Nell’ultima partita del loro torneo iridato, i Pumas salutano la terra nipponica andando a marcare sette volte
A Kumagaya la partita inizia con qualche difficoltà per i Pumas che, pur amministrando il pallino del gioco, ci mettono quasi venti minuti prima di sbloccare il risultato. A mettere a segno la prima meta dell’incontro ci pensa Sanchez, il quale – al diciannovesimo, per la precisione – dà il via al festival delle segnature dei sudamericani. L’apertura scappa alla bandierina, non riuscendo poi a convertire, per il 5-0 che dà abbrivio agli uomini di Ledesma.
L’argine americano si rompe. Nel finale di frazione Tuculet lo capisce e va a marcare pesante due volte, prima raccogliendo col tempo giusto un calcio passaggio rimbalzante, su cui batte l’estremo statunitense, e poi resistendo al placcaggio di Lasike per andare oltre. E’ 19-0.
Le Eagles però non si danno per vinte: a un minuto dal riposo bell’azione alla mano, successivamente palla a MacGinty che con un grubber illuminante taglia fuori la difesa argentina per trovare la corsa perfetta di capitan Scully, il quale va in meta alla bandierina. Si va al riposo sul 19-5.
La ripresa è caratterizzata dal rientro feroce dagli spogliatoi dell’Albiceleste. A salire in cattedra è Cruz Mallia. Al pari di Tuculet, il secondo centro griffa la sua doppietta: Il numero tredici sfodera una breve corsa di taglio sui tre metri per battere la rete rivale andando a colpire in una circostanza, mentre in un secondo momento lavora bene con il compagno di reparto de La Fuente per andare a terminare la sua corsa in mezzo ai pali. Il gap si dilata sul 31-5.
E’ di fatto, semmai ci fosse stata partita, la fine delle trasmissioni. A cavallo dell’ora di gioco si assiste al botta e risposta di mete sull’asse de La Fuente-Lasike, a dieci dalla fine invece è il subentrato Bertranou a inserirsi nel tabellino del match, per il 47-12.
A tempo scaduto, infine, arriva la terza gioia statunitense del match: touche offensiva vinta con sicurezza, alcune cariche centrali, apertura di Hooley al largo e ancora una volta le gambe di Scully per la meta. Si chiude sul 47-17.
Argentina: 15 Joaquin Tuculet, 14 Bautista Delguy, 13 Juan Cruz Mallia, 12 Jeronimo de La Fuente, 11 Santiago Carreras, 10 Nicolas Sanchez, 9 Felipe Ezcurra, 8 Rodrigo Bruni, 7 Juan Manuel Leguizamon, 6 Pablo Matera (c), 5 Matias Alemanno, 4 Guido Petti, 3 Santiago Medrano, 2 Julian Montoya, 1 Nahuel Tetaz Chaparro
A disposizione: 16 Agustín Creevy, 17 Mayco Vivas, 18 Enrique Pieretto, 19 Marcos Kremer, 20 Tomas Lezana, 21 Gonzalo Martin Bertranou, 22 Benjamin Urdapilleta, 23 Matías Moroni
Marcatori Argentina
Mete: Nicolas Sanchez (19′), Joaquin Tuculet (25′, 35′), Juan Cruz Mallia (44′, 48′), Jeronimo De La Fuente (57′), Gonzalo Bertranou (70′)
Conversioni: Nicolas Sanchez (20′, 26′, 45′, 49′, 58′), Benjamin Urdapilleta (71′)
Punizioni:
USA: 15 Mike Te’o, 14 Blaine Scully (c), 13 Bryce Campbell, 12 Paul Lasike, 11 Marcel Brache, 10 AJ MacGinty, 9 Ruben de Haas, 8 Cam Dolan, 7 Hanco Germishuys, 6 Tony Lamborn, 5 Greg Peterson, 4 Nate Brakeley, 3 Titi Lamositele, 2 Joe Taufete’e, 1 Eric Fry
A disposizione: 16 Dylan Fawsitt, 17 Olive Kilifi, 18 Paul Mullen, 19 Ben Landry, 20 Ben Pinkelman, 21 Nate Augspurger, 22 Will Hooley, 23 Martin Iosefo
Marcatori USA
Mete: Blaine Scully (39′, 82), Paul Lasike (60′)
Conversioni: AJ MacGinty (61′)
Punizioni:
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.