Sei Nazioni 2020: Italia, l’apertura di un quadriennio all’insegna di novità e sorpresa

Inizia l’era da capo allenatore di Franco Smith (durerà anche oltre il 6N?) e Luca Bigi. Nel mirino la sfida con la Scozia

Sei Nazioni 2020 – Italia (ph. Sebastiano Pessina)

Per l’Italia che si appresta ad affrontare il Sei Nazioni 2020, “novità e sorpresa” è il mantra della vigilia. Novità nello staff tecnico, con Franco Smith (inizialmente assoldato come coach dell’attacco) capo allenatore (per pochi mesi, o a lungo termine?). Novità in termini di leadership tecnica e carismatica in campo, con Luca Bigi nuovo capitano, “eletto” a uomo guida da un gruppo di sette senatori. Sorpresa, invece, per quanto concerne il game plan che l’ex Benetton Rugby e Cheetahs proporrà a partire da sabato al Principality Stadium.

“Vogliamo tenere nascosto cosa intendiamo mettere in campo perché credo questo sia un punto a nostro favore [il fattore-sorpresa], non svelare quali sono le nostre intenzioni fin da subito. Cerchiamo ovviamente di creare il nostro DNA il prima possibile, abbiamo avuto un periodo molto breve per prepararci e anche per questo contiamo di sfruttare quanto fatto durante la Coppa del Mondo”, ha spiegato Smith, tracciando le linee guida per andare a caccia di una vittoria che manca da 17 partite consecutive nel torneo.

Come esce dal Mondiale

In terra giapponese, gli azzurri hanno portato a termine una Coppa del Mondo in linea con quelle che potevano essere le attese della vigilia: due vittorie larghe (una brillante contro il Canada e una meno scintillante contro la Namibia) ed un k.o. preventivabile contro il Sudafrica Campione del Mondo, sul cui netto margine di svantaggio ha inciso inevitabilmente anche il pesante cartellino rosso a Lovotti in avvio di ripresa.

I convocati dell’Italia per la sfida al Galles.

Un’edizione iridata che non ha lasciato in eredità particolari scorie, nemmeno, però, lampi in grado di restare nell’immaginario collettivo dell’appassionato ovale azzurro. Il Mondiale, dunque, non ha dato particolari scossoni, in senso positivo o negativo non fa differenza. Ha segnato, però, la fine netta di un ciclo, quadriennale, con la rassegna che ha chiuso l’era Conor O’Shea, tornato in Inghilterra con un ruolo senior in federazione, ed anche che quella di Sergio Parisse (che vivrà però un’appendice nel corso di questo torneo), leggendario capitano, nonché una delle grandi figure carismatiche degli ultimi lustri azzurri. Un ciclo su cui costruire, senza ripartire da zero.

“È stato fatto un grande lavoro durante il periodo di Conor O’Shea, il primo obiettivo del nostro torneo sarà, come detto, trovare il nostro DNA e metterlo in campo. La nostra sfida più grande è fare in modo di conoscerci come gruppo e staff nel più breve tempo possibile, capire cosa vogliamo fare e fare in modo di garantire continuità con quanto fatto finora”, ha dichiarato, in tal senso, Franco Smith.

Giocatore in forma

Tutto il reparto di prima linea sta vivendo, tra Pro14 e Champions Cup, un inizio di stagione positivo. Marco Riccioni si è conquistato di forza il ruolo di prima scelte nelle gerarchie di Kieran Crowley come pilone destro di Treviso, mostrando di saper maneggiare con sempre maggior tranquillità lo standard della Champions Cup, quello più vicino possibile al Rugby internazionale.

Danilo Fischetti e Giosué Zilocchi (assieme a Marco Manfredi, costretto ai box per qualche mese per un infortunio al ginocchio) si sono caricati le Zebre sulle spalle più volte, nel corso dei primi mesi dell’anno, ergendosi a figure apicali all’interno del team di Michael Bradley (che ha rinnovato quest’oggi, ndr), con il loro contributo abbastanza solido in chiusa, l’applicazione difensiva ed il dinamismo nel gioco aperto. Dopo una fisiologica fase di assestamento post Mondiale, anche Andrea Lovotti ed il neo capitano Luca Bigi hanno iniziato a carburare, proponendosi agli standard posti in essere dai giovani compagni di club, in quel di Parma.

Potenziale stella

Jake Polledri e Matteo Minozzi, tra tanti alti e qualche basso, hanno impattato con efficacia sul ’19/’20 della Premiership inglese, avanzando fortemente e credibilmente la candidatura come grandi star della selezione azzurra.

Se il flanker di Gloucester, che in azzurro andrà ad incastonarsi in un reparto competitivo (seppure privo dell’icona Parisse), è ormai un “veterano” del torneo britannico, e, di fatto, ha solo confermato, se ce ne fosse ancora bisogno, di essere una terza linea di grande valore anche sui palcoscenici più lussuosi di Ovalia, il trequarti ex Zebre ha invece superato, con ottimi voti, il primo test lontano dalla patria, ribadendo a suon di prestazioni in quel di Coventry, come del resto si era già intuito al Mondiale giapponese, di essere tornato quel giocatore speciale in grado di entrare nella lista dei cinque candidati al premio di miglior giocatore del Sei Nazioni 2018.

Pronostico

Il calendario è complesso e non lascia spazio ad eccessivi voli pindarici. Le tre gare in trasferta (dove l’Italia, nel corso della sua storia nel Sei Nazioni ha archiviato solamente due vittorie in Scozia – nel 2007 e nel 2015 – ed un pareggio in Galles nel 2006), su campi estremamente complessi come il Principality Stadium (contro dei dragoni alla prima ufficiale con Wayne Pivac in panchina), lo Stade de France e l’Aviva Stadium e la sfida casalinga contro l’Inghilterra, in chiusura di torneo, a metà marzo, appaiono come ostacoli, in termini meramente “risultatistici”, oltremodo complessi da superare.

Discorso diverso per la partita interna contro una Scozia reduce da un Mondiale complesso. Il match contro la compagine di Townsend, priva di grandi punti di riferimento storici come Greg Laidlaw, John Barclay e Tommy Seymour, ed alle prese con lo spinoso caso riguardante Finn Russell (allontanato dal raduno di Edimburgo per problemi disciplinari), è oggettivamente quello su cui i ragazzi di Franco Smith possono puntare con maggiore convinzione per chiudere la striscia negativa che perdura proprio dalla vittoria in Scozia del, alla terza giornata dell’edizione 2015.

IL CALENDARIO AZZURRO – clicca qui per quello integrale

Sabato 1 febbraio 2020 – 1^ giornata
Galles v Italia, ore 15.15 – Principality Stadium (Cardiff)

Domenica 9 febbraio 2020 – 2^ giornata
Francia v Italia, ore 16 – Stade de France (Parigi)

Sabato 22 febbraio 2020 – 3^ giornata
Italia v Scozia, ore 15.15 – Stadio Olimpico (Roma)

Sabato 7 marzo 2020 – 4^ giornata
Irlanda v Italia, ore 15.15 – Aviva Stadium (Dublino)

Sabato 14 marzo – 5^ giornata
Italia v Inghilterra, ore 17.45 – Stadio Olimpico (Roma)

Matteo Viscardi

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