Il punto dell’head coach del Petrarca alla vigilia della finale del Battaglini
Un finale è sempre una finale. Un derby è sempre un derby, ancor più se ha il sapore della classicissima. Domani, infatti, a partire dalle 15, Rovigo e Petrarca Padova si sfideranno al Battaglini per decidere quale delle due squadre sarà la vincitrice della Coppa Italia 2020. Per entrare nel clima di questo match, abbiamo intervistato Andrea Marcato, capo allenatore dei patavini.
Marcato, che valore ha questa finale?
“All’inizio dell’anno non sapevamo bene come approcciarci ad una Coppa nata sostanzialmente pochi mesi prima dello start stagionale, ma visto che poi di fatto ci siamo trovati a disputarla ci siamo detti che era comunque un’occasione per portare un trofeo in più al club e che il nostro nome sarebbe rimasto nell’albo d’oro della competizione della squadra”.
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Che partita si aspetta?
“Sarà anche la finale di Coppa Italia, quindi sicuramente un obiettivo meno importante dell’arrivare a giocarsi lo scudetto tramite i playoff nel Top12, ma nessuno ci sta a perdere soprattutto quando si gioca Rovigo-Petrarca. Se guardo ai precedenti delle scorse stagioni, in tutte le competizioni (Campionato e Continental Shield, ndr), vedo delle partite molto equilibrate e a basso punteggio, fortemente condizionate dalla pioggia e da terreni pesanti. Cosa che, peraltro, potrebbe ripetersi anche sabato. Cercheremo di farci trovare pronti a tutte le evenienze”.
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Cosa toglierebbe a Rovigo?
“Io onestamente non vorrei togliere nulla a Rovigo. Anzi mi auguro che siano al meglio e i miei giocatori riescano a sconfiggerli al massimo delle loro possibilità, mettendo in campo tutte le nostre caratteristiche migliori. L’aspetto su cui sicuramente ci focalizzeremo sarà quello della mischia chiusa, dove voglio vedere una squadra che non va sotto di fronte a degli avversari in un gran momento, come dimostrano anche le otto vittorie (su otto uscite, ndr) che hanno ottenuto sin qui in Top12”.
Michele Cassano
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