Il management dei vicecampioni d’Inghilterra si scaglia contro il club londinese
Nel rugby di club inglese volano gli stracci. Dopo la penalizzazione inflitta ieri ai Saracens per aver aggirato in maniera irregolare le norme relative al salary cup, consistente in 35 punti di penalità in classifica e una multa di 5.360.272,31 milioni di sterline, oggi arrivano – anche da altri parti del Paese – le parole dei vari management dei club che stanno commentando la vicenda.
A fare scalpore in particolare sono state quelle del CEO degli Exeter Chiefs Tony Rowe, club che negli ultimi anni è stato il rivale domestico più accreditato di Farrell e compagni: “Abbiamo, per un certo numero di anni, sospettato che avessero infranto le regole sul tetto salariale – ha affermato BBC Radio Devon – ma non credo che la pena sia abbastanza severa: in realtà avrebbero ancora la possibilità di arrivare ai playoff e poi a Twickenham per la finale 2020 della Premiership.
Retrocessione? Nello sport americano se infrangi le regole sei fuori. Il management ha violato le regole, hanno costruito una rosa che non avrebbero potuto mettere in campo e per noi non eguagliabile, come hanno dimostrato i fatti. Sono un po’ amareggiato per quello che è successo: siamo stati battuti in una maniera che non ci piace, anche se non possiamo dare la colpa allo staff tecnico e ai giocatori dei Saracens per quanto successo. Scoprire, a distanza di tempo, di essere stato superato da un club che ha imbrogliato, non va bene.
Sul fronte europeo
Raggiunti dalla notizia, i Saracens ieri avevano immediatamente annunciato – tramite un comunicato – che avrebbero fatto ricorso, Intanto oggi a lamentarsi del loro comportamento è l’EPCR: il DoR dei londinesi Mark McCall, temendo un altissimo e scomodissimo numero di domande da parte dei media, non si è presentato al lancio delle competizioni europee. Champions Cup che fra l’altro è detenuta, in qualità di campioni in carica, proprio dal club rossonero.
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