Gli avanti dominano sui trequarti. La sorpresa è rappresentata dallo statunitense Joe Taufete’e
Dopo l’assegnazione della medaglia di bronzo agli All Blacks, manca solo la finalissima per decretare quale squadra sarà campione del mondo in questa Rugby World Cup 2019 ma mentre l’attesa sale la Federazione Internazionale continua a comunicare le sue nominations per ogni singola categoria di merito, che verrà premiata domenica 3 novembre a Tokyo in una cerimonia speciale.
Dopo quelle degli allenatori, questa volta sono state rese note le nominations per il “World Rugby Players of the Year” sia al maschile sia al femminile. Andiamo quindi a scoprire quali saranno i candidati per il riconoscimento più ambito e prestigioso.
Uomini
Pieter-Steph du Toit (Sudafrica)
Tom Curry (Inghilterra)
Alun Wyn Jones (Galles)
Cheslin Kolbe (Sudafrica)
Ardie Savea (Nuova Zelanda)
Joe Taufete’e (Stati Uniti)
Sono due le nominations per gli Springboks, in un lotto complessivo che comprende cinque avanti e un solo trequarti. Vista la finalissima di domani fra Inghilterra e Sudafrica è molto probabile che parte dell’assegnazione del premio possa dipendere dall’esito della battaglia dorata di Yokohama, anche se Alun Wyn Jones e Ardie Savea hanno comunque messo in mostra durante l’anno tutto il loro peso e il loro talento. Desta scalpore, mista a curiosità, la scelta di premiare il tallonatore statunitense Joe Taufete’e a discapito, magari, di uno dei tanti giocatore simbolo del Giappone.
L’Albo d’oro
2018 – Johnny Sexton (Ireland)
2017 – Beauden Barrett (New Zealand)
2016 – Beauden Barrett (New Zealand)
2015 – Dan Carter (New Zealand)
2014 – Brodie Retallick (New Zealand)
2013 – Kieran Read (New Zealand)
2012 – Dan Carter (New Zealand)
2011 – Thierry Dusautoir (France)
2010 – Richie McCaw (New Zealand)
2009 – Richie McCaw (New Zealand)
2008 – Shane Williams (Wales)
2007 – Bryan Habana (South Africa)
2006 – Richie McCaw (New Zealand)
2005 – Dan Carter (New Zealand)
2004 – Schalk Burger (South Africa)
2003 – Jonny Wilkinson (England)
2002 – Fabien Galthié (France)
2001 – Keith Wood (Ireland)
Donne
Sarah Bern (Inghilterra)
Pauline Bourdon (Francia)
Kendra Cocksedge (Nuova Zelanda)
Katy Daley-McLean (Inghilterra)
Emily Scarratt (Inghilterra)
Visto il Sei Nazioni dove le britanniche si sono imposte ottenendo il Grande Slam era logico attendersi un ingresso in massa nella shortlist delle ragazze inglesi a cui si aggiungono la transalpina Bourdon, nominata per il secondo anno consecutivo e capace per la sua polivalenza di ricoprire indifferentemente sia il ruolo da mediana di mischia sia quello da mediana d’apertura, e la neozelandese Cocksedge, che ha vissuto un anno magico toccando quota 50 caps, capitanando il suo Paese ed essendo protagonista in cinque delle sei vittoria della Black Ferns fra Women’s Rugby Super Series e altri Test.
L’albo d’oro
2018 – Jessy Trémoulière (France)
2017 – Portia Woodman (New Zealand)
2016 – Sarah Hunter (England)
2015 – Kendra Cocksedge (New Zealand)
2014 – Magali Harvey (Canada)
2012 – Michaela Staniford (England)
2011 – Ruth Mitchell
2010 – Carla Hohepa (New Zealand)
2009 – Debby Hodgkinson (Australia)
2008 – Carol Isherwood (England)
2007 – Sarah Corrigan (Australia)
2006 – Maggie Alphonsi (England)
2005 – Farah Palmer (New Zealand)
2004 – Donna Kennedy (Scotland)
2003 – Kathy Flores (USA)
2002 – Monique Hirovanaa (New Zealand)
2001 – Shelley Rae (England)
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