Dopo il mondiale in Giappone, la sua terza RWC, arriva l’ufficialità dell’addio di uno dei protagonisti del rugby statunitense: con lui mai così in alto
Blaine Scully, 32 anni e fino alla fine della Rugby World Cup capitano della nazionale statunitense, ha ufficialmente annunciato il suo ritiro dal rugby giocato.
Il trequarti ala, ex Leicester Tigers e Cardiff Blues, vanta 54 caps con la maglia degli USA, di cui 23 da capitano. Ha iniziato la sua carriera nel 2009 con la nazionale di rugby a sette. Reclutato dalle tigri inglesi nel 2013, Scully ha giocato due stagione a Leicester prima di trasferirsi a Cardiff, dove è diventato un simbolo dei Blues. Fra il 2015 e il 2019 è stato un personaggio molto rilevante nello spogliatoio dei gallesi, con cui ha conquistato la Challenge Cup nel 2018.
Con la nazionale statunitense ha raggiunto il dodicesimo posto nel ranking mondiale, il gradino più alto mai raggiunto dagli Eagles nella storia. Ha partecipato a tre edizioni della Rugby World Cup: 2011, 2015 e 2019. Dopo l’ultimo mondiale, Scully aveva lasciato i Blues ma non aveva firmato per nessun altro club.
“Dopo tre World Cups, 54 caps e infiniti ricordi nel vestire il rosso, il bianco e il blu in città che vanno da Sacramento a Tokyo, sono orgoglioso di ciò che ho fatto – ha scritto Scully sui suoi account social – Ma come ha detto il grande Bill Russell ‘giochi fino al momento in cui non ci sono più partite rimaste nella tua maglia’. Ed è il mio turno di restituirla.”
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