Il tecnico spiega le scelte di formazione, il capitano parla dell’avvicinamento al match
La marcia di avvicinamento dell’Italrugby alla partita di venerdì contro il Sudafrica procede a passi spediti e così dopo aver dato la formazione il ct Conor O’Shea si è voluto fermare a spiegare le sue scelte e a presentare i vari punti di vista della sfida contro gli Springboks.
Rugby World Cup 2019: Italia, la formazione degli azzurri per il Sudafrica
O’Shea
“Schierare Campagnaro all’ala – afferma – è una scelta che abbiamo preso come gruppo tecnico. E’ dall’inizio dell’estate che parliamo di un gruppo con giocatori capaci di ricoprire più posizioni e crediamo che questa sia la miglior soluzione per la partita.
In panchina abbiamo deciso di portare 6 avanti e 2 trequarti perchè pensiamo che sarà una partita dura in avanti, per un momento avevamo anche pensato di portare 8 avanti e nessun uomo del pacchetto arretrato, ma in quel caso avremmo sbilanciato troppo le scelte.
Abbiamo profondità in tutte le posizioni – puntualizza sull’impiego di Parisse – specialmente in terza linea. Pensiamo a una partita con molti calci e abbiamo bisogno di uno dei migliori interpreti del gioco aereo per aiutare i ragazzi del triangolo allargato.
Il Sudafrica è ovviamente una squadra molto forte. Dobbiamo affrontarli in primo luogo con il pack ed essere pronti fisicamente: è una partita che va trattata come se non ci fosse un domani. La pressione sarà tutta su di loro noi dovremmo essere bravi a capire e sfruttare il momento in cui la sfida oscillerà dalla nostra parte. Nessuno ci dà una chance, ma è per questo che proveremo a dimostrare che si sbagliano”.
Rugby World Cup 2019: la formazione del Sudafrica per la sfida all’Italia
Parisse
In conferenza stampa è intervenuto anche il capitano, che si è così espresso: “Le opportunità sprecate contro la Namibia ci hanno lasciato un po’ l’amaro in bocca.
Contro il Canada il lavoro dei miei compagni di reparto è stato eccellente, ma ora cambiamo livello perchè giochiamo contro gli Springboks. Jake (Polledri), Braam (Steyn) e Seb (Negri) hanno fatto molto bene e ora vorranno dimostrare di essere all’altezza anche contro il Sudafrica. Vogliamo essere competitivi in questa partita, la pressione è tutta dalla loro parte, noi abbiamo fatto i 10 punti di cui avevamo bisogno.
Rispetto al 2016 – quando gli azzurri seppero spuntarla per la prima storica volta contro i due volte campioni del mondo – siamo una squadra diversa con tanti elementi che non fanno più parte del gruppo, ora però dobbiamo pensare a quello che sarà: son quattro anni che pensiamo alla chance di poter andare ai quarti e ci mancano solo due giorni per disputare questa importante partita. Dobbiamo uscire dal campo senza alcun tipo di rimpianto e se dopo cinquanta o sessanta minuti ci sentiamo stanchi dobbiamo “alzare la mano” e chiedere il cambio sapendo di aver dato tutto”.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.