Champions Cup: tre ragioni d’esistere dei match del venerdì

Nei due anticipi si affrontano quattro squadre oramai condannate all’eliminazione: perché seguirle

ph. Sebastiano Pessina

La Champions Cup avvia il suo ultimo turno con due partite di venerdì sera, entrambe in contemporanea alle 20:45 italiane, che non lasciano particolare spazio alle vicende di classifica.

Bath e Harlequins, infatti, si affrontano in uno scontro dal sapore albionico in un girone fondamentalmente già deciso: Clermont e Ulster hanno cannibalizzato la pool, e rimane solo da decidere quale delle due squadre passerà direttamente e quale sarà molto probabilmente la migliore seconda (in questo momento Clermont è la migliore seconda della competizione, con 5 punti di vantaggio sui primi inseguitori).

La Rochelle e Sharks hanno qualcosa in più da giocarsi, ma anch’esse ricoprono la terza e la quarta posizione nel loro girone, dominato in lungo e in largo dagli Exeter Chiefs.

Ciononostante, questi due incontri hanno comunque delle storie da raccontare.

Quota duecento per Joe Marler

La sfida del Recreation Ground di Bath sarà la duecentesima presenza in maglia Harlequins per l’eccentrico pilone Joe Marler. Giocatore sopra le righe nel bene e nel male, Marler ha disputato la sua intera carriera professionistica con la squadra arlecchina. Un decennio intero attraversato con il club londinese, vincendo la Premiership nel 2012 e la Challenge Cup nel 2011 e simboleggiando nei primi anni della sua carriera il rifiorire della squadra dopo il bloodgate, lo scandalo del sangue finto che travolse gli Harlequins nel 2009.

“E’ importante che si riconosca quanto è significativa la carriera di Joe al nostro club con una prestazione individuale e collettiva che renda giustizia a questo traguardo” ha sottolineato coach Paul Gustard. Gli Harlequins andranno a Bath a dare battaglia con una formazione con qualche cambiamento, ma anche con tanti titolari. I motivi sono principalmente due: in primis, Gustard vuole portare a casa un risultato che rilanci fiducia ed entusiasmo dopo la batosta rimediata contro Sale nello scontro di Premiership dello scorso weekend, contro una squadra che è diretta rivale anche in campionato; in più c’è anche la non marginale annotazione che l’infermeria degli arlecchini è strapiena. Sono ben 20 i giocatori dichiarati indisponibili, il che lascia la rosa dei Quins stiracchiata al massimo per l’impegno.

La bella fra La Rochelle e i Sale Sharks

Appena 8 mesi fa queste due squadre si trovavano l’una di fronte all’altra nella semifinale della Challenge Cup. Poi si sono trovate di fronte nella giornata numero 2 della Champions Cup di quest’anno. Nella prima occasione vinsero i francesi, sul terreno di casa. Vittoria casalinga anche per gli Sharks, nella partita della coppa regina. Venerdì sera la bella, ancora al Marcel Deflandre.

Fra rochelais e squali in palio c’è poco, anche se a dire il vero la matematica non condanna nessuna delle due squadre, ma chi vincerà la sfida di venerdì dovrà anche battere una fra Exeter Chiefs e Glasgow Warriors nell’ultimo turno della fase a gironi per poter ancora sperare nella qualificazione come migliore seconda. Caso che rimane comunque poco più di un miraggio: Sale è in questo momento la terza classificata di un girone con il secondo punteggio più basso, e servirebbe davvero un allineamento dei pianeti per vedere gli Sharks qualificati.

Meglio concentrarsi piuttosto sul piacere di vedere uno scontro con tanti notevoli protagonisti: fra i gialloneri d’Oltralpe occhio alla fantasia di Arthur Retiere, alla classe neozelandese della coppia mediana formata da Tawera Kerr-Barlow e Ihaia West e alla fisicità devastante della coppia di centri Botia-Doumayrou; gli inglesi rispondo con altrettanta possanza nel trio di terza linea formato da Ben Curry e i fratelli Du Preez, Jean-Luc e Dan.

I giovani di Bath

“Queste partite rimangono sempre nella memoria dei ragazzi. Vorrano andare là fuori e fare bene, portare in campo ciò che abbiamo preparato in settimana davanti ai propri tifosi” ha detto Stuart Hooper, head coach di Bath.

Hooper ha cambiato 14 giocatori rispetto alla squadra che ha giocato in Premiership nello scorso fine settimana. In una partita che non conta niente a livello di classifica, ha voluto dare la possibilità a tanti dei suoi giovani di scendere in campo per dimostrare di poter essere pronti. A capitanare la squadra ci sarà l’unico reduce rispetto alla scorsa settimana, quell’Anthony Watson che è diventato uno dei simboli del club.

Fra i ragazzi più interessanti ce n’è uno che porta la maglia numero 23: è Tom de Glanville, interessante estremo classe 1999 già ammirato al mondiale under 20 con la maglia dell’Inghilterra. Occhio, perché se la partita è in bilico il suo ingresso potrebbe essere importante.

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