Lo ha rivelato World Rugby, nell’incontro parigino di inizio settimana
Non solo di calendario Sei Nazioni 2020, ed eventuali modifiche. Nell’incontro di World Rugby, in corso questa settimana a Parigi, si è parlato in maniera piuttosto dettagliata anche del welfare dei giocatori, con il governo mondiale di Ovalia che ha reso noto come il nuovo protocollo regolamentare sul placcaggio alto – elaborato per ridurre concussion abbia portato in dote risultati oltremodo positivi, se confrontati a quelli degli anni, o delle Coppe del Mondo, precedenti,
“I risultati estremamente incoraggianti di questo studio confermano il nostro costante impegno – fondato su prove scientifiche – nella prevenzione degli infortuni, in particolare i nostri continui sforzi per proteggere i giocatori da eventi concussivi sul campo di rugby, quando e dove possibile”, ha dichiarato Bill Beaumont, chairman di World Rugby.
“La significativa riduzione dell’incidenza di commozione cerebrale fornisce prove convincenti di ciò che può essere ottenuto quando gli organizzatori delle competizioni, i funzionari di gara, gli arbitri, i giocatori e gli allenatori metabolizzano integralmente la High Tackle Sanction Framework (nuovo protocollo sanzionatorio sui placcaggi alti, ndr). In caso contrario, si possono avere importanti conseguenze negative, sia sul benessere dei giocatori che sulle loro prestazioni”, ha concluso Beaumont.
Ma di che risultati si tratta?
Il torneo giapponese – il primo di livello élite con il nuovo protocollo – ha generato un importante calo dell’incidenza di concussion del 28%, e una riduzione del 37% dell’incidenza di commozioni cerebrali verificatesi per un placcaggio.
La Coppa del mondo di rugby 2019 ha visto anche una riduzione complessiva dell’incidenza degli infortuni: si è passati da 90 problemi fisici per ogni 1.000 ore di un giocatore – nel 2015 – a 83 infortuni per 1.000 ore, a distanza di 4 anni. Anche le sostituzioni per infortunio – per ogni partita – sono diminuite drasticamente, quasi dimezzandosi, dalle 2,08 per partita nel 2015 alle 1,13 nel 2019.
Come ci si è arrivati?
I cartellini gialli, nel corso della competizione iridata, sono aumentati del 74%. I cartellini rossi addirittura del 138%, rispetto alla media della competizione d’élite del 2018. L’incremento delle sanzioni disciplinari, dunque, si è rivelato – anche a detta di World Rugby – un deterrente importante per calmierare le concussion, uno degli aspetti più delicati del mondo ovale attuale.
Nel futuro?
Quando si parla di salute e sicurezza dei giocatori, tuttavia, non si è mai fatto abbastanza. Ecco perché World Rugby sta valutando ulteriori sanzioni per mitigare l’incidenza del placcaggio alto, in modo tale da portare ad un cambiamento dell’atteggiamento di giocatori e coach in tal senso, premiandone un comportamento positivo.
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