Dieci mete per gli Springboks, che prendono il bonus già al 17′. Tripletta per Cobus Reinach
L’approccio del Sudafrica è devastante per il Canada, e già dall’inizio il canovaccio della partita è molto chiaro. Di fronte al dominio fisico del pack in maglia verde, con un RG Snyman in particolare senza freni, i Canucks crollano subito e in modo piuttosto fragoroso: al 17′ gli Springboks si sono già assicurati il bonus offensivo con quattro mete. Ad aprire le danze è de Allende, che finalizza un’azione iniziata da Snyman, poi è Nkosi a scivolare lungo l’out di sinistra per la seconda meta al 5′.
A questo punto inizia lo show di Cobus Reinach: al 9′ il mediano di mischia parte da solo da una mischia nella propria metà campo, rompe la linea canadese e scavalca l’ultimo uomo con un calcetto, per poi riprendersi l’ovale e completare uno spettacolare lavoro. Tra il 17′ e il 20′ Reinach poi completa una delle triplette forse più veloci nella storia del rugby: in entrambe le occasioni finalizza due azioni propiziate dagli altri, Snyman prima e Gelant poi. Lo stesso Gelant si mette in proprio al 27′, al termine di uno schema da prima fase.
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Sul 40-0 gli Springboks alzano un po’ il piede dall’acceleratore e lasciano spazio al Canada, che al 35′ va anche vicino alla meta sugli sviluppi di un calcio alto che per poco non diventa buono per i nordamericani. Nkosi schiaccia prima in meta e annulla, ma sull’azione successiva Josh Larsen fa una pulizia pericolosa su Thomas du Toit e si prende un cartellino rosso.
Il Sudafrica risale il campo e torna sui 5 metri canadesi, ma commettono un fallo: Mack gioca velocemente dentro i propri 22 e viene intercettato ingenuamente da Frans Steyn, che torna a segnare una meta in nazionale per il 47-0.
Nella ripresa inizia meglio il Canada, che con una bella giocata da touche manda quasi in meta Hassler da distanza ravvicinata. L’ala viene fermata a pochi centimetri dalla linea, ma sulla prosecuzione è Matt Heaton a trovare il varco giusto per la meta della bandiera per i nordamericani.
La partita procede su ritmi piuttosto blandi e l’intensità aumenta solo quando il Sudafrica decide di dare qualche fiammata. Una di queste al 54′ porta alla meta di Schalk Brits, mentre al 66′ delle buone mani dei trequarti portano in meta Damian Willemse, arrivato dall’Inghilterra in settimana per coprire l’infortunio di Kriel. Al 73′ c’è gloria anche per Frans Malherbe e la partita finisce 66-7.
Sudafrica: 15 Damian Willemse, 14 Warrick Gelant, 13 Damian de Allende, 12 Frans Steyn, 11 S’busiso Nkosi, 10 Elton Jantjies, 9 Cobus Reinach, 8 Francois Louw, 7 Kwagga Smith, 6 Siya Kolisi (c), 5 Franco Mostert, 4 RG Snyman, 3 Vincent Koch, 2 Schalk Brits, 1 Thomas du Toit
A disposizione: 16 Malcolm Marx, 17 Steven Kitshoff, 18 Frans Malherbe, 19 Eben Etzebeth, 20 Pieter-Steph du Toit, 21 Herschel Jantjies, 22 Handre Pollard, 23 Willie le Roux
Marcatori Sudafrica
Mete: de Allende (2), Nkosi (5), Reinach (9, 17, 20), Gelant (27), Steyn (40), Brits (54), Willemse (66), Malherbe (73)
Conversioni: Jantjies (2, 9, 17, 20, 27, 40, 54, 66)
Punizioni:
Canada: 15 Andrew Coe, 14 Jeff Hassler, 13 Conor Trainor, 12 Ciaran Hearn, 11 DTH van der Merwe, 10 Peter Nelson, 9 Phil Mack, 8 Tyler Ardron (c), 7 Matt Heaton, 6 Lucas Rumball, 5 Kyle Baillie, 4 Evan Olmstead, 3 Jake Ilnicki, 2 Andrew Quattrin, 1 Hubert Buydens
A disposizione: 16 Benoit Piffero, 17 Djustice Sears-Duru, 18 Matthew Tierney, 19 Josh Larsen, 20 Mike Sheppard, 21 Jamie Mackenzie, 22 Shane O’Leary, 23 Guiseppe du Toit
Marcatori Canada
Mete: Heaton (46)
Conversioni: Nelson (46)
Punizioni:
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