La fase offensiva è il punto dolente: “Non abbiamo avuto padronanza e compostezza nelle giocate”
Questa volta non è bastata la difesa alle Zebre Rugby per restare in partita contro i Glasgow Warriors, che nella 6^ giornata del Pro14 hanno vinto a Parma per 7-31. I ducali hanno avuto ancora grandi difficoltà nel segnare, tant’è che nelle ultime tre partite sono stati marcati appena 14 punti in totale.
“Nel primo tempo la difesa è stata buona, abbiamo cercato dei turnover dopo le loro lunghe fasi d’attacco, ma dopo calciavamo sempre il pallone verso di loro. E questo è stato frustrante per i ragazzi – ha detto Michael Bradley in conferenza stampa, mentre in sottofondo si sentivano delle cornamuse – Quando riconquistiamo il pallone non possiamo dare possessi troppo facili agli altri, perché cercare il turnover ci toglie energie. In alcuni elementi del gioco siamo stati competitivi, ma non abbiamo avuto padronanza e compostezza nelle giocate”.
Il focus si è spostato poi sul gioco al piede delle Zebre, non all’altezza di quello dei Warriors (“Abbiamo calciato male, restituendo sempre a loro il pallone. Soprattutto per gli avanti queste situazioni sono abbastanza frustranti”), e sull’attacco nel complesso. “Il ritmo è stato anche buono, ma la questione è la creazione di spazi. Glasgow lo ha fatto bene e quando ci è riuscito ha potuto usare anche il piede. I nostri giocatori piuttosto devono imparare a essere pazienti, a controllare il gioco e a credervi, oltre che a capitalizzare le occasioni all’occorrenza”.
L’ultima domanda è stata per il capitano di giornata, Ian Nagle, sulle tensioni che spesso sono scoppiate nel corso della partita. “Non penso che ci abbia influenzato più di tanto, entrambe le squadre hanno giocato al limite. E non appena quel limite è stato un po’ superato sono cominciati a esserci i cartellini. È successo a loro ed è successo a noi”.
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