Il terza linea del Benetton è pronto a scendere in campo e a dare il suo apporto alla stagione dei Leoni
Michele Lamaro è pronto a tornare. Il terza linea del Benetton Rugby, fermo dal febbraio scorso, ha concluso il suo percorso di rientro ed è tornato a disposizione dello staff tecnico del club.
Sarà una addizione importante alla rosa dei biancoverdi, che dopo la sfida contro il Leinster in Champions Cup perderà per alcune settimane i giocatori impegnati in Nazionale.
L’ex capitano della nazionale under 20 è positivo e non vede l’ora di rimettere piede in campo per riprendere un discorso interrotto quasi un anno fa.
Prima domanda d’obbligo: come stai?
Molto bene. Finalmente sono tornato disponibile. Il ginocchio ha risposto in maniera ottima a tutti gli stimoli dati finora. Nel frattempo ho avuto qualche piccolo intoppo: un paio di settimane fa ho avuto un problema rotuleo, ma l’ho superato in breve tempo e sono rientrato nelle tempistiche preimpostate con lo staff.
E’ stato il tuo primo infortunio pesante? Come lo hai affrontato dal punto di vista mentale?
Non è stato facile. Stavo vivendo un momento in cui più o meno mi stava andando tutto bene, avevo trovato il mio spazio in Benetton e lo avevo confermato al Petrarca. Un infortunio del genere ti fa tornare sulla terra e ti fa capire che siamo tutti umani, tutti fatti di carne e ossa.
Come funziona all’interno di un club ben strutturato dal punto di vista medico e fisioterapico il progressivo rientro di un atleta?
A Treviso abbiamo uno staff davvero preparato e importante. C’è un programma che chiamiamo RTP, return to performance, che mira al ritorno dopo l’infortunio alle prestazioni di gioco dal punto di vista fisico. Questo significa che ogni cosa viene fatta a suo tempo e ogni infortunio ha le sue tempistiche, sia che sia una cosa di piccola entità che la rottura di un legamento crociato, l’infortunio che richiede un po’ più tempo per rientrare ed è un po’ più delicato. La cosa che lo staff ha cercato di farmi capire fin da subito è che il rientro non era solo un fatto di tempo e sensazioni personali, ma di parametri da soddisfare per poter tornare in campo.
Qual è il tuo prossimo obiettivo?
Molto probabilmente non sarò in campo nella prossima partita [contro Leinster in Champions Cup]. L’obiettivo è essere pronto al mille per mille tra tre settimane, nel momento più critico della stagione, quando riprenderà il Pro14. Sarà un banco di prova importante e interessante, anche per me: voglio rientrare contro i Dragons a metà febbraio.
La stagione del Benetton è giunta a un momento cruciale: servono risultati importanti per rilanciare la corsa ai playoff, proprio durante il Sei Nazioni. Manca quasi un mese alla gara contro Newport, ma prima c’è da affrontare l’ultima gara di Champions, dove paradossalmente i risultati sono stati quasi superiori alle aspettative rispetto al campionato. Come si sta preparando la squadra ai prossimi impegni?
Qualsiasi avversario andiamo ad affrontare, sia anche il Leinster finora imbattuto in stagione, noi scendiamo in campo per vincere. Quindi le nostre forze sono tutte pienamente concentrate sulla prossima partita, il Pro14 verrà poi. Anche le mie energie sono a disposizione della squadra: voglio fare di tutto per poter dare il mio apporto anche per la preparazione di questo incontro. E’ un momento complesso quello del gruppo dopo Northampton, perché è l’ennesima partita, in questa stagione, dove arriviamo al settantesimo in vantaggio e poi la partita ci sfugge negli ultimi minuti. Non è facile psicologicamente trovarsi ancora una volta davanti al video ad analizzare il match e dirsi che la prestazione c’è stata, ma qualche piccolo errore, qualche dettaglio durante l’incontro, ha fatto sì che non la portassimo a casa. Nonostante questo c’è energia da vendere in spogliatoio, non ci perdiamo d’animo e sappiamo che la strada che stiamo percorrendo è quella giusta. Vogliamo soltanto continuare e fare ancora meglio per cercare di vincere questi dieci minuti finali. Siamo carichissimi per questa partita contro Leinster, che fra l’altro sarà anche l’ultima di questa Champions Cup e vogliamo chiuderla al meglio.
Lorenzo Calamai
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