Nella sua nuova autobiografia l’allenatore critica il numero di presenze necessarie a un giocatore che milita all’estero per essere convocato
Nel 2017 la federazione gallese ha promosso una nuova regola volta a incentivare la permanenza in Galles dei propri giocatori, rispetto a mercati più ricchi come quello francese: nessun giocatore militante all’estero con meno di 60 caps avrebbe potuto più essere convocato.
La norma ha bloccato buona parte del mercato in uscita dal piccolo paese, ed è stata giudicata un successo da buona parte della dirigenza federale dei Dragoni. Di parere diverso, però, è Warren Gatland, l’head coach che ha oramai concluso la carriera alla guida della nazionale gallese e che nella sua recente autobiografia uscita nei paesi di lingua anglofona (Warren Gatland Pride and Passion il titolo del libro) ha criticato l’imposizione di tale regola, che com’è noto ha finito sostanzialmente per tagliare fuori Rhys Webb dal giro della nazionale dopo la sua partenza per Tolone.
“Ho creduto fin dall’inizio che la cifra di presenze fosse troppo alta, e ho continuato a sostenere che venisse tagliata a 30 caps” scrive Gatland.
“Continuo a pensare che Rhys Webb, in tutto e per tutto un mediano di mischia di livello internazionale, sia caduto vittima di questa nostra regola.”
“Rhys aveva già un accordo con Tolone nel momento in cui la regola è stata introdotta nel 2017. In quel momento aveva 31 caps. Avrebbe potuto far fallire l’accordo e rimanere a disposizione del Galles, ma ha giustamente voluto onorare la parola data e rispettare l’impegno preso con il club francese.”
“Non posso fingere di essere d’accordo con questa situazione e ho reso noto il mio pensiero, ma dal momento che alcune influenti figure del rugby gallese avrebbero voluto originariamente fissare il limite di presenze ad almeno 75 caps, è stato subito chiaro che non sarebbe stato facile vincere la discussione.”
Warren Gatland allenerà i Barbarians contro il Galles al Principality Stadium di Cardiff il prossimo 30 novembre. La sua carriera proseguirà ai Chiefs, franchigia neozelandese del Super Rugby, e successivamente ai British & Irish Lions per il loro tour del 2021.
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