I Leoni ruggiscono nonostante la prolungata inferiorità numerica. Faiva cala il Tris, Per gli emiliani c’è comunque un punto di bonus
La partita inizia immediatamente con il primo squillo pesante dei padroni di casa che dopo aver conquistato una punizione a metà campo vanno in touche nei cinque metri avversari sviluppando un drive abrasivo guidato in meta da Faiva, per il 5-0 iniziale.
Lo svantaggio scuote le Zebre, che reagiscono. Gli uomini di Bradley appoggiandosi al gioco al piede e alla propria mischia risalgono il campo andandosi a prendere la punizione che consente a Violi di accorciare le distanze sul 5-3 al sedicesimo.
Il Benetton fatica ad essere disciplinato: Brex e Morisi placcano in maniera irregolare Boni, in uno scontro tutto fra centri. L’Italo-argentino dei Leoni viene punito col cartellino rosso per questo suo impatto, a seguito della revisione effettuata dalla terna arbitrale sul campo e il TMO. Veneti in quattordici per tutto il resto della gara.
Gli ospiti ne approfittano subito: palla in cassaforte sugli sviluppi della rimessa laterale, avanzamento e arrivo oltre la linea di meta, con Meyer a completare il lavoro. Non c’è la conversione, ma arriva comunque il sorpasso zebrato per il 5-8 di metà primo tempo.
Nelle difficoltà Monigo, oggi sold out, diventa un fattore. I ragazzi di Crowley caricati dal loro pubblico si rovesciano infatti nei ventidue avversari assaltando la end-zone dei parmensi, che viene violata ancora una volta da Faiva al ventiquattresimo, quando il tallonatore – un po’ di rapina – batte le guardie intorno al punto di incontro per andare a schiacciare. Arriva la prima conversione del match, ad opera di Keatley. Si va sul 12-8.
Non c’è un attimo di respiro: le ottime condizioni meteorologiche e un terreno di gioco asciutto e perfetto permettono alle due squadre di giocare a buon ritmo sfidandosi a viso aperto. Alla mezz’ora tocca nuovamente alle Zebre andare in meta: palla al largo per Mbandà che assorbe la difesa aprendo all’esterno per Elliott, il quale accelera battendo il suo avversario diretto e concludendo il suo sprint alla bandierina. Canna non addiziona due punti dalla piazzola, ma i bianconeri salgono comunque sul 12-13.
Il nuovo “Up” degli emiliani dura però pochissimo. Dopo l’ennesimo restart della prima frazione di gara, Treviso riconquista l’ovale imbastendo un multifase che porta all’ammonizione, per in avanti volontario, dello stesso Elliott. Sul rettangolo verde viene quindi ristabilita temporaneamente una parità numerica di cui i veneti fanno tesoro per andare a marcare al largo con Ioane, bravo a sgusciare via a un Padovani troppo tenero in una zona di campo così delicata. E’ 17-13, score con il quale termina un infinito primo tempo.
La ripresa si apre con il ritorno in superiorità numerica per le Zebre, che al quarto minuto macinano – ancora una volta largo – la terza meta del loro derby con un Maxime Mbandà abile a pestare sulle proprie gambe per resistere al tentativo di recupero di Steyn. Si va sul 17-18.
Rispetto alla prima frazione di gara non è sostanzialmente cambiato nulla: si gioca sempre sul botta e risposta. Le squadre si sfidano come due boxeur al centro del quadrato, con la guardia abbassata. Al cinquantesimo fiammata trevigiana, con Keatley nei panni del mattatore. Corsa elusiva dell’apertura e meta in mezzo ai pali dello stesso irlandese. C’è la conversione per il 24-18, che vuol dire massimo vantaggio nel match e punto di bonus offensivo per i biancoverdi, oggi in maglia multicolor.
Si arriva nei pressi dell’ora di gioco, scatta una robusta girandola di cambi. I Leoni ruggiscono in maniera decisa attingendo ancora da una delle loro armi migliori: la maul avanzante. Faiva, prima di uscire (per poi venire Eletto Man of the Match), cala il tris personale facendo da timoniere al “carretto” incontenibile dei veneti. Benetton 29-18 Zebre.
Bisegni e soci cedono di schianto. Altro giro, altra touche, altra maul e altra meta. Makelara, subentrato a Faiva, acquisisce in tutto e per tutto l’eredità del compagno conducendo il drive alla sesta meta per i ragazzi di coach Crowley che si prendono definitivamente il derby doppiando i rivali sul 36-18.
Nel finale le Zebre ci provano in ogni caso trovando soddisfazione nella ricerca del punto di bonus offensivo, che arriva al settantaduesimo; quando Sisi riesce a intuire i rimbalzi imprevedibili di un pallone proveniente da una touche per schiacciare nell’area di meta avversaria. Il match si chiude sul 36-25.
Benetton: 15 Jayden Hayward, 14 Ratuva Tavuyara, 13 Ignacio Brex, 12 Luca Morisi, 11 Monty Ioane, 10 Ian Keatley, 9 Dewaldt Duvenage (c), 8 Abraham Steyn, 7 Giovanni Pettinelli, 6 Marco Lazzaroni, 5 Federico Ruzza, 4 Irné Herbst, 3 Marco Riccioni, 2 Hame Faiva, 1 Federico Zani
A disposizione: 16 Engjel Makelara, 17 Nicola Quaglio, 18 Cherif Traore, 19 Eli Snyman, 20 Sebastian Negri, 21 Marco Barbini, 22 Tito Tebaldi, 23 Tommaso Allan
Marcatori Benetton
Mete: Hame Faiva (2, 24, 58), Monty Ioane (37), Ian Keatley (51), Engjel Makelara (66)
Conversioni: Ian Keatley (25, 52, 67)
Punizioni:
Espulsi: Ignacio Brex (al 18′)
Zebre: 15 Edoardo Padovani, 14 Paula Balekana, 13 Giulio Bisegni (c), 12 Tommaso Boni, 11 James Elliott, 10 Carlo Canna, 9 Marcello Violi, 8 Giovanni Licata, 7 Johan Meyer, 6 Maxime Mbandà, 5 Mick Kearney, 4 David Sisi, 3 Eduardo Bello, 2 Marco Manfredi, 1 Danilo Fischetti
A disposizione: 16 Oliviero Fabiani, 17 Andrea Lovotti, 18 Alexandru Tarus, 19 Ian Nagle, 20 Jimmy Tuivaiti, 21 Joshua Renton, 22 Junior Laloifi, 23 Charlie Walker
Marcatori Zebre
Mete: Johan Meyer (19), James Elliott (30), Maxime Mbandà (44), David Sisi (72)
Conversioni: Carlo Canna (73)
Punizioni: Marcello Violi (16)
Ammoniti: James Elliott (al 35′)
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