Elogi ai nipponici anche da parte di Rassie Erasmus: “Partita da cinque o sei punti di margine”
Il Sudafrica ha lentamente piegato le resistenze del Giappone nell’ultimo quarto di finale in programma alla Rugby World Cup 2019, eliminando i padroni di casa dopo un torneo esaltante. A Tokyo gli Springboks hanno vinto 3-26, grazie alle mete di Mapimpi e de Klerk e al piede di Pollard: della vittoria della propria squadra ne ha parlato Rassie Erasmus in conferenza stampa.
“È stata una partita molto dura e il tabellino non riflette quanto lo sia stata – ha detto il coach sudafricano – A fine primo tempo eravamo sopra 5-3 e alla fine abbiamo segnato un paio di mete, ma questa partita era più una da 5-6 punti di margine. Il primo tempo è stato piuttosto frustrante. Pensavo avessimo potuto segnare due o tre mete, ma a a causa di qualche in avanti non l’ abbiamo fatto. La loro difesa e la loro capacità di recuperare dimostrano il carattere della squadra”.
Nel secondo tempo il Sudafrica è stato ben più efficace soprattutto nell’applicazione del piano di gioco e ha tenuto il Giappone sempre nella sua metà campo. “La squadra è stata più determinata. Penso che la panchina abbia fatto molta differenza, anche se il Giappone è ben allenata e molto in forma. Alla fine dobbiamo essere soddisfatti della vittoria”.
“Ora abbiamo il Galles, che è più in alto di noi nel ranking e ha vinto contro la Francia. Cominceremo a pensarci da domani, per il momento ci godiamo la vittoria”.
Il commiato del Giappone
Per il Giappone resterà una Rugby World Cup da ricordare, con quattro vittorie e una sconfitta nel computo totale dei match. I nipponici hanno retto finché hanno potuto contro gli Springboks, che come previsto si sono rivelati una squadra più forte e dotata dei Brave Blossoms, a cui però era difficile chiedere qualcosa di più dopo una fase a gironi di livello molto alto.
Jamie Joseph, head coach del Giappone, “orgoglioso della squadra. Negli ultimi cinque minuti della partita eravamo sotto nel risultato, ma non conoscevo il tabellino, ma ero orgoglioso della loro attitudine e della consapevolezza di non veder mollare. Ci aiuterà ad andare avanti”.
“Non so quale sarà il mio futuro – ha continuato Joseph – Il rugby giapponese è davvero in un buon momento ora. Festeggeremo i risultati raggiunti con questa squadra, perché abbiamo fatto un grande lavoro, senza sosta”. Joseph è tornato sul suo ruolo anche rispondendo a un’altra domanda. “Sono solo l’allenatore e il mio lavoro è preparare i ragazzi per farli giocare al meglio. Se mettiamo a punto il sistema, continuerà a crescere”.
“Non è solo una persona a essere responsabile per la crescita di questa squadra. “Ma la mentalità è cambiata e c’è un livello molto alto di fiducia e consapevolezza in quello che facciamo – ha continuato Joseph – Da allenatore, credo che la cosa più grande che si può dare ai giocatori è consapevolezza. Poi loro vanno in campo a giocare”.
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