta di Haylett-Petty che va a finalizzare un ottima avanzata collettiva australiana raccogliendo uno splendido offload di Pocock. Toomua la manda dentro, 26 a 15 per gli uomini in rosso.
E’ un’Australia che sembra più ispirata ora, prova ad imporre il suo gioco, ma va pericolosamente vicina a subire un intercetto che sarebbe stato fatale.
Poite ricorre ancora al TMO per un’altra entrata australiana ritenuta scorretta, ma ancora una volta solo richiamo.
Gli uomini di Hooper continuano a provare a dare una svolta al match ma sono davvero troppi gli errori alla mano per gli australiani.
Occasione di accorciare le distanze al 55′ ma i Wallabies rinunciano ad un piazzato angolato scegliendo di andare in touche sui 5 metri. L’Australia imposta un drive che viene stoppato fallosamente dai gallesi, Toomua sul vantaggio tenta l’ennesimo cross kick della partita, ma il pallone va lungo.
Si va di nuovo in touche sui 5 metri, dopo una dura lotta a suon di pick and go, altro fallo gallese ed altra touche sui 5 metri. La difesa gallese è una vera diga ma alla fine l’insistenza australiana viene premiata con una meta in mezzo ai pali su pick and go da parte di capitan Hooper. Meta trasformata e si va sul 22 a 26 al 62′. Si entra nell’ultimo quarto di match e la partita è completamente riaperta.
Ora è il Galles a sembrare più in affanno e deve concedere numerose punizioni per arginare un attacco australiano che si è fatto ora più accurato.
I Wallabies si impongono su una mischia nei 22 metri gallesi ed ottengono una punizione centrale, che stavolta scelgono di piazzare con Toomua per il 25 a 26 in favore del Galles.
I dragoni si riaffacciano nei 22 avversari e, dato un vantaggio, Patchell tenta l’ennesimo cross kick, nulla di fatto. Si torna sul punto del vantaggio precedente e Patchell sceglie i pali e non sbaglia, 29 a 25 per i rossi al 71′.
Il finale di match riprende un po’ il copione del primo tempo, con entrambe le squadre che attaccano a fasi alterne con continui cambi di possesso.
All 80′ il Galles la manda fuori e finisce così una delle partite fin’ora più avvincenti.
L’australia non demerita ma spreca troppo nel primo tempo.
Nota a margine: individuato in tribuna dalle telecamere il coach inglese Eddie Jones, nonostante il tentativo di mascheramento con un cappellino.
Formazione dell’Australia: 15 Dane Haylett-Petty, 14 Adam Ashley-Cooper, 13 James O’Connor, 12 Samu Kerevi, 11 Marika Koroibete, 10 Bernard Foley, 9 Will Genia, 8 Isi Naisarani, 7 Michael Hooper, 6 Davis Pocock, 5 Rory Arnold, 4 Izack Rodda, 3 Allan Alaalatoa, 2 Tolu Latu, 1 Scott Sio.
A disposizione: 16 Jordan Uelese, 17 James Slipper, 18 Sekope Kepu, 19 Adam Coleman, 20 Lukhan Salakaia-Loto, 21 Nic White, 22 Matt To’omua, 23 Kurtley Beale.
Mete: Adam Ashley-Cooper (21′), Dane Haylett-Petty (46′), Micheal Hooper (61′)
Trasformazioni: Matt Toomua (47′, 62′)
Punizioni: Bernard Foley (28′), Matt Toomua (67′)
Drop:
Cartellini
Formazione del Galles:
15 Liam Williams, 14 George North, 13 Jonathan Davies, 12 Hadleigh Parkes, 11 Josh Adams, 10 Dan Biggar, 9 Gareth Davies, 8 Josh Navidi, 7Justin Tipuric, 6 Aaron Wainwright, 5 Alun-Wyn Jones, 4 Jake Ball, 3Tomas Francis, 2 Ken Owens, 1 Wyn Jones.
A disposizione: 16 Elliot Dee, 17 Nicky Smith, 18 Dillon Lewis, 19 Aaron Shingler, 20 Ross Moriarty, 21 Tomos Williams, 22 Rhys Patchell, 23 Owen Watkin.
Mete: Hadleigh Parkes (12′), Gareth Davies (38′)
Trasformazioni: Dan Biggar (13′) Rhys Patchell (39′)
Punizioni: Rhys Patchell (32′, 36′, 71′)
Drop: Dan Biggar (1′), Rhys Patchell (43′)
Cartellini:
Arbitro: Romain Poite
Roberto Neri
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