Abbiamo parlato con il giovane trequarti di Calvisano degli ultimi, intensissimi, mesi della sua carriera
In attesa del debutto da titolare in Top12 (sin qui, due partite dalla panca e due marcature pesanti), domani nella sfida casalinga del Calvisano contro San Donà, per Jacopo Trulla, trequarti classe ’00, la bella e decisiva meta contro i Medicei ha rappresentato, emozionalmente, solo il punto apicale degli ultimi, intensissimi (e proficui), cinque mesi della sua giovane carriera.
Centocinquanta giorni di fuoco, a partire da fine maggio, vissuti a ritmo ovale forsennato tra Argentina, Parma e Calvisano, che hanno dato grande consapevolezza dei propri mezzi (e di quali siano, invece, gli aspetti su cui lavorare maggiormente) al 19enne vicentino, ex Rangers Rugby Vicenza e Valsugana Rugby Padova.
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Prospettive a tinta azzurra
“Il Mondiale Under 20 in Argentina è stata un’esperienza unica, che mi ha formato sia come giocatore che come uomo. Sul campo, abbiamo trovato un livello elevatissimo. Ci siamo confrontati con squadre dal background e dalle caratteristiche molto diverse le une dalle altre, tutte accomunate, però, da uno standard medio delle prestazioni estremamente alto. Adattarsi subito al ritmo imposto dal torneo, soprattutto su alcune situazioni di gioco rotto, non è stato facile, ma, gara dopo gara, abbiamo trovato il giusto feeling”, esordisce Trulla, prima di tornare sulla beffarda partita contro l’Inghilterra, sempre nel corso della rassegna iridata.
“Ci è mancato veramente poco quel giorno. Personalmente, però, non è stata una delle mie migliori partite. Per tutta una serie di motivi sono entrato più tardi rispetto al previsto, probabilmente con eccessiva frenesia ed agitazione, riuscendo ad incidere poco. In ogni caso, anche quel match fa parte del nostro bagaglio di esperienza, che ci sarà utile per la nuova stagione azzurra. In Argentina, infatti, la squadra era composta da tanti ragazzi del ’00, che probabilmente potranno ritrovarsi in gruppo anche al Sei Nazioni 2020 ed al Mondiale casalingo, con alle spalle un vissuto collettivo importante. Abbiamo grandi ambizioni: vogliamo provare a fare meglio rispetto agli anni precedenti. Non vogliamo deludere nessuno, a partire da noi stessi”, dettaglia Trulla, la cui conferma in nazionale passa, ovviamente, dalle prestazioni con la maglia di Calvisano, la sua nuova squadra.
La stagione di Top12 e Challenge Cup
Reduce da un’annata in Accademia, e dopo sei settimane di preparazione estiva con le Zebre Rugby, in qualità di invitato (“A Parma ho scoperto un mondo ovale di livello altissimo, dentro e fuori dal campo. Ho condiviso lo spogliatoio con giocatori, ma anche uomini, di grande valore, sempre pronti a dare preziosi consigli”), Jacopo Trulla si è unito al club Campione d’Italia, per una stagione che lo vedrà protagonista sia in Top12 che in Challenge Cup.
“Mi sto trovando molto bene con i ragazzi, qui a Calvisano. Mi avevano anticipato, prima che arrivassi, di come quello dei gialloneri fosse un gruppo tranquillo e molto accogliente, con il quale poter lavorare al meglio. Dopo qualche mese di esperienza nel bresciano, non posso far altro che confermare quanto mi avevano detto”.
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“La stagione è appena all’inizio, ma stiamo già prendendo il ritmo giusto. Personalmente ho giocato una trentina di minuti in due gare, sin qui,cercando di sfruttare al meglio lo spazio concessomi. Mi sono trovato a mio agio con i movimenti dei miei compagni sul campo, marcando pure la meta del successo a Firenze. Anche se, va detto, nell’occasione sono stato anche fortunato, trovandomi al posto giusto nel momento giusto, per concretizzare il lavoro di tutto il team”, racconta l’estremo veneto, in piena sintonia anche con il nuovo allenatore Brunello.
“Massimo (Brunello, NdC) è molto tranquillo e riservato, ma sa darti i consigli giusti. Non dice ma nulla di troppo. Tuttavia, è una persona in grado di capire alla grande i suoi atleti, non solo come giocatori, ma anche come ragazzi fuori dal campo”, chiarisce Trulla, relativamente al rapporto con il coach che ne segnerà anche il debutto in Europa, con la Challenge Cup che si staglia, ben visibile, all’orizzonte (esordio casalingo, contro Cardiff, sabato 16 novembre), non lasciando indifferente le emozioni del ragazzo vicentino.
“Solo l’idea di partecipare ad un torneo del genere mi rende oltremodo entusiasta. Sicuramente queste sei partite europee ci metteranno alla prova e saranno estremamente importanti, in termini di esperienza, sia per il campionato che, almeno per me e gli altri ragazzi del ’00, anche per la stagione con la Under 20”, conclude l’azzurrino, già proiettato sulle prossime, intriganti, sfide della sua carriera, a partire da quella contro San Donà, a suo modo una prima volta, sempre a suon di side-step, una delle specialità della casa.
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