Nei prossimi giorni verrà ufficializzato il secondo -35. La RFU ha garantito che i giocatori saranno convocabili in nazionale anche in caso di retrocessione
Il “caso Saracens” sembra essere arrivato ad una svolta decisiva, dopo che il Club, durante una riunione d’emergenza tenutasi ieri, avrebbe informato i giocatori di aver accettato un’ulteriore penalizzazione di 35 punti in classifica per non essere riusciti a rientrare entro i limiti segnati dal salary-cap (£7 milioni) nella stagione in corso – accettando, di fatto, la retrocessione in Championship perchè la seconda penalizzazione manderebbe i Sarries a -42 in classifica con sole 14 gare ancora a disposizione.
Secondo quanto riporta Robert Kitson sul The Guardian, per poter rientrare nei limiti imposti dal salary-cap i Saracens avrebbero dovuto fare tagli di circa £2 milioni rilasciando giocatori che, però, non avrebbero potuto trovare posto altrove (almeno in Premiership) senza provocare al club di destinazione di andare, a sua volta, oltre il salary-cap.
Secondo quanto riporta sempre il quotidiano inglese nella sua versione online, i Saracens inizialmente – dopo la prima sanzione e il -35 da scontare in classifica – avrebbero avuto fino al termine della stagione in corso per mettersi in regola col salary-cap. L’idea che i rossoneri riuscissero a salvarsi, rimanendo ancora oltre il limite garantito dal regolamento in termini di stipendi, avrebbe però fatto infuriare gli altri club che hanno così spinto per arrivare ad una soluzione ‘drastica’ a metà stagione per fare in modo che i Saracens venissero effettivamente puniti.
Quella di domani pomeriggio contro il Racing 92, quindi, potrebbe essere l’ultima gara di Heineken Champions Cup dei Saracens per i prossimi tre anni. McCall, DoR dei rossoneri, ha scelto la miglior formazione possibile per continuare a difendere il trofeo conquistato in maggio, ma se dovessero riuscire a garantirsi un posto nei quarti resta da vedere cosa deciderà di fare EPCR quando la notizia della seconda squalifica da parte di Premiership Rugby verrà ufficializzata.
Intanto, la RFU ha confermato che chi gioca in Championship resta eleggibile per la convocazione in nazionale. Unico dubbio resta il fatto che il livello del torneo, non paragonabile alla Premiership, non offra ai giocatori una valida preparazione per i test match internazionali.
Cari Lettori,
OnRugby, da oltre 10 anni, Vi offre gratuitamente un’informazione puntuale e quotidiana sul mondo della palla ovale. Il nostro lavoro ha un costo che viene ripagato dalla pubblicità, in particolare quella personalizzata.
Quando Vi viene proposta l’informativa sul rilascio di cookie o tecnologie simili, Vi chiediamo di sostenerci dando il Vostro consenso.