Nella nazionale ci sono tante aspettative sulla sfida agli Springboks, ritenuta “la partita della vita” da O’Shea. Diretta tv su Rai 2 alle 11:45
“È la gara della vita per tante persone che sono qui”, ha detto Conor O’Shea. “È la più importante della mia carriera”, ha ribadito Minozzi. “Stiamo pensando a questa partita da quattro anni”, ha ribadito Luca Bigi. “Servirà un’Italia perfetta”, ha fatto eco Andrea Lovotti. Dal proprio interno, il gruppo azzurro si è creato delle grandi aspettative per questa sfida contro il Sudafrica, la terza nella Rugby World Cup 2019, perché è di fatto il culmine del percorso iniziato nel 2016 con il CT irlandese, almeno per quanto riguarda la nazionale.
A Shizuoka, però, gli italiani dovranno tenere fede alle aspettative che loro stessi hanno creato, dato che nessuno all’esterno forse pensa realmente che questa squadra possa combattere con il Sudafrica per un posto nei quarti di finale del torneo. Se per gli azzurri si tratta davvero della “gara della vita”, allora ci si attende in campo una squadra migliore in alcuni aspetti fondamentali del gioco rispetto a quella vista finora: nella passione, nella cattiveria agonistica e nel desiderio di lasciare un segno sulla partita, prima che in attacco, in difesa, in mischia o in touche. Sapranno riuscirci?
Che partita sarà?
L’Italia vista contro Namibia e Canada, di cui abbiamo parlato in maniera più approfondita qui, è stata una squadra capace di dominare fisicamente l’avversario quasi per inerzia anche nei momenti peggiori delle partite, tanto era evidente il divario con le avversarie. Gli azzurri hanno creato buone sequenze di gioco ma nulla di così trascendentale, mentre le armi principali per bucare le difese sono state le terze linee, le iniziative individuali di Morisi e/o Campagnaro e i contrattacchi palla in mano di Minozzi e Bellini.
Contro il Sudafrica, tuttavia, tutte le cose positive annotate finora sull’Italia verranno inevitabilmente ridimensionate. Gli Springboks sono molto più grandi e grossi degli italiani, tanto per cominciare, e hanno in dotazione anche una rush defense potenzialmente letale per le aspirazioni offensive azzurre, che verrebbero facilmente imbrigliati dagli avversari se non dovessero riuscire a giocare in avanzamento con una certa regolarità. C’è da capire, inoltre, come e quanti danni Faf de Klerk provocherà all’attacco azzurro con il suo stile difensivo da battitore libero, sempre a caccia del mediano di mischia avversario, e come reagirà l’Italia a una situazione quasi inedita per lei.
Del resto, questo è il primo confronto tra le due squadre da quando Rassie Erasmus si è seduto sulla panchina degli Springboks e li ha riportati a uno standard davvero degno del loro nome. Nell’ultima sfida diretta, giocata nel 2017 a Padova, i sudafricani vinsero 6-35 giocando solo per linee dirette e sfruttando la rolling maul, nel modo più semplice possibile: l’Italia è una squadra migliore rispetto ad allora, ma purtroppo per gli azzurri lo sono anche i sudafricani. E di parecchio.
Per esempio, i Boks negli ultimi tempi hanno registrato al meglio anche il proprio gioco al piede, facendolo diventare un’arma piuttosto letale per conquistare territorio e mettere in apprensione gli avversari. Nel Test Match contro il Giappone a inizio settembre, la squadra di Erasmus ha giocato quasi esclusivamente al piede, dominando la battaglia aerea e di conseguenza la partita. Gli azzurri, allo stesso modo, faticherebbero non poco a reggere una partita impostata tatticamente così, perché non hanno la qualità individuale per competere di continuo nel gioco aereo, al piede e alla pressione che porterebbero poi gli Springboks.
Varie situazioni di gioco rotto provocate da gioco al piede o up&under, tuttavia, presentano delle concrete possibilità per l’Italia di creare qualcosa di pericoloso nella difesa sudafricana. Contrattaccanti come Minozzi e Hayward e atleti di ottimo livello nella corsa come Benvenuti, Campagnaro, Polledri e Allan potrebbero trovare nel corso del match delle situazioni interessanti per fare breccia nelle maglie Springboks, soprattutto se nel multifase gli spazi dovessero essere troppo intasati.
– Leggi anche: l’analisi della partita dell’Italia contro il Canada
Le scelte degli allenatori
Rassie Erasmus sembra avere un’idea della squadra tipo da schierare nelle partite principali ormai da diverso tempo. Il sudafricano ha un blocco solido di almeno 11 giocatori che rimane immutato, mentre in prima linea c’è una mini rosa di 5/6 nomi che si giocano di continuo il posto, ma che mantengono di fatto altissimo il livello. Questa volta Erasmus sia affiderà a Mtawarira, Mbonambi e Malherbe, con una mischia che partirà avvantaggiata rispetto al pack azzurro. In seconda linea, l’esclusione un po’ a sorpresa è stata quella di Franco Mostert, che farà spazio a Lood de Jager al fianco di Etzebeth (il cui caso nel frattempo in Sudafrica sta continuando a far discutere).
Per il resto, è esattamente il Sudafrica che ci si poteva aspettare, con Siya Kolisi a guidare la truppa. Tra i trequarti l’uomo da tenere d’occhio è Cheslin Kolbe, autore di una partita stellare contro gli All Blacks e contro cui Campagnaro sarà chiamato a un test davvero molto complicato (e sarebbe bello assistere a qualche duello fra lui e Minozzi).
Conor O’Shea, invece, sia negli uomini sia nella disposizione tattica ha cambiato ancora in maniera piuttosto importante. Hayward è stato riproposto per la seconda volta come numero 12, ruolo ricoperto solo contro il Canada nella sua intera esperienza italiana, con conseguente slittamento di Campagnaro all’ala. Perché? Per guadagnare un giocatore cerebrale e di ottima tecnica in mezzo al campo, oltre che per ‘liberare’ Minozzi all’estremo?
L’estremo potrebbe sfruttare il maggiore raggio d’azione per leggere dietro le situazioni di gioco e decidere quando inserirsi nella linea e far valere la propria accelerazione; se i giocatori più esterni dovessero essere serviti con buoni palloni, allora la rush defense sudafricana (soprattutto dal lato di Mapimpi) potrebbe andare in difficoltà, ma sarà necessario un lavoro degli avanti in mezzo al campo e della mediana nel tenere alto il ritmo davvero enorme.
L’assenza più sorprendente in ogni caso resta quella di Federico Ruzza, che si spiega solo con la volontà di inserire giocatori più prestanti fisicamente in difesa. Ruzza però sarebbe servito anche solo per il talento che ha nell’eludere il placcaggio, la compostezza con cui gioca e la lucidità con cui tratta il pallone.
Infine. c’è da sottolineare come entrambe le squadre abbiano optato per un 6+2 in panchina, quasi una sorta di dichiarazione d’intenti per la partita che sarà. Anche il Sudafrica del resto, ha “una piccola scimmia da togliersi di dosso”, come ha detto Erasmus in conferenza stampa, quando si parla d’Italia.
Dove vedere Italia-Sudafrica
La partita inizierà alle ore 11:45, con diretta tv su Rai 2 e diretta streaming su Rai Play. Il collegamento inizierà alle ore 11:35.
Le formazioni
Italy: 15 Matteo Minozzi, 14 Tommaso Benvenuti, 13 Luca Morisi, 12 Jayden Hayward, 11 Michele Campagnaro, 10 Tommaso Allan, 9 Tito Tebaldi, 8 Sergio Parisse (c), 7 Jake Polledri, 6 Braam Steyn, 5 Dean Budd, 4 David Sisi, 3 Simone Ferrari, 2 Luca Bigi, 1 Andrea Lovotti
A disposizione: 16 Federico Zani, 17 Nicola Quaglio, 18 Marco Riccioni, 19 Alessandro Zanni, 20 Federico Ruzza, 21 Sebastian Negri, 22 Callum Braley, 23 Carlo Canna
Sudafrica: 15 Willie le Roux, 14 Cheslin Kolbe, 13 Lukhanyo Am, 12 Damian de Allende, 11 Makazole Mapimpi, 10 Handre Pollard, 9 Faf de Klerk, 8 Duane Vermeulen, 7 Pieter-Steph du Toit, 6 Siya Kolisi (c), 5 Lood de Jager, 4 Eben Etzebeth, 3 Frans Malherbe, 2 Mbongeni Mbonambi, 1 Tendai Mtawarira
A disposizione: 16 Malcolm Marx, 17 Steven Kitshoff, 18 Vincent Koch, 19 RG Snyman, 20 Franco Mostert, 21 Francois Louw, 22 Herschel Jantjies, 23 Frans Steyn
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