I Blues, con tanti cambi rispetto alla gara contro i Pumas, vogliono dare seguito al successo in apertura di torneo
A Fukuoka, Francia e Stati Uniti d’America si affrontano nella seconda partita della loro Rugby World Cup 2019, reduci da un esordio diametralmente opposto, nella Pool C.
I ragazzi di Jacques Brunel hanno archiviato con successo, lo scorso weekend al Tokyo Stadium, la complessa pratica Argentina in quello che assomigliava a tutti gli effetti ad un ottavo di finale mascherato, ipotecando il passaggio alla fase ad eliminazione diretta del torneo. Gli statunitensi, invece, pur fornendo una prova gagliarda e ribadendo anche sul palcoscenico Mondiale i progressi delle ultime stagioni, hanno patito, come prevedibile, una pesante sconfitta al cospetto di un’Inghilterra famelica (dominante in ogni ambito del gioco), confermatasi come la favorita numero uno per la vittoria del raggruppamento.
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Rivoluzione francese
A distanza di addirittura undici giorni dalla vittoria sui Pumas nella capitale, i galletti tornano in campo, nel sudovest del paese orientale, a caccia dei cinque punti che li manterrebbero in scia all’Inghilterra, con una formazione a dir poco rivoluzionata. L’ex commissario tecnico dell’Italia ha apportato ben dodici cambiamenti al XV iniziale rispetto alla gara d’apertura. Modificata totalmente la cerniera mediana, con Camille Lopez e Maxime Machenaud che prendono il posto della giovanissima e brillante coppia Ntamack-Dupont, notevole nel primo tempo contro il team di Ledesma. Turno di riposo anche per Damian Penaud, ala stellare dei transalpini, e Guillheme Guirado, con il capitanato a Louis Picamoles, veterano numero 8 di mille battaglie. Il terza linea di Montpellier, alla terza Coppa del Mondo della carriera (così come Guirado), nonostante l’intrigante sfida con l’Inghilterra sia sempre più vicina, è focalizzato, con saggezza, sul match contro gli USA.
“Gli Stati Uniti sono una squadra in evoluzione, stanno seguendo un percorso di crescita, ma hanno qualità. Per noi, la sfida contro di loro è il prossimo passo da compiere in questo torneo. Ci siamo preparati bene. Proveremo a giocare la migliore partita possibile per continuare a costruire il nostro percorso”, ha dichiarato, in conferenza stampa, il 33enne avanti francese, che ha speso parole anche in relazione al clima che attenderà verosimilmente le due squadre. “Siamo un po’ sorpresi dal clima. Ne avevamo sentito parlare, ma è un qualcosa che non avevamo mai sperimentato prima, quindi è una situazione inconsueta. Possiamo essere abituati alla pioggia, ma umidità ed alte temperature di questo genere sono fuori dalla nostra comfort zone. Dobbiamo adattarci nel modo migliore possibili, anche in termini di strategie tattiche da adottare”, ha spiegato Picamoles.
Voglia di USAre
Le Eagles, nell’ultimo biennio, anche grazie alla spinta della Major League Rugby, la nuova lega ovale professionistica, sono saliti di colpi esponenzialmente, raggiungendo anche la tredicesima posizione del Ranking Mondiale e portando a casa, anche se in condizioni particolari, il superbo successo contro la Scozia, una quindicina di mesi or sono. I nordamericani, tuttavia, non vincono una partita iridata dal lontano 2011, quando sconfissero, in Nuova Zelanda, la Russia per 13-6, e, nonostante l’incredibile desiderio di tornare alla doppia vu, dovranno verosimilmente rimandare l’appuntamento con la vittoria alle prossime gare del girone. Ne è consapevole anche l’head coach Gary Gold.
“La Francia è un’altra ottima squadra. Sappiamo che ci porterà ad un’altra sfida incredibilmente fisica. Abbiamo il massimo rispetto per loro e siamo consci del fatto che, se non restiamo attenti e disciplinati in ogni aspetto della partita, i francesi ci puniranno esattamente come hanno fatto gli inglesi. Non vediamo l’ora di affrontare questa sfida estremamente competitiva”, ha dichiarato il CT, nella conferenza stampa di introduzione alla gara di Fukuoka, definendosi comunque curioso di scoprire come il suo team possa rispondere ai quesiti che la Francia porrà in essere.
Una sfida da affrontare con otto cambiamenti complessivi (alcuni forzati da infortuni, come nel caso di David Ainu’u, Will Hooley e Paul Lasike, altri per squalifiche, come John Quill, espulso all’esordio) nei 23 della lista gara, rispetto all’uscita contro i britannici. Confermato, ovviamente, a numero 10, la talentuosa apertura di Sale, ex Connacht, Aj MacGinty, affiancato in mediana da Shaun Davies, con il capitanato affidato Blaine Scully, ex ala dei Cardiff Blues, che otterrà il 52esimo cap con la maglia a stelle e strisce.
I precedenti
Le due squadre si sono affrontate sette volte (una sola al Mondiale, nel 2003 in Australia. Nell’occasione, vittoria transalpina con il punteggio di 41-14) nel corso della loro storia. La compagine europea ha archiviato sei vittorie, contro l’unica a stelle e strisce, ottenuta, tuttavia, nel prestigioso contesto della finale olimpica 1924 (ultima edizione in cui il Rugby a 15 fu presente nella rassegna a cinque cerchi). I nordamericani, proprio a Parigi, si imposero 17-3, incamerando la medaglia d’oro.
Diretta stremaing sul sito della Rugby World Cup prevista per le 9:45.
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Le formazioni di Francia v Stati Uniti d’America
Francia: 15 Thomas Ramos, 14 Alivereti Raka, 13 Sofiane Guitoune, 12 Gael Fickou, 11 Yoann Huget, 10 Camille Lopez, 9 Maxime Machenaud, 8 Louis Picamoles (c), 7 Yacouba Camara, 6 Arthur Iturria, 5 Paul Gabrillagues, 4 Bernard Le Roux, 3 Emerick Setiano, 2 Camille Chat, 1 Cyril Baille
A disposizione: 16 Guilhem Guirado, 17 Jefferson Poirot, 18 Rabah Slimani, 19 Sebastien Vahaamahina, 20 Gregory Alldritt, 21 Baptiste Serin, 22 Romain Ntamack, 23 Maxime Medard
Stati Uniti: 15 Mike Te’o, 14 Blaine Scully (c), 13 Marcel Brache, 12 Bryce Campbell, 11 Martin Iosefo, 10 AJ MacGinty, 9 Shaun Davies, 8 Cam Dolan, 7 Hanco Germishuys, 6 Tony Lamborn, 5 Nick Civetta, 4 Nate Brakeley, 3 Titi Lamositele, 2 Joe Taufetee, 1 Eric Fry
A disposizione: 16 Dylan Fawsitt, 17 Olive Kilifi, 18 Paul Mullen, 19 Greg Peterson, 20 Ben Pinkelman, 21 Ruben de Haas, 22 Will Magie, 23 Thretton Palamo
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