Rugby World Cup 2019: il Galles soffre, ma la spunta sulle Fiji imponendosi 29-17

Un ispirato Josh Adams (autore di una tripletta) lancia i Dragoni verso i quarti di finale

Ph. REUTERS/Edgar Su

Il match inizia venendo illuminato dall’azione di forza di Tuisova che va in meta alla bandierina resistendo alle cariche di Adams, Biggar e Navidi prima di depositare oltre la linea della “zona rossa”. Si va sullo 0-5 in favore dei fijiani, perchè Volavola non converte.
Sul prato dell’Oita Stadium, non c’è un attimo di respiro. Garces e i suoi collaboratori hanno del superlavoro da svolgere vedendosi costretti ad annullare due mete – una per parte – per degli in avanti rilevati in entrambi i casi correttamente dal TMO. In una di queste revisioni fra l’altro, il direttore di gara ravvisa anche un placcaggio pericoloso di Ken Owens ai danni di un avversario: il tallonatore viene ammonito, con il Galles che si ritrova di conseguenza in quattordici.
Gli uomini di Gatland sono in bambola. La compagine isolana fiuta il momento e ne approfitta ancora una volta al largo con Murimurivalu, che buca la difesa per andare oltre. Mancano nuovamente i punti dalla piazzola, ma è 0-10.
In campo il ritmo frenetico e la confusione la fanno da padrone. Cavubati entra di spalla in un raggruppamento per provare a pulirlo. L’ingresso è irregolare e scomposto. Il TMO lo fa notare all’arbitro: arriva anche in questo caso un giallo. In parità numerica, i Dragoni si ritrovano immediatamente: fase d’attacco, calcio-passaggio di Biggar al largo per Adams, che si fa perdonare vincendo il duello aereo col rivale e andando comodamente in meta. Arriva la prima conversione del match. Al ventesimo si arriva quindi sul 7-10, con i campioni in carica del Sei Nazioni che ora beneficiano dell’uomo in più.

Gli equilibri si ribaltano. Ora sono i “rossi” a spingere sull’acceleratore. Volavola non gestisce bene la raccolta di un calcio sul lato chiuso effettuato da Jonathan Davies regalando una touche in attacco ai rivali. Alun Wyn Jones e soci scuotono il pack isolano che concede punizioni in serie. Una mischia dopo l’altra, sino all’allargamento dalla base per un attivissimo Adams, il quale però viene fermato – a giudizio del direttore di gara e di un TMO molto sollecitato in questa prima mezz’ora – venendo messo fuori dal campo prima che il suo braccio si allunghi recapitando il pallone oltre la linea di meta. Si torna sul vantaggio, altro multifase “Made by Wales” e altro giallo; questa volta a carico di Kunatani. Fiji cede. Liam Williams accelera, Jonathan Davies rifinisce, Josh Adams conclude. E’ la meta del 14-10, quella che consegna il risultato all’intervallo; visto che negli trecento secondi – nonostante un nuovo innalzamento del ritmo – le cose non mutano.

La ripresa si apre con il dominio territoriale e di possesso della compagine fijiana. Il Galles prima attende rinculando, poi prova a passare all’azione scoprendosi però particolarmente indisciplinato. A farne le spese è James Davies, che viene ammonito. Sulla successiva touche in zona d’attacco, la formazione allenata da John McKee conquista la palla imbastendo un drive e costringendo i Dragoni a concedere una meta tecnica. Si va sul 14-17.

Poco prima dello scoccare dell’ora di gioco, scatta una corposa girandola di cambi che restituiscono ai britannici un po’ di ossigeno e campo. Il subentrato Patchell entra subito sul tabellino pareggiando dalla piazzola per il 17-17.

Venti minuti alla fine. Il Galles riemerge deciso trascinato dalla stella di Jonathan Davies che coglie il break correndo di taglio, battendo un paio di avversari e andando successivamente a servire Josh Adams con uno splendido riciclo. L’ala si tuffa alla bandierina marcando la sua tripletta personale. Patchell sbatte con il suo tentativo di conversione sul palo. E’ 22-17.
Per usare una metafora calcistica, “saltano gli schemi”. Nell’ultima parte di gara può succedere di tutto. A dieci giri di lancette dalla fine, una fase rocambolesca vede uscire Gareth Davies trionfatore dal traffico di metà campo. Il mediano di mischia capisce subito dove si trova servendo al suo fianco l’accorrente Liam Williams che conclude l’azione andando in mezzo ai pali. Gli uomini di Gatland scappano sul 29-17 certificando il punto di bonus offensivo, mentre i loro rivali sembrano accusare il colpo non riuscendo più a trovare il bandolo della matassa. Il tempo si esaurisce, arriva il fischio finale. Il Galles prenota, al netto della prossima partita contro l’Uruguay, il primo posto nel girone e il passaggio ai quarti di finale da testa di serie.

Galles: 15 Liam Williams, 14 George North, 13 Jonathan Davies, 12 Hadleigh Parkes, 11 Josh Adams, 10 Dan Biggar, 9 Gareth Davies, 8 Ross Moriarty, 7 James Davies, 6 Josh Navidi, 5 Alun Wyn Jones (c), 4 Jake Ball, 3 Tomas Francis, 2 Ken Owens, 1 Wyn Jones
A disposizione: 16 Elliot Dee, 17 Rhys Carre, 18 Dillon Lewis, 19 Aaron Shingler, 20 Aaron Wainwright, 21 Tomos Williams, 22 Rhys Patchell, 23 Owen Watkin

Marcatori Galles
Mete: Josh Adams (19, 31, 61), Liam Williams (69)
Conversioni: Dan Biggar (20, 32)
Punizioni: Rhys Patchell (58, 70)
Cartellini: Ken Owens subisce il giallo (8′), James Davies subisce il giallo (53′)

Fiji: 15 Kini Murimurivalu, 14 Josua Tuisova, 13 Waisea Nayacalevu, 12 Levani Botia, 11 Semi Radradra, 10 Ben Volavola, 9 Frank Lomani, 8 Viliame Mata, 7 Semi Kunatani, 6 Dominiko Waqaniburotu (c), 5 Leone Nakarawa, 4 Tevita Cavubati, 3 Manasa Saulo, 2 Sam Matavesi, 1 Campese Ma’afu
A disposizione: 16 Mesulame Dolokoto, 17 Eroni Mawi, 18 Peni Ravai, 19 Apisalome Ratuniyawara, 20 Peceli Yato, 21 Nikola Matawalu, 22 Jale Vatubua, 23 Josh Matavesi

Marcatori Fiji
Mete: Josua Tuisova (4′), Kini Murimurivalu (10′), Meta tecnica (54′)
Conversioni:
Punizioni:
Cartellini: Tevita Cavubati subisce il giallo (17′), Semi Kunatani subisce il giallo (30′)

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