Le due compagini si sono affrontate una sola volta nella storia della Coppa del Mondo, in una partita, però, ha lasciato un segno importante nella storia del torneo
Domenica 20 ottobre (ore 9.15, diretta Rai Sport), Galles e Francia si troveranno di fronte, ad Oita, per l’ultimo quarto di finale del Mondiale nipponico.
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Sorprendentemente, una gara “quasi inedita” nel contesto del Campionato del Mondo, perché, pur avendo entrambe le compagini partecipato a tutte le rassegne iridate, compiendo più volte percorsi abbastanza lunghi nella fase ad eliminazione diretta, dragoni e galletti si sono affrontati in una sola, benché oltremodo prestigiosa, occasione sul palcoscenico della Rugby World Cup.
Un precedente macchiato di rosso – Francia v Galles 9-8 (Rugby World Cup 2011, Semifinal)
La sera del 15 ottobre 2011, nel tempio ovale di Eden Park, ad Auckland, è in programma l’attesissima semifinale mondiale tra il Galles di Warren Gatland e la Francia di Marc Lievremont, reduce dal complesso girone di qualificazione e dalla clamorosa situazione di crisi interna, ma pure dal convincente successo ai quarti sull’Inghilterra.
Prima dell’incontro, un nubifragio si abbatte sulla capitale neozelandese, con la qualità tecnica della partita, già influenzata dall’inevitabile tensione alle stelle, che ne risente in modo piuttosto importante. Lo show fisico, invece, è di primissimo livello, con i due team che producono, sotto quel punto di vista, il massimo sforzo pensabile ed immaginabile, per tutti gli 80′.
La gara è intensa, brutale ed emozionante, anche e soprattutto per la platea sugli spalti che ruggisce entusiasta per la carica agonistica sprigionata sul rettangolo verde, e vede il Galles prendere la leadership grazie al piazzato di James Hook. Attorno alla metà della prima frazione, però, all’improvviso, arriva come un fulmine a ciel sereno l’episodio che ne cambia lo scenario emozionale e probabilmente anche l’esito finale.
Sam Warburton, colonna portante della terza linea dei dragoni, si esibisce in uno spear tackle ai danni dell’ala transalpina Vincent Clerc, venendo sanzionato da Alain Rolland, il direttore di gara, con un cartellino rosso che lascerà il segno nella mente del giocatore dei Cardiff Blues per qualche tempo. La Francia ne approfitta immediatamente dalla piazzola, con Parra, livellando il punteggio a quota tre, e poi prende le redini del match, in termini numerici, concretizzando la superiorità mostrata sul campo e scappando sul 9-3, sempre con il piede di Parra, con due calci a cavallo tra i due tempi.
Il Galles, tuttavia, pur con ritardo fisiologico, riesce ad assestarsi anche in 14 contro 15, giocando un ultimo quarto di gara di puro orgoglio e mettendo spalle al muro i galletti nonostante l’inferiorità numerica. La scintilla, come spesso accade a quei dragoni, arriva dalla magia di Mike Phillips, mediano di mischia genio e sregolatezza dal talento cristallino, che si infila magistralmente in un minimo intervallo concesso dalla difesa avversaria, siglando la meta che riapre la partita, portandola sul punteggio di 9-8.
Il team di Gatland fiuta il clamoroso sorpasso, ma, dalla piazzola, prima Stephen Jones (sulla conversione), poi Leigh Halfpenny, con un piazzato non banale ma nelle sue corde, non centrano i pali, facendo sì che le urla di gioia dei supporter dei dragoni restino strozzate in gola. La Francia vola in finale, una gara dove, contro gli All Blacks, finisce per subire una sorta di contrappasso, cedendo ai ‘tuttineri’ 8-7.
Matteo Viscardi
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