Doppia intervista sulle pagine del Gazzettino: Innocenti attacca, il presidente tocca anche il tema del prossimo coach
La Rugby World Cup italiana si è chiusa, la squadra nazionale è tornata alla base ed è tempo di incominciare a pensare al prossimo futuro. Sulle colonne de Il Gazzettino sono apparse fra martedì e mercoledì due interviste, botta e risposta, fra Marzio Innocenti, presidente del Comitato Regionale Veneto della Federazione e uno dei principali esponenti dell’opposizione federale, e Alfredo Gavazzi, numero uno FIR.
“La situazione sarebbe da elezioni anticipate – attacca Innocenti – Ma non sono tecnicamente possibili perché le federazioni devono rispettare il quadriennio olimpico. Però il rugby non ha tempo. I Giochi di Tokyo finiscono il 9 agosto, noi dovremo andare alle urne subito, già a metà settembre, senza aspettare fine anno o peggio l’inizio del 2021.”
Nell’intervista, Innocenti annuncia di essere certo di candidarsi alle prossime elezioni federali, pur non facendo più parte del movimento Pronti al Cambiamento che aveva capeggiato alla scorsa tornata. Il suo programma: “Rilanciare il campionato, tornare ai club, al territorio, investire nei tecnici e nella formazione.”
“Se Marzio Innocenti vuole tenere elezioni al più presto gliele faremo fare, ma deve chiederlo al consiglio federale” ha risposto da par suo Gavazzi, che riguardo a una sua terza candidatura presidenziale non si sbilancia, pur ricordando che, a differenza di quanto affermato da Innocenti, non gli servirebbe il 55% dei voti per essere eletto una terza volta: “Leggano bene il regolamento. Il 55% serve dopo il terzo mandato. A me basterà il 50,01% per vincere.”
Al di là del dibattito regolamentare e sulle tempistiche elettorali, il presidente della FIR ha toccato temi contingenti, di stretta attualità, come la scelta del nuovo tecnico della nazionale.
“Prenderemo il meglio che c’è in giro, anche spendendo soldi, tanti soldi – ha affermato – Tra gli interpellati c’era Guy Novès. Ma la scelta dovrebbe cadere su un tecnico neozelandese della terna indicata da Wayne Smith. Sceglieremo presto, a novembre o al massimo entro Natale.”
E Conor O’Shea rimarrà anche durante il prossimo Sei Nazioni? Non è chiaro. Gavazzi sottolinea che il contratto del tecnico irlandese lo prevederebbe, ma che quest’ultimo avrebbe richiesto un colloquio dopo il mondiale che potrebbe sancire l’addio anticipato (per problemi di famiglia).
A proposito di Sei Nazioni, a meno di sei mesi dall’inizio del torneo non c’è ancora un accordo fra FIR e Sport e Salute, la società che attualmente gestisce lo stadio Olimpico di Roma: “Il presidente Rocco Sabelli mi ha chiamato solo dopo che ho rivelato la situazione al consiglio del Coni, a inizio ottobre. Ci siamo parlati. Io voglio dargli meno soldi per lo stadio, lui ne vuole di più. Vediamo come va a finire.”
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