Ragioni di salute hanno costretto l’ex capitano dell’Inghilterra e leggenda dei Northamtpon Saints ha interrompere la propria carriera
Dylan Hartley si è ritirato dal rugby con effetto immediato. Il giocatore dei Northampton Saints è stato costretto a fermarsi per un infortunio al ginocchio divenuto cronico e che lo terrà definitivamente lontano dai campi. A 33 anni, il tallonatore ex capitano dell’Inghilterra ha quindi dovuto comunicare nella giornata di giovedì di aver appeso gli scarpini al chiodo.
“Sono estremamente orgoglioso del mio viaggio, sia con i Saints che con l’Inghilterra – ha detto il giocatore – Gli ultimi mesi sono stati difficili per me dal punto di vista mentale e fisico, perché sono dovuto scendere a patti col fatto di non essere più in grado di competere, ma devo ringraziare tutto lo staff dei Saints, che ha investito così tanto tempo nell’aiutarmi con la riabilitazione.”
Giocatore controverso, leader carismatico dentro e fuori dal campo, esempio di ardore sul rettangolo di gioco che ha però troppo spesso valicato i confini, sfociando in episodi di violenza che ne hanno minato parte del successo, Hartley si ritira da secondo giocatore per numero di presenze internazionali con la maglia dell’Inghilterra (97), e solo i problemi fisici dell’ultimo periodo ne hanno inficiato la partecipazione alla Rugby World Cup.
Escluso eccellente dalle convocazioni per il mondiale casalingo del 2015, è stato successivamente protagonista del riscatto degli albionici conquistando da capitano il Sei Nazioni 2016 e 2017. In tempi più recenti l’emergere di Jamie George e il declino della sua prestanza fisica hanno visto ridursi sempre di più il suo ruolo con la nazionale, fino a essere lasciato fuori da Eddie Jones per la spedizione in Giappone.
La sua presenza a Northampton ha coinciso con uno dei momenti storici migliori del club: con lui come capitano, con i gradi assegnatigli per la prima volta nel 2009 a soli 23 anni, i Saints hanno raggiunto vette senza precedenti, conquistando una Premiership, due Challenge Cup e una Anglo-Welsh Cup.
“I Northampton Saints sono sempre stati per me qualcosa più di un club. E’ stato un posto che mi ha dato una direzione, uno scopo, un senso di famiglia, casa, appartenenza; e infine una comunità che sono stato molto orgoglioso di rappresentare ogni volta che ho avuto l’opportunità di giocare.”
“La mia carriera non è stata perfetta, ma non la vorrei aver vissuta in nessun altro modo. Sono stato privilegiato ad aver vissuto momenti così alti, nonostante qualche caduta personale. Tutte sono state esperienze potenti che vivranno con me per sempre. Il capitolo finale della mia carriera doveva andare in maniera differente, ma questa è la natura dello sport professionistico.”
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