Federazione e ct fissano i punti chiave del lavoro dell’anno prossimo. Parola chiave: Grande Slam
La delusione per la finale persa contro il Sudafrica non è ancora stata del tutto smaltita, ma in Inghilterra si ha voglia di ripartire per un nuovo quadriennio di lavoro.
I vicecampioni del mondo, che avranno ancora Eddie Jones come guida tecnica (almeno sino al 2021, anche se qualcuno ipotizza una possibilità di rinnovo sino al 2023), hanno già fissato “regole” e obiettivi per l’anno prossimo. Andiamo a vederle nel dettaglio.
La RFU chiede il Grande Slam al prossimo Sei Nazioni
L’amministratore delegato della Federazione Bill Sweeney non si nasconde e ai media britannici dichiara di aspettarsi che la squadra possa utilizzare le proprie armi per tornare a mettere le mani sul Sei Nazioni nel 2020 compiendo anche il Grande Slam. Una convinzione che deriva dal fatto di essere stata la migliore squadra dell’Emisfero Nord nel corso dell’ultimo torneo iridato e dalla possibilità di contare su un roster con un’età media che si aggira intorno ai 27 anni e 60 giorni.
Test Match Giugno 2020: in Giappone con una squadra fresca
La “Rappresentativa della Rosa” nel corso della prossima estate volerà nel Sol Levante per una mini-serie di due Test Match contro i Brave Blossoms e lo farà con un gruppo di convocati (32) che dovranno rispondere ad un preciso requisito stabilito dalla RFU insieme alla Premiership e al Sindacato dei Giocatori: quello di non aver giocato venti o più partite nella stagione 2019/2020.
Le parole di Eddie Jones
“Le squadre si evolvono – ha affermato – alcuni ragazzi perderanno un po’ di fame agonistica, alcuni non saranno sempre al massimo della forma, altri patiranno purtroppo degli infortuni, mentre di nuovi si affacceranno sulla ribalta internazionale. Ogni ciclo inizia e poi finisce, quello del Mondiale è finito ora. Dobbiamo pensare a un nuovo gruppo che affronti il Sei Nazioni e che nel corso del tempo ci porti a pensare alla Coppa del Mondo 2023.
Ci tengo comunque a dire che sono orgoglioso di quello che i giocatori hanno fatto in Giappone, si sono resi ambasciatori dello sport inglese. La cosa che mi dispiace è che intorno a noi ci sia sempre molta negatività. Abbiamo fatto tanto ripartendo, quattro anni fa, da una formazione che era uscita al primo turno riportandola in finale al Mondiale”.
Il sentimento dispiaciuto di Sinckler
Abbandonare il campo dopo tre minuti dall’inizio della partita più importante della carriera, per un trauma cranico causatogli da una collisione con il compagno di squadra Itoje, non ha fatto certamente felice il pilone Kyle Sinckler che ha dichiarato: “Le parole non possono rendere giustizia al mio stato d’animo in questo momento. Il momento più grande della mia vita, senza avere nemmeno la chance di giocarmelo. Lo sport è crudele, ma non possiamo lasciare che le avversità abbiano la meglio su di noi. Torneremo più forti di prima. Non vedo l’ora di rimettere la maglia della nazionale per tornare in campo con i miei “fratelli”. Faccio i complimenti al Sudafrica e a Kolisi per la vittoria”.
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