A Bedford va in scena una gara molto simile, per andamento e punteggio finale, a quella di Exeter in marzo
A Bedford, Inghilterra ed Italia chiudono il loro autunno internazionale con una sfida che si riproporrà, il prossimo 15 marzo, in quel di Padova, nel contesto del Sei Nazioni 2020.
La partita si apre con un buon brano difensivo azzurro, nel corso della quale, però, Isabella Locatelli si fa male alla spalla sinistra, ed è costretta a lasciare il campo a Lucia Cammarano. L’Inghilterra continua ad attaccare con una serie di cariche nei 22 delle italiane, che piazzano, tuttavia, un’altra difesa superba su un multifase avversario, con Sillari e Magatti che portano in rimessa laterale, ad un passo dalla linea, Abbey Dow. Al 6′, quasi inevitabilmente, arriva il primo colpo britannico: touche sui 5 metri e driving maul poderoso, concretizzato da Vicky Fleetwood, che timbra il 5-0.
L’Italia, decisamente più brillante rispetto alla gara di L’Aquila, si porta subito in attacco e costringe la difesa inglese a due falli professionali consecutivi sulla linea dei 22 metri. Uno dei quali, piazzabile, viene mandato a bersaglio da Michela Sillari, per il 5-3 al 13′. Gavanizzate dalla marcatura, le azzurre piazzano gran difesa sulla maul avanzante delle inglesi, in zona rossa, forzando un prezioso turnover. Al 20′, tuttavia, il team di Di Giandomenico capitola nuovamente: dopo una serie di Pick’n’go corrosivi, con le cariche di Brown e Botterman a scardinare la difesa ospite, Marlie Packer va oltre proprio in mezzo ai pali, per il 10-3, prima della trasformazione di Scarratt (12-3, al 21′)
L’Italia difende con straordinaria energia, ma, per tener botta, è costretta a spendere diversi falli professionali, che permettono alle inglesi di risalire facilmente il campo sin sui 5 metri. Al 24′ così, arriva la terza meta, sempre da driving maul, con Heather Kerr che schiaccia l’ovale, per il 17-3.
Attorno alla metà della prima frazione, le azzurre lavorano con qualità in mischia, non andando praticamente mai in difficoltà, e lucrando, al 34′, pure un calcio di punizione, fischiato contro Botterman. Sembra si possa andare alla pausa lunga sul 17-3, con Elisa Giordano (gara di grande sostanza della capitana) e compagne sempre più a loro agio sul terreno di gioco, ma proprio all’ultimo secondo arriva la quarta meta inglese. Distribuzione stupenda, con il fronte d’attacco cambiato un paio di volte, destra sinistra e poi sinistra destra, sino al due contro uno giocato stupendamente da Fleetwood con Dow, che timbra alla bandierina, per il 22-3 con cui si va negli spogliatoi. A far la differenza, nei primi 45′, sono soprattutto le gambe superbe di McKenna e Scarratt, sempre in grado di generare scompiglio nella difesa italiana, grazie ad una straordinaria elettricità nell’uno contro uno.
Nella ripresa, l’avvio azzurro, in difesa, è notevole, almeno sino al 50′, quando Harrison attiva la corsa lussuosa di Scarratt, che con un grande angolo d’entrata trova il buco e vola in meta in mezzo ai pali. Poi trasforma per il 29-3 al 51′.
La partita azzurra, di fatto, si chiude lì, perché dopo il giallo a Cammarano (57′), ed il pit stop in prima linea (l’ingresso di Bern cambia il panorama in mischia), l’Inghilterra accelera in modo poderoso, marcando altre cinque mete negli ultimi 20′ (per il 60-3 finale), con Kerr (doppietta), Cokayne e Marston (più una penalty try), tutte nate da fasi statiche dentro i 22 azzurri.
Una gara, dunque, molto simile a quella di Marzo, con le azzurre che giocano al loro meglio per 50′, lasciandosi alle spalle il pomeriggio di L’Aquila, prima di cedere al cospetto della qualità, tecnica e fisica, e della profondità strutturale delle britanniche.
Il tabellino di Inghilterra v Italia
Inghilterra: 15 Sarah McKenna, 14 Abby Dow, 13 Emily Scarratt (vc), 12 Emily Scott, 11 Claudia MacDonald, 10 Zoe Harrison, 9 Natasha Hunt, 8 Sarah Hunter (c), 7 Vicky Fleetwood, 6 Marlie Packer, 5 Zoe Aldcroft, 4 Poppy Cleall, 3 Shaunagh Brown, 2 Heather Kerr, 1 Hannah Botterman.
A disposizione: 16 Amy Cokayne, 17 Ellena Perry, 18 Sarah Bern, 19 Sarah Beckett, 20 Rownita Marston, 21 Leanne Riley, 22 Katy Daley-Mclean, 23 Jess Breach.
mete: Fleetwood (4′), Packer (20′), Kerr (25′, 60′), Dow (38′), Scarratt (51′), Cokayne (63′), penalty try (69′), Marston (75′) Bern (78′)
trasformazioni: Scarratt (21′, 50′, 61′), Harrison (63′)
punizioni:
Italia: 15 Sara Barattin, 14 Maria Magatti, 13 Michela Sillari, 12 Beatrice Rigoni, 11 Camilla Sarasso, 10 Micol Cavina, 9 Sofia Stefan, 8 Elisa Giordano (c), 7 Giada Franco, 6 Isabella Locatelli, 5 Giordana Duca, 4 Valeria Fedrighi, 3 Lucia Gai, 2 Melissa Bettoni, 1 Silvia Turani.
A disposizione: 6 Giulia Cerato, 17 Michela Merlo, 18 Sara Tounesi, 19 Valentina Ruzza, 20 Lucia Cammarano, 21 Francesca Sgorbini, 22 Laura Paganini, 23 Beatrice Capomaggi.
mete:
trasformazioni:
punizioni: Sillari (12′)
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