L’ex capitano dei Dragoni sottolinea come la sfida di Twickenham non sarà una gara come le altre
Si avvicina Inghilterra-Galles, unica partita del sabato di 6 Nazioni dopo il rinvio di Irlanda-Italia, e si inizia a respirare l’aria di una grande battaglia. Non può che essere così quando si affrontano due squadre che hanno una rivalità così carica di storia. A stare meglio sicuramente è l’Inghilterra, ancora in corsa per la vittoria finale e reduce dalla netta vittoria contro l’Irlanda. Le due sconfitte con i verdi e con la Francia hanno invece tagliato fuori i dragoni dalla possibilità di replicare il successo del 2019, e qualora perdessero a Twickenham metterebbero in fila tre stop consecutivi come non accade dal 2007. Scommettere contro il Galles è però sempre vietato, anche se è dal 2012 che nel 6 Nazioni Londra non viene espugnata, anche se non si può non tenere conto della gara del Mondiale 2015, un tripudio gallese che valse il passaggio ai quarti di finale e l’eliminazione degli odiati inglesi nel torneo iridato di casa.
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Chi fu il man of the match nell’ultima vittoria gallese a Twickenham nel 6 Nazioni? Sam Warburton, che a pochi giorni dalla gara è tornato a farsi sentire. 10 le sue partite contro gli inglesi, con un record di 4 vittorie e 6 sconfitte, una voce sicuramente da ascoltare: “Più che le rivalità personali, queste partite esaltano i giocatori per il loro carico di storia. Rappresentare il Galles a Londra, e vincere, è qualcosa di incredibile. Come giocatori sappiamo che è una rivalità nazionale che esiste da sempre e continua ad esserci”.
Il Galles è reduce dallo stop casalingo contro la Francia: “Realisticamente, avremmo potuto fare meglio. Non è mai semplice concretizzare tutte le opportunità che si hanno in ogni partita, ma ci sono delle marcature che erano alla nostra portata e non abbiamo concretizzato. I giocatori ora stanno vivendo due lunghe settimane di preparazione, con la testa già al campo”. È indubbio che sarà una sfida tra due grandi terze linee, con i “kamikaze kids” inglesi Curry e Underhill che fanno paura: “Ma io ho sempre detto che in questo gruppo vedevo diversi giocatori di valore assoluto anche a livello internazionale, ed eccoli lì”.
Per il Galles è indubbio che i tanti infortunati hanno frenato le possibilità di ripetersi dopo la vittoria del Torneo nel 2019, ma sembra che le cose stiano migliorando. Potrebbe essere della gara Dan Biggar, che sta recuperando in maniera efficace dal suo stop, e soprattutto questa sfida potrebbe vedere il ritorno in campo, dopo oltre quattro mesi, di Liam Williams e Josh Navidi, entrambi fermi dalla scorsa Coppa del Mondo. Lo staff tecnico gallese sta facendo di tutto per riaverli a disposizione, e se saranno in condizione con tutta probabilità entreranno nei 23 convocati. Molto più in dubbio la presenza di North, che ha subito una concussion nella sfida con la Francia, mentre ha chiuso in anticipo la sua stagione Hallan Amos, infortunatosi al ginocchio con i Cardiff Blues.
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