Il Sudafrica campione del mondo domina nei riconoscimenti. Emily Scarratt miglior giocatrice, agli All Blacks la miglior meta
A Tokyo sono stati assegnati i World Rugby Awards 2019, i riconoscimenti per la stagione ovale internazionale che si è appena conclusa con la vittoria del Sudafrica nella Rugby World Cup 2019 nella finale di sabato. Gli Springboks naturalmente sono stati premiati come squadra dell’anno, dopo la cavalcata che li ha portati al terzo trionfo nella storia del torneo dopo le vittorie del 1995 e del 2007. A ritirare il premio è stato Siya Kolisi, il primo capitano nero nella storia degli Springboks.
Siya Kolisi accepts the World Rugby Team of the Year award on behalf of the @Springboks #WorldRugbyAwards pic.twitter.com/IMWKMenRdY
— World Rugby (@WorldRugby) November 3, 2019
È sudafricano anche il miglior giocatore dell’anno: a vincere il premio è Pieter-Steph du Toit, terza linea classe 1992 che nell’ultimo anno ha vissuto un’ascesa inarrestabile. Da oggetto misterioso anche per lo stesso Erasmus, du Toit è diventato rapidamente un giocatore unico e fondamentale per questa versione degli Springboks, visto che il 27enne porta in dote una fisicità impressionante e un’intensità sempre altissima su tutti gli ottanta minuti di gioco. du Toit ha battuto la concorrenza del connazionale Cheslin Kolbe, del neozelandese Ardie Savea, del gallese Alun-Wyn Jones, dell’inglese Tom Curry e dello statunitense Joe Taufete’e.
Il premio di miglior giocatrice è andato invece a Emily Scarratt, centro inglese di 29 anni che ormai da diverso tempo è una delle rugbiste più forti del mondo. Scarratt ha contribuito ai successi dell’Inghilterra nell’ultimo Sei Nazioni con prestazioni sempre di primo livello, ripetute anche nelle Super Series estive giocate a San Diego in cui la nazionale inglese è arrivata al secondo posto dietro le Black Ferns neozelandesi.
Al Sudafrica è andato anche il premio di miglior allenatore per Rassie Erasmus, che da quando ha preso in mano la nazionale nel 2018 ha svolto un lavoro straordinario, considerando gli anni negativi da cui provenivano gli Springboks. Classe 1972, la sua gestione ha dato una vera e propria svolta alla nazionale sudafricana, che con lui ha ritrovato i principi di gioco di sempre e le certezze che le hanno permesso di vincere il Mondiale.
Il premio per la meta più bella dell’anno è andato agli All Blacks, per quella marcata da TJ Perenara contro la Namibia durante il Mondiale. In lizza c’era anche la meta segnata da Sergio Parisse in Italia-Russia, nei Test Match estivi. Le altre mete candidate erano quelle di Cobus Reinach in Sudafrica-Canada e di Charles Ollivon in Galles-Francia (qui potete rivederle tutte)
Il premio come giocatore rivelazione dell’anno è andato invece a Romain Ntamack, mediano d’apertura classe 1999 della Francia e già titolare dei Bleus durante questa Rugby World Cup. Ntamack ha battuto la concorrenza dell’inglese Joe Cokanasiga e del sudafricano Herschel Jantjies.
Tutti i premi dei World Rugby Awards 2019
Miglior giocatore maschile – Pieter-Steph du Toit (Sudafrica)
Miglior giocatore femminile – Emily Scarratt (Inghiltera)
Miglior squadra – Sudafrica
Miglior allenatore – Rassie Erasmus (Sudafrica)
Miglior meta – TJ Perenara in All Blacks-Namibia
Giocatore rivelazione – Romain Ntamack (Francia)
Miglior arbitro – Wayne Barnes (Inghilterra)
Miglior giocatore di rugby seven – Jerry Tuwai (Fiji)
Miglior giocatrice di rugby seven – Ruby Tui (Nuova Zelanda)
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