Gli inglesi vogliono riscattare il k.o. di Parigi, la Scozia mantenere la Calcutta Cup
EDIMBURGO – Scozia per tenersi la Calcutta Cup in bacheca per il terzo anno di fila, per rompere il digiuno di vittorie che al Sei Nazioni dura dalla gara contro l’Italia (primo turno) dell’anno scorso e per dare continuità alla bella prestazione messa in campo a Dublino settimana scorsa.
Inghilterra, a sua volta, per dimenticare Parigi, riprendersi la Calcutta Cup e non smentire, un’altra volta, Eddie Jones che in gennaio aveva affermato, spavaldo come sempre: “Possiamo diventare la squadra più forte di sempre.”
Questo, in breve, è quanto ci si attende dalla sfida in programma domani al BT Murrayfield (kick off 4.45pm ora locale, le 17:45 italiane), una delle più grandi rivalità sportive di sempre e la gara che, di fatto, ha dato il via al rugby internazionale più di centoquaranta anni fa.
La Scozia si presenta alla sfida con un solo cambio rispetto al XV sceso in campo all’Aviva Stadium contro l’Irlanda. Magnus Bradbury ha recuperato dall’infortunio e si riprende la maglia numero 8, con Nick Haining (al suo primo cap a Dublino) che si accomoda in panchina, dove siederà anche Simon Berghan (escluso dai 23 del foglio-gara settimana scorsa per un problema fisico nell’immediato pre-partita) ma non Cornell Du Preez, che fa spazio proprio ad Haining.
Per il resto, squadra che (con)vince non si cambia e Toony resta fedele all’ossatura scelta nel post-RWC e al suo piano di gioco, anche di fronte ai vice-campioni del mondo.
“Siamo orgogliosi, in parte, della prestazione messa in campo a Dublino, in un campo molto difficile,” ha detto l’head coach in fase di presentazione del match. “La sfida per la squadra è, adesso, mettere in campo la stessa prestazione e concretizzare le occasioni che riusciremo a creare, in modo da poter vincere gare che si decideranno per pochi punti.”
Ovviamente, la Scozia a Dublino avrebbe potuto (e dovuto, forse) vincere, ma i troppi errori commessi in “zona-rossa” (tra tutti, quello piuttosto clamoroso di Hogg) non hanno permesso ai Dark Blues di rompere il digiuno che, oltre l’Irish Sea, dura da dieci lunghi anni. “Siamo delusi dal risultato ottenuto a Dublino ma adesso abbiamo occasione di sfidare l’Inghilterra, una gara che è sempre eccitante per tutti e che ci darà l’opportunità di difendere la Calcutta Cup.”
Già, l’Auld Enemy, che si presenta nella capitale scozzese come un animale ferito e che, favorito di moltissimi per la vittoria finale, ha dovuto rinunciare, dopo una sola giornata, al Grand Slam.
Jones, dopo la brutta sconfitta patita ne Le Crunch, cambia cinque elementi ma non la sua voglia di mettere sotto pressione l’avversario di turno con le parole nella settimana che porta alla sfida.
Joe Marler è escluso dai 23 mentre Ben Youngs e Courtney Lawes vengono esclusi dal XV iniziale. Al loro posto l’head coach sceglie Willi Heinz e Lewis Ludlam rispettivamente, portandosi ben sei avanti in panchina – anche perchè le condizioni meteo previste per oggi pomeriggio, all’inizio del match, sono tutt’altro che entusiasmanti, con pioggia battente e vento a 29mph (oltre 40kmh) grazie a storm Ciara, la tempesta che colpirà le isole britanniche nel fine settimana.
Jones ha anche insinuato che la Scozia è solita fare dei “giochini” per cercare di distrarre l’avversario di turno, citando come esempio i tour dell’Australia (suo paese natale) tra 2001 e 2005 quando, secondo l’head coach, sono state ridotte le aree di meta la sera prima delle partite per creare svantaggio ai Wallabies, o come nel 2018 quando Ryan Wilson e Owen Farrell (con quest’ultimo che, a guardare bene le immagini, aveva iniziato il tutto) avevano avuto qualcosa di dirsi al rientro negli spogliatoi dopo il riscaldamento pre-gara.
“Questo è un comportamento costante da parte della Scozia quindi dovremo essere preparati,” ha detto Jones, capace come pochi di sviare a parole l’attenzione dalle brutte prestazioni dei suoi in campo.
La gara si deciderà, molto probabilmente, nel terzo quarto di gara, perchè mi aspetto che le due squadre scendano in campo decise a non lasciare nulla all’avversario ma, allo stesso tempo, consapevoli che ogni errore, ogni dettaglio potrebbe fare la differenza. Se la Scozia resta agganciata al match all’ora di gioco, ha più di una chance di vincere ancora. L’Inghilterra, per ranking mondiale e precedenti “meno recenti”, è la favorita ma le ultime due sfide hanno dimostrato che per questa Scozia, quando è in giornata, nulla è impossibile.
Matteo Mangiarotti
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