Abbiamo parlato, tra le altre, con Laura Gurioli, terza linea del Villorba, e Federica Renosto, capitana delle Red Panthers Benetton Rugby
La quarta giornata del girone 1 di Serie A femminile ci ha lasciato in eredità alcuni riscontri molto interessanti: l’impermeabilità difenisva del Valsugana, la brillantezza dell’ArredissimA Villorba, la prima, brillante, vittoria delle Red Panthers, ma anche e forse soprattutto una piacevole sensazione di maggiore (anche se ancora labile) equilibrio su (quasi) tutti i campi, dettata da una competitività dei team in crescita. A Treviso e Colorno, al netto del mero risultato, le partite sono rimaste aperte sino alla volata finale. A Padova, al cospetto delle Valsugirls di Nicola Bezzati, il CUS Torino ha contenuto il distacco, concedendo una sola meta nella ripresa alle quotatissime avversarie venete.
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Abbiamo parlato di quanto successo nella domenica in rosa con due delle protagoniste del weekend, Laura Gurioli (terza linea del Villorba) e Federica Renosto (capitana delle Red Panthers), e con diversi coach del torneo.
Rugby Colorno v Arredissima Villorba 15-36
Laura Gurioli, terza linea dell’Arredissima Villorba
“Quella di domenica a Colorno è stata una partita molto fisica. Loro dispongono di diverse ball carrier veramente forti, in grado di fare sempre strada palla in mano. Le condizioni meteo, poi, non hanno aiutato la nostra performance, che si fonda più sull’incidenza dei trequarti. All’inizio, abbiamo cercato di imporre il nostro gioco classico, ma con il passare del tempo ci siamo rese conto di come fosse meglio adattarci al tipo di giornata. Abbiamo calciato molto sul loro triangolo allargato, capendo potesse essere la soluzione migliore per noi, e la cosa ci ha portato in dote buoni riscontri. Abbiamo sofferto molto in chiusa, anche perché loro hanno una prima linea molto preparata, mentre in touche abbiamo retto davvero bene. Nonostante qualche patimento di troppo, peraltro, davanti ci siamo tolte pure una bella soddisfazione, marcando una meta tecnica, con maul da touche sui 5 metri. Una bella gratificazione.
Al termine di queste prime quattro uscite, a maggior ragione dopo l’impegno probante di Colorno, abbiamo individuato i nostri punti forti e le nostre principali debolezze. Sicuramente, e mi sento coinvolta, dobbiamo salire di colpi in mischia chiusa, dove abbiamo sofferto sia contro Colorno e Capitolina, anche perché abbiamo assenze e qualche giocatrice costretta a giocare fuori ruolo per necessità.
A livello di squadra, per quanto concerne il futuro a breve/medio termine, abbiamo tre settimane per preparare nei minimi dettagli la partita con il Valsugana, rivincita della scorsa finale Scudetto. Dovremo cercare di abbattere l’organizzazione difensiva del Valsu, che sin qui sembra invalicabile.
Personalmente, invece, lavorerò con grande passione ed energia per imparare un nuovo ruolo. Mi è stata chiesta, infatti, la disponibilità di giocare in prima linea. Ho accettato con entusiasmo, anche perché apprendere concretamente le dinamiche che stanno dietro ad una posizione diversa da quella che sei abituata a ricoprire rappresenta un arricchimento tecnico di non poco conto”.
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Plinio Sciamanna, head coach Rugby Colorno
“Al di là del risultato finale, che penso che non rispecchi al meglio quanto visto in campo, le ragazze hanno lottato per 80′ senza mai mollare, mantenendo spesso il possesso e facendo gioco. Per quanto riguarda le fasi statiche, abbiamo avuto il predominio in mischia chiusa, mentre in touche abbiamo fatto più fatica. Da nostri errori sono arrivate le due mete che nel primo tempo ci hanno tagliato un pochino le gambe. In ogni caso, la nostra reazione nella ripresa è stata ottima, permettendoci di andare in meta tre volte. Risultato a parte sono soddisfatto della prestazione della squadra, che comincia a recuperare piano piano anche le infortunate”.
Valsugana Rugby Padova v Itinera CUS Torino 41-0
Nicola Bezzati, head coach Valsugana Rugby Padova
“C’è soddisfazione per il primo tempo, sotto la pioggia, giocato con ordine e disciplina, secondo quella che stata la pianificazione della settimana precedente. Nel secondo tempo, invece, ci siamo complete smarrite, con un’attitudine affatto positivo. Però, tutto sommato, la cosa ci ha dato spunti interessanti su cui lavorare in vista dell’ultima, complessa, sfida, prima della pausa sul campo della Capitolina, una squadra che ha dimostrato di avere valore in questo avvio di torneo”.
Pietro Salino, head coach Itinera CUS Torino
“Volevamo portare a casa una prestazione positiva. Sono un poco amareggiato e deluso per il fatto di non essere riusciti a segnare. D’altro canto, però, in difesa abbiamo fatto una grande partita. Mi è piaciuto moltissimo il fatto che le ragazze abbiano giocato per 80′, senza farsi influenzare da nulla, al cospetto di una squadra che sotto il profilo tecnico e tattico è sicuramente superiore a noi, come dimostrato nel primo tempo. Al ritorno, in casa, spero che si riesca a disputare una partita ancora migliore”.
Red Panthers Benetton Rugby v Unione Rugby Capitolina 29-21
Federica Renosto, capitano Benetton Rugby
“La partita contro la Capitolina è stata combattuta realmente per 80′. Entrambe le squadre si sono rincorse, superate e contro superate (come confermato anche da Alessandro Martire, coach ospite, ndr), senza che nessuno si tirasse indietro anche solo di un millimetro. La meta che ha chiuso definitivamente la gara è arrivata solamente al 75′, emblematico dell’equilibrio in campo. L’Unione Rugby Capitolina si è dimostrata molto forte in mischia, dove abbiamo sofferto per tutta la partita. Ciononostante siamo riuscite, al termine di una battaglia, ad archiviare un successo preziosissimo.
C’è stata grande soddisfazione per la prima vittoria stagionale. Dentro di noi percepivamo fosse solo questione di tempo. Sentivamo che sarebbe arrivata presto. Stiamo oliando sempre di più i nostri meccanismi di squadra, ed ultimamente abbiamo recuperato anche diverse ragazze. Questo ci ha permesso di alzare il nostro livello, in un anno, che, di fatto, è quello zero con il nuovo staff. Un qualcosa di importante, in un torneo competitivo come quello ’19/’20, caratterizzato da una formula esigente.
L’obiettivo, soprattutto in ottica ritorno, è quello di migliorare in ogni singolo confronto: vincere con più margine le gare che si sono archiviate con un successo all’andata, imporsi in quelle che si sono perse di poco e ridurre il gap contro i team che invece ci hanno messo più in difficoltà”.
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