“Siamo entrati in campo con fiducia, ma non puoi prepararti per tutto”, ha detto il CT irlandese. “Sudafrica troppo più forte”, ha detto il capitano
SHIZUOKA – Conor O’Shea e Sergio Parisse hanno parlato in conferenza stampa dopo la sconfitta dell’Italia contro il Sudafrica a Shizuoka, nella terza giornata della Rugby World Cup 2019. In un match che gli Springboks hanno sempre dimostrato di poter controllare fisicamente e tatticamente, gli azzurri hanno avuto poche occasioni a propria disposizione e sono di fatto usciti dalla partita nel momento dell’espulsione a Lovotti per lo spear tackle su Vermeulen.
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“La prima cosa da dire è che siamo tutti distrutti – ha detto O’Shea – Il Sudafrica era molto più forte di oggi. Sul 17-3 abbiamo fatto quel break, poi qualcosa di inspiegabile è successo e dopo il cartellino rosso il match era finito. Avevamo già perso due giocatori nel primo tempo (Riccioni e Ferrari, ndr) nel primo tempo. Ci eravamo detti nel pre-partita di dover fare tutto perfettamente. Siamo entrati in campo con fiducia, ma non puoi prepararti per tutto”.
“È stato un episodio davvero stupido, perché potevano essere due rossi – ha continuato O’Shea parlando dell’espulsione – Eravamo sicuri del nostro game plan, potevamo vincere se tutto andava bene. Lovotti è deluso ma anche tutti noi siamo delusi. Non abbiamo potuto dimostrare i risultati del nostro sforzo”.
“I ragazzi hanno combattuto valorosamente, ma quando sei un uomo in meno contro una grande squadra, è semplicemente impossibile – ha detto O’Shea – Hanno combattuto fino alla fine, non hanno mai smesso di provare ma non puoi giocare con 14 uomini. È stato difficile”.
O’Shea ha poi parlato anche del suo futuro, che sarà lontano dall’Italia come noto. “Con Alfredo (Gavazzi, ndr) eravamo d’accordo di parlare ancora dopo il Mondiale. Sono orgoglioso di tutti, abbiamo fatto tante cose e abbiamo tante potenzialità. In questi anni abbiamo creato tutte le strutture”.
La partita e l’episodio chiave del rosso sono state poi commentate anche da Parisse: “Lovotti è deluso, ha capito il suo grande errore. Senza rossi avremmo giocato meglio, ma il Sudafrica era troppo più forte di noi. Queste cose (il rosso, ndr) ti segnano, anche nella carriera, ma non lo rifarà”.
“Sapevamo che ci sarebbe stata grande differenza fisica, ma le partite vanno giocate – ha continuato il capitano, 142 cap in nazionale – Non abbiamo sempre placcato basso e non abbiamo arginato bene i loro drive, anche prima del rosso. Anche perdere due piloni in 20 minuti ha cambiato i piani. Molte situazioni hanno cambiato il momentum e ci hanno tagliato le gambe”.
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