Parte da Dublino il viaggio del Benetton nell’Europa che conta, fra difficoltà e voglia di vincere
Il Benetton torna in Champions Cup e trova subito una strada davvero in salita: un girone durissimo, fatto di squadra ambiziose e affamate; un calendario che non regala troppe possibilità; le necessità impellenti di recuperare terreno in campionato.
Le condizioni per cui questa Champions Cup passi un po’ in secondo piano per la squadra italiana ci sono tutte. Nessun’altra compagine del nostro paese, però ha inserito nel proprio DNA una vocazione così forte per le sfide ad altissimo livello in campo europeo come il Benetton.
L’ambiente e i tifosi hanno tantissima voglia di tornare a respirare quell’aria luccicante delle partite della coppa regina. Vincere una gara in Europa è un traguardo importante, una vera e propria consacrazione per questo Benetton dopo il livello dimostrato lo scorso anno. Ecco perché, insomma, a partire dalla sfida di domani a Dublino, il Benetton ha la possibilità di trovare un senso a tutto questo.
Benetton in Champions
Il Benetton ha partecipato a 20 delle 25 edizioni della Champions Cup, e torna nella massima competizione europea dopo un anno di limbo in Challenge, dov’era finita dopo la riforma del processo di qualificazione che garantiva la presenza nel torneo ad una squadra italiana.
L’ultima vittoria risale al 24 gennaio del 2015, quando i biancoverdi all’epoca guidati da Umberto Casellato riuscirono a battere gli Ospreys a Monigo per 23-20. Di quell’impresa, decisa da una meta tecnica conquistata da mischia ordinata, rimangono in pochi fra le fila biancoverdi. Ancor meno tra coloro che saranno domani in campo: Jayden Hayward, Angelo Esposito, Marco Fuser.
E’ stata una delle venti gare con risultato positivo (19 vittorie, 1 pareggio) disputate nella coppa regina della palla ovale, in 114 partite giocate. Poi, due stagioni fa, due piccole delusioni contro Scarlets e Tolone, che vinsero a Monigo rispettivamente di cinque e di un punto.
Nessuno, però, degli attuali interpreti a vestire la maglia dei Leoni ha una particolare storia con la Champions Cup. Tommaso Benvenuti è il quarto marcatore di mete per il club nella competizione (7 marcature) e il dodicesimo per numero di punti, Monty Ioane ne segnò ben 6 in 6 partite due anni fa, ma sono ben lontani dalle 14 segnature di Brendan Williams, mattatore delle gare di respiro europeo di un’altra versione della squadra veneta, insieme a quel Marius Goosen che a quota 227 punti è il miglior marcatore.
Questo Benetton deve ricostruirsi una storia e una vocazione europea, magari proprio sulle tracce di quella squadra che in passato qualche gioia al rugby italiano l’ha saputa regalare. Un’ambizione che però si deve anche conciliare con le necessità contingenti: la partenza balbettante in Pro14, priorità numero uno della squadra, costringe a dare maggiore rilevanza a quella competizione senza rischiare di sprecare energie in un torneo che oltre alla gloria e al prestigio non ha poi molto da regalare ai veneti.
Il girone
Se il Leinster è una squadra al limite del proibitivo in Champions Cup, il sorteggio non ha particolarmente premiato il Benetton, inserito nel girone 1 insieme a Lione e Northampton, due squadre molto ostiche.
I francesi sono la squadra che è partita meglio nel Top 14, attualmente in prima posizione nell’agguerritissimo campionato francese con otto vittorie in nove partite. Hanno un mix di giocatori di caratura internazionale (Josua Tuisova, Noa Nakaitaci, Liam Gill) e di giovani di grande talento (il secondo centro campione del mondo under 20 Barassi, il pilone Demba Bamba), ma hanno attualmente perso una delle colonne della squadra, il seconda linea Felix Lambey, fermo per i prossimi due mesi per infortunio.
I Saints sono invece arrivati in Champions grazie a una ottima scorsa stagione: sull’onda delle prestazioni di giocatori come Dan Biggar e Cobus Reinach, i santi sono tornati a marciare nel paradiso della Premiership, i playoff. Per ovviare ai ritiri illustri di James Haskell e Dylan Hartley, la squadra si è rinforzata con il pilone degli All Blacks Owen Franks, che si riunisce così con il fratello Ben, e con il talentuoso trequarti neozelandese Matt Proctor. Possono inoltre contare su alcuni dei consueti protagonisti in gialloneroverde: Courtney Lawes, Tom Wood, Lewis Ludlam.
Un girone davvero tosto, insomma, dove le speranze di racimolare punti fuori casa sono poche. Peraltro, in un girone che contiene una squadra forte come Leinster, emergere come seconda forza della pool rende alte le probabilità di passare come migliore seconda. Sarà questo, probabilmente, l’obiettivo di Northamtpon e Lione, che verranno a Monigo con tutte le intenzioni di raccogliere bottino pieno.
Il Benetton è una squadra che fra le mura amiche, come hanno imparato in tanti, può competere contro chiunque. Sebbene partirà da sfavorita in ogni incontro, è nelle partite di Treviso che potrà cercare di racimolare qualche punto per non concludere a zero il girone, ma soprattutto per provare a conquistare una vittoria che sarebbe preziosissima.
Difficile farlo nel finale della fase a gironi, quando il Leinster restituirà la visita di sabato. Le date da cerchiare con il bollino rosso sono il prossimo 23 novembre, quando il Benetton ospiterà i Northamtpon Saints, e il 13 dicembre, data della sfida interna con Lione.
La sfida di Dublino
Alla RDS Arena di Dublino il Benetton trova subito la sfida più dura della sua stagione europea. Il Leinster è una corazzata costruita per dominare in Europa ancor più di quanto non faccia in campionato. Per l’occasione ha lucidato l’argenteria, rimettendo in campo Jordan Larmour, Garry Ringrose e Johnny Sexton, tutti e tre reduci dal mondiale e finora mai scesi in campo prima in stagione.
Il Benetton ha invece optato per il rischio calcolato di scegliere una squadra che non mette in campo tutta la potenza di fuoco disponibile. La formazione ricalca quella della sconfitta a Llanelli contro gli Scarlets nell’ultima giornata di campionato, ma risparmia ad alcuni pezzi pregiati come Tommaso Allan la partenza dal primo minuto, e ne tutela altri come Monty Ioane, lasciandolo a casa.
Diverso il discorso per Federico Ruzza, Sebastian Negri e Ratuva Tavuyara tutti e tre inseriti nel gruppo dei non disponibili. Un gruppo ampio e di qualità, quello degli assenti forzati, in un momento della stagione delicato e che costringe i biancoverdi a moderare comunque la rotazione dei giocatori. L’ampiezza della rosa garantisce comunque di schierare per il debutto stagionale in Europa una formazione di qualità che non parte già battuta.
Tutto sommato, però, quella della RDS Arena è una vera e propria impresa per i ragazzi di Kieran Crowley: il Leinster ha perso solamente due delle ultime diciotto partite di girone in Champions Cup, mai in casa; il Benetton, da par suo, non ha mai vinto contro nessuna squadra irlandese nel torneo.
“Il Benetton è stato consistente in termini di staff tecnico e reclutamento, aggiungendo solo un paio di giocatori alla rosa – ha detto Leo Cullen – Abbiamo faticato contro di loro nell’ultimo paio di stagioni. Abbiamo già giocato contro di loro in Pro14 e abbiamo vinto di misura in casa loro.”
“Ci conosciamo piuttosto bene e a dire il vero ci siamo comportati piuttosto bene contro di loro nelle ultime sfide – ha risposto Marco Bortolami, assistente di Crowley – Siamo certi che giocare in trasferta contro il Leinster sarà uno delle sfide più dure della stagione, ma questo è il bello del nostro lavoro: cercare di essere il meglio che tu possa essere contro i migliori giocatori del mondo.”
Il calcio d’inizio, affidato al fischietto francese Pierre Brousset, è fissato alle ore 16:15 con diretta su DAZN.
Leinster Rugby: 15. Jordan Larmour, 14. Dave Kearney, 13. Garry Ringrose, 12. Joe Tomane, 11. James Lowe, 10. Johnny Sexton (c), 9. Luke McGrath, 1. Cian Healy, 2. Ronan Kelleher, 3. Andrew Porter, 4. Devin Toner, 5. James Ryan, 6. Rhys Ruddock, 7. Josh van der Flier, 8. Caelan Doris.
A disposizione: 16. James Tracy, 17. Peter Dooley, 18. Michael Bent, 19. Scott Fardy, 20. Max Deegan, 21. Jamison Gibson-Park, 22. Ross Byrne, 23. Rory O’Loughlin.
Benetton Rugby: 15. Jayden Hayward, 14. Angelo Esposito, 13. Nacho Brex, 12. Alberto Sgarbi (c), 11. Luca Sperandio, 10. Ian Keatley, 9. Dewaldt Duvenage, 1. Nicola Quaglio, 2. Hame Faiva, 3. Marco Riccioni, 4. Irne Herbst, 5. Dean Budd, 6. Giovanni Pettinelli, 7. Braam Steyn, 8. Nasi Manu.
A disposizione: 16. Engjel Makelara, 17. Federico Zani, 18. Tiziano Pasquali, 19. Marco Fuser, 20. Marco Lazzaroni, 21. Toa Halafihi, 22. Tito Tebaldi, 23. Tommaso Allan.
Lorenzo Calamai
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